This collection of essays arises from a series of meetings on shamanism organised in Rome by scholars in different disciplines. The common theme of the essays is the centrality of the ‘shamanic body’ and its empowerment in the his- tory of religious studies, literature, symbolic practices, mythical repertoires, and eventually the scientific discourse. Our research project is aimed at examining the impact of altered states of consciousness on the body. The social and religious implications of the alteration of both consciousness and behaviour may be considered as means of construction of the relationship with the extra-ordinary dimension as well as of the communicative dynamics between the individual and Otherness (human, extra-human, and animal). The volume is composed of a series of essays drawing upon different approaches: historical-comparative, historical literal, case-studies, ethnographic researches. The essays attempt to define the use, perception and representation of the body as an interpretive means to rethink the notion of shamanism and that of personhood – hereby considered as the character who acts, speaks, and self-represents in an altered state of consciousness, be it definable as a form of ecstasy or possession.

.Come studioso delle religioni interessato a rintracciare la forma “originaria”, “autentica”, “non contaminata” dello sciamanesimo, Eliade guarda alle tradizioni religiose dell’India perché là lo conduce il vocabolario indoeuropeo sulle tecniche ascetiche; là trova i praticanti di yoga e in essi individua l’anello di congiunzione tra gli sciamani nordasiatici e gli asceti di un passato remoto; là, infine, sono stati composti i Veda, le opere da cui Eliade attinge per testimoniare un’«eredità spirituale immemore» fondata sull’«esperienza estatica». Nel descrivere l’India antica e la religione dei Veda, Eliade fa eco ai molti studiosi ottocenteschi e coevi che consideravano il “brahmanesimo” una religione unitaria e monolitica, frutto di una società immobile e di un ritualismo austero e immutabile. Questa idea dell’immobilità del “pensiero indiano” assieme a quella di una spiritualità unica, ricondotta all’onnipresenza di uno yoga altrettanto unico, finiscono per alimentare la ricerca di modelli arcaici e universali e l’ideale di uno sciamanesimo d’altri tempi, fondato sull’ascesi e sulla meditazione. In questo saggio si cercherà di mostrare che l’equivalenza fra sciamanesimo e pratiche estatiche scricchiola nel momento in cui si rinuncia alla necessità logica del punto “che sta in mezzo”. Seguendo Jonathan Z. Smith, si cercherà altresì di indagare se e come l’ideologia del costruire possa dirsi presente nei miti e nelle idee preservate nei Veda. Ripercorrendo ed esaminando le medesime fonti che Eliade menziona a sostegno del suo discorso sul centro, ci si avvia verso una graduale desciamanizzazione dell’India antica, con l’esito di verificare gli effetti distorcenti dell’ideologia estatica in contesti dove le logiche e le retoriche esprimono una dimensione fortemente politica e sociale.

Corpi sciamanici nei Veda? Ridescrivere la nozione eliadiana di “esperienza estatica” / Ferrara, Marianna. - STAMPA. - 4(2017), pp. 17-48. - SAPIENZA SCIAMANICA.

Corpi sciamanici nei Veda? Ridescrivere la nozione eliadiana di “esperienza estatica”

FERRARA, MARIANNA
Writing – Original Draft Preparation
2017

Abstract

This collection of essays arises from a series of meetings on shamanism organised in Rome by scholars in different disciplines. The common theme of the essays is the centrality of the ‘shamanic body’ and its empowerment in the his- tory of religious studies, literature, symbolic practices, mythical repertoires, and eventually the scientific discourse. Our research project is aimed at examining the impact of altered states of consciousness on the body. The social and religious implications of the alteration of both consciousness and behaviour may be considered as means of construction of the relationship with the extra-ordinary dimension as well as of the communicative dynamics between the individual and Otherness (human, extra-human, and animal). The volume is composed of a series of essays drawing upon different approaches: historical-comparative, historical literal, case-studies, ethnographic researches. The essays attempt to define the use, perception and representation of the body as an interpretive means to rethink the notion of shamanism and that of personhood – hereby considered as the character who acts, speaks, and self-represents in an altered state of consciousness, be it definable as a form of ecstasy or possession.
2017
Corpi sciamanici. La nozione di persona nello studio dello sciamanesimo
9788868125585
.Come studioso delle religioni interessato a rintracciare la forma “originaria”, “autentica”, “non contaminata” dello sciamanesimo, Eliade guarda alle tradizioni religiose dell’India perché là lo conduce il vocabolario indoeuropeo sulle tecniche ascetiche; là trova i praticanti di yoga e in essi individua l’anello di congiunzione tra gli sciamani nordasiatici e gli asceti di un passato remoto; là, infine, sono stati composti i Veda, le opere da cui Eliade attinge per testimoniare un’«eredità spirituale immemore» fondata sull’«esperienza estatica». Nel descrivere l’India antica e la religione dei Veda, Eliade fa eco ai molti studiosi ottocenteschi e coevi che consideravano il “brahmanesimo” una religione unitaria e monolitica, frutto di una società immobile e di un ritualismo austero e immutabile. Questa idea dell’immobilità del “pensiero indiano” assieme a quella di una spiritualità unica, ricondotta all’onnipresenza di uno yoga altrettanto unico, finiscono per alimentare la ricerca di modelli arcaici e universali e l’ideale di uno sciamanesimo d’altri tempi, fondato sull’ascesi e sulla meditazione. In questo saggio si cercherà di mostrare che l’equivalenza fra sciamanesimo e pratiche estatiche scricchiola nel momento in cui si rinuncia alla necessità logica del punto “che sta in mezzo”. Seguendo Jonathan Z. Smith, si cercherà altresì di indagare se e come l’ideologia del costruire possa dirsi presente nei miti e nelle idee preservate nei Veda. Ripercorrendo ed esaminando le medesime fonti che Eliade menziona a sostegno del suo discorso sul centro, ci si avvia verso una graduale desciamanizzazione dell’India antica, con l’esito di verificare gli effetti distorcenti dell’ideologia estatica in contesti dove le logiche e le retoriche esprimono una dimensione fortemente politica e sociale.
Sciamanesimo; Veda, Eliade; ascesa rituale; simbolo del centro
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Corpi sciamanici nei Veda? Ridescrivere la nozione eliadiana di “esperienza estatica” / Ferrara, Marianna. - STAMPA. - 4(2017), pp. 17-48. - SAPIENZA SCIAMANICA.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/955485
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