Rileggere Stoichita ci aiuta, nei decenni della rappresentazione digitale, a restituire spessore alle immagini, immagini che – lo sappiamo ormai da tempo, grazie agli studi sull’estetica delle immagini del quotidiano, delle immagini utilizzate e fruite in un ambito non necessariamente speculativo, come ci ha suggerito la cultura legata ai Visual Studies – possono anche nascere con l’arte, per l’arte, nel solco dell’arte, ma assumono anche significato e valore sostanziale in un o spazio molto più “domestico”. Se rappresentare è diventata un’esigenza quotidiana – per gli architetti in particolare, ma indubbiamente anche per molte altre figure – oggi questa pratica appare anche decisamente facilitata dal controllo informatico e dall’ampliamento delle possibilità offerte da una geometria che ha fatto proprie quelle istanze novecentesche di ampliamento dei limiti dello spazio. Ma proprio quando “fare” risulta più facile si ripresenta l’esigenza di “controllare”: rileggere oggi Stoichita diventa allora un’occasione per ripensare. Ripercorrere le trasformazioni della natura proiettiva della luce e del legame tra luce e immagine nelle sfaccettature spesso appiattite nella prospettiva storica ci offre lo spunto per operare, anche in ambito digitale, con maggiore consapevolezza, gestendo parametri, comandi, icone “come se” questi facessero parte (e noi stessi, con loro) di un percorso ben più sedimentato, articolato, sofferto. Ci permette di operare nel quotidiano “come se” dietro al nostro agire ci fosse un controllo estetico millenario in cui l’origine è nel sole, nel calore della candele o della fiamma e il documento, l’immagine, la traccia sono fatte della stessa natura e possono essere controllate operativamente, ma anche antropologicamente.
Victor I. Stoichita. Breve storia dell’ombra. Dalle origini della pittura alla Pop Art. il Saggiatore, Milano 2000 (prima ed. 1997) traduzione Benedetta Sforza / Carlevaris, L.. - STAMPA. - 4(2015), pp. 241-243.
Victor I. Stoichita. Breve storia dell’ombra. Dalle origini della pittura alla Pop Art. il Saggiatore, Milano 2000 (prima ed. 1997) traduzione Benedetta Sforza
L. CARLEVARIS
2015
Abstract
Rileggere Stoichita ci aiuta, nei decenni della rappresentazione digitale, a restituire spessore alle immagini, immagini che – lo sappiamo ormai da tempo, grazie agli studi sull’estetica delle immagini del quotidiano, delle immagini utilizzate e fruite in un ambito non necessariamente speculativo, come ci ha suggerito la cultura legata ai Visual Studies – possono anche nascere con l’arte, per l’arte, nel solco dell’arte, ma assumono anche significato e valore sostanziale in un o spazio molto più “domestico”. Se rappresentare è diventata un’esigenza quotidiana – per gli architetti in particolare, ma indubbiamente anche per molte altre figure – oggi questa pratica appare anche decisamente facilitata dal controllo informatico e dall’ampliamento delle possibilità offerte da una geometria che ha fatto proprie quelle istanze novecentesche di ampliamento dei limiti dello spazio. Ma proprio quando “fare” risulta più facile si ripresenta l’esigenza di “controllare”: rileggere oggi Stoichita diventa allora un’occasione per ripensare. Ripercorrere le trasformazioni della natura proiettiva della luce e del legame tra luce e immagine nelle sfaccettature spesso appiattite nella prospettiva storica ci offre lo spunto per operare, anche in ambito digitale, con maggiore consapevolezza, gestendo parametri, comandi, icone “come se” questi facessero parte (e noi stessi, con loro) di un percorso ben più sedimentato, articolato, sofferto. Ci permette di operare nel quotidiano “come se” dietro al nostro agire ci fosse un controllo estetico millenario in cui l’origine è nel sole, nel calore della candele o della fiamma e il documento, l’immagine, la traccia sono fatte della stessa natura e possono essere controllate operativamente, ma anche antropologicamente.File | Dimensione | Formato | |
---|---|---|---|
CARLEVARIS_STOICHITA.pdf
solo utenti autorizzati
Note: File inviato al curatore
Tipologia:
Documento in Pre-print (manoscritto inviato all'editore, precedente alla peer review)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
63.2 kB
Formato
Adobe PDF
|
63.2 kB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
Carlevaris_Victor-I-Stoichita_2015.pdf
solo gestori archivio
Tipologia:
Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza:
Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione
6.25 MB
Formato
Adobe PDF
|
6.25 MB | Adobe PDF | Contatta l'autore |
I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.