The Essay illustrates the scenarios of extreme variety, adaptability and high susceptibility of transformation (dimensional, morphological, spatial, of role and meaning) offered from ex-mining landscapes to contemporary design. In fact, each cavity represents a world in its final shape. The universe of the sites of possible intervention shows an extremely large articulation, where the magnitudes, the consistencies, the structures and shapes trace a fascinating, often obscure and disarming field of action: a kaleidoscopic multitude of cases that the text considers and treats, not so much In order to find an infinite possibility of invention, but rather to draw the spur to change, tracing congruent hypothesis of re-functionalization, grasping the geological and morphological nature as an instructive condition for intervention. The text emphasizes the issue of the history that distinguishes each site, in order to support the need for maximum adherence, respect and empathy with the sites in the project of valorisation. Among the examined Case Studies, is the Cemetery Project in place of a former gravel quarry, in Enskede, Stockholm, 1917, by G. Asplund, the work of H. Hollein in Vulcania, France (late nineties), and the recent recovery of Casa Cava in Matera.

Il Saggio illustra gli scenari di estrema varietà, di adattività ed elevata suscettività di cambiamento/ trasformabilità (dimensionale, morfologico-spaziale, di ruolo e significato) offerti, dai paesaggi ex-estrattivi, al progetto contemporaneo. Ogni cavità rappresenta infatti, nel suo assetto finale, un mondo a sé. Il quadro dei siti di possibile intervento mostra un’articolazione estremamente vasta, ove grandezze, consistenze, strutture e forme tracciano uno terreno d'intervento tanto affascinante quanto spesso incontornabile e disarmante: una caleidoscopica moltitudine di casi che il testo considera e inquadra, non tanto per leggervi una sconfinata possibilità di invenzione, quanto piuttosto per trarne sprone al cambiamento, tracciandovi congruenti ipotesi di ri-funzionalizzazione, cogliendone la natura geologica e morfologica quale istruttiva condizione per l’intervento. Il testo pone in risalto la questione della "vicenda formativa" che contraddistingue ogni sito, per sostenere, nel progetto di valorizzazione, l'esigenza di massima aderenza, rispetto ed empatia con i luoghi. Tra i Casi Studio esaminati e addotti a sostegno delle tesi trattate, la remota vicenda del Progetto di Cimitero in luogo di una ex-cava di ghiaia, a Enskede, Stoccolma, 1917 di G. Asplund, l'opera di H. Hollein a Vulcania, in Francia, della fine degli anni novanta, il recente recupero di Casa Cava a Matera

Vuoti a “non perdere”. II riuso delle cavità ex-estrattive: necessità, convenienze, valori / Dell'Aira, Paola Veronica. - STAMPA. - 10(2017), pp. 24-37. - DIAP PRINT.

Vuoti a “non perdere”. II riuso delle cavità ex-estrattive: necessità, convenienze, valori

DELL'AIRA, Paola Veronica
2017

Abstract

The Essay illustrates the scenarios of extreme variety, adaptability and high susceptibility of transformation (dimensional, morphological, spatial, of role and meaning) offered from ex-mining landscapes to contemporary design. In fact, each cavity represents a world in its final shape. The universe of the sites of possible intervention shows an extremely large articulation, where the magnitudes, the consistencies, the structures and shapes trace a fascinating, often obscure and disarming field of action: a kaleidoscopic multitude of cases that the text considers and treats, not so much In order to find an infinite possibility of invention, but rather to draw the spur to change, tracing congruent hypothesis of re-functionalization, grasping the geological and morphological nature as an instructive condition for intervention. The text emphasizes the issue of the history that distinguishes each site, in order to support the need for maximum adherence, respect and empathy with the sites in the project of valorisation. Among the examined Case Studies, is the Cemetery Project in place of a former gravel quarry, in Enskede, Stockholm, 1917, by G. Asplund, the work of H. Hollein in Vulcania, France (late nineties), and the recent recovery of Casa Cava in Matera.
2017
Il recupero dei siti di cava: strategie di scala vasta. Ipotesi per il Parco dell'Appia Antica
978-88-229-0026-5
Il Saggio illustra gli scenari di estrema varietà, di adattività ed elevata suscettività di cambiamento/ trasformabilità (dimensionale, morfologico-spaziale, di ruolo e significato) offerti, dai paesaggi ex-estrattivi, al progetto contemporaneo. Ogni cavità rappresenta infatti, nel suo assetto finale, un mondo a sé. Il quadro dei siti di possibile intervento mostra un’articolazione estremamente vasta, ove grandezze, consistenze, strutture e forme tracciano uno terreno d'intervento tanto affascinante quanto spesso incontornabile e disarmante: una caleidoscopica moltitudine di casi che il testo considera e inquadra, non tanto per leggervi una sconfinata possibilità di invenzione, quanto piuttosto per trarne sprone al cambiamento, tracciandovi congruenti ipotesi di ri-funzionalizzazione, cogliendone la natura geologica e morfologica quale istruttiva condizione per l’intervento. Il testo pone in risalto la questione della "vicenda formativa" che contraddistingue ogni sito, per sostenere, nel progetto di valorizzazione, l'esigenza di massima aderenza, rispetto ed empatia con i luoghi. Tra i Casi Studio esaminati e addotti a sostegno delle tesi trattate, la remota vicenda del Progetto di Cimitero in luogo di una ex-cava di ghiaia, a Enskede, Stoccolma, 1917 di G. Asplund, l'opera di H. Hollein a Vulcania, in Francia, della fine degli anni novanta, il recente recupero di Casa Cava a Matera
cavità ex-estrattive; paesaggi degradati; rigenerazione; valori memoriali; potenzialità
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Vuoti a “non perdere”. II riuso delle cavità ex-estrattive: necessità, convenienze, valori / Dell'Aira, Paola Veronica. - STAMPA. - 10(2017), pp. 24-37. - DIAP PRINT.
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