This paper analyzes the long and difficult events of the realization of the archaeological Promenade in Rome; with the proclamation of the Unification of Italy, indeed, starts an heated debate about the conservation and enhancement of the ancient remains of the Capital. Since the second half of the eighties is a politician to raise the argument in the Chamber of Deputies and in the Municipality: doctor and man of culture Guido Baccelli (1830-1916) who becomes a promoter of an ambitious program for the preservation of historical memories of the capital, the bond that they have developed with the areas and with the plant environment in which they are located. It is one of the last areas of the city between the Celio and the Aventine hills that still preserves a rural aspect with ruins, vineyards and villas that must be defended from speculation to become an urban park with large avenues. During the debate there are some personalities of the time, including archaeologists as Giacomo Boni, director of the Roman Forum, and Rodolfo Lanciani, member of the Royal Commission, and some members of the Artistic Association (between) including Academics of Architecture like Gustavo Giovannoni and Maria Pasolini Ponti. The planning of the resettlement work of this archaeological site, which began in 1887, with the law n. 4730, starts only in 1909, continued during the World War and finally completed in 22 April 1917 with delivery to the Ministry of Education and the Municipality of Rome.

L’articolo analizza le lunghe e complesse vicende della realizzazione della Passeggiata archeologica; con la proclamazione dell’Unità d’Italia, infatti, ha inizio un serrato dibattito sulla conservazione e valorizzazione delle testimonianze antiche della Capitale. A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta è un uomo politico a sollevare l’argomento sia alla Camera dei Deputati sia nell’Assemblea capitolina: il medico e uomo di cultura Guido Baccelli (1830-1916) il quale diventa promotore di un ambizioso programma rivolto alla salvaguardia delle memorie storiche della Capitale, nel legame che queste hanno sviluppato con le aree e con il contesto vegetale in cui si trovano. Si tratta di uno degli ultimi brani della città compreso tra il colle Celio e Aventino che ancora conserva un aspetto campestre distinto da rovine, vigne e ville che deve essere difeso dalla speculazione edilizia per diventare un vasto parco urbano con grandi viali alberati. Nel dibattito emergono alcuni personaggi dell’epoca, tra questi gli archeologi Giacomo Boni, direttore del Foro Romano, e Rodolfo Lanciani, membro della Commissione Reale, e alcuni soci dell’Associazione Artistica fra i Cultori dell’Architettura come Gustavo Giovannoni e Maria Pasolini Ponti. La sistemazione dell’area, iniziata nel 1887, con la legge n. 4730, viene avviata solo nel 1909, continuata durante il conflitto mondiale e definitivamente conclusa, il 22 aprile 1917 con la consegna al Ministero della Pubblica Istruzione e al Comune di Roma.

Note su un’area a margine di Villa Celimontana. La passeggiata archeologica tra l’Oppio e l’Aventino. Battaglie vinte e perdute / Turco, Maria Grazia. - STAMPA. - (2016), pp. 97-108.

Note su un’area a margine di Villa Celimontana. La passeggiata archeologica tra l’Oppio e l’Aventino. Battaglie vinte e perdute

TURCO, Maria Grazia
2016

Abstract

This paper analyzes the long and difficult events of the realization of the archaeological Promenade in Rome; with the proclamation of the Unification of Italy, indeed, starts an heated debate about the conservation and enhancement of the ancient remains of the Capital. Since the second half of the eighties is a politician to raise the argument in the Chamber of Deputies and in the Municipality: doctor and man of culture Guido Baccelli (1830-1916) who becomes a promoter of an ambitious program for the preservation of historical memories of the capital, the bond that they have developed with the areas and with the plant environment in which they are located. It is one of the last areas of the city between the Celio and the Aventine hills that still preserves a rural aspect with ruins, vineyards and villas that must be defended from speculation to become an urban park with large avenues. During the debate there are some personalities of the time, including archaeologists as Giacomo Boni, director of the Roman Forum, and Rodolfo Lanciani, member of the Royal Commission, and some members of the Artistic Association (between) including Academics of Architecture like Gustavo Giovannoni and Maria Pasolini Ponti. The planning of the resettlement work of this archaeological site, which began in 1887, with the law n. 4730, starts only in 1909, continued during the World War and finally completed in 22 April 1917 with delivery to the Ministry of Education and the Municipality of Rome.
2016
Il verde nel paesaggio storico di Roma. Significati di memoria, tutela e valorizzazione
978-88-7140-765-4
L’articolo analizza le lunghe e complesse vicende della realizzazione della Passeggiata archeologica; con la proclamazione dell’Unità d’Italia, infatti, ha inizio un serrato dibattito sulla conservazione e valorizzazione delle testimonianze antiche della Capitale. A partire dalla seconda metà degli anni Ottanta è un uomo politico a sollevare l’argomento sia alla Camera dei Deputati sia nell’Assemblea capitolina: il medico e uomo di cultura Guido Baccelli (1830-1916) il quale diventa promotore di un ambizioso programma rivolto alla salvaguardia delle memorie storiche della Capitale, nel legame che queste hanno sviluppato con le aree e con il contesto vegetale in cui si trovano. Si tratta di uno degli ultimi brani della città compreso tra il colle Celio e Aventino che ancora conserva un aspetto campestre distinto da rovine, vigne e ville che deve essere difeso dalla speculazione edilizia per diventare un vasto parco urbano con grandi viali alberati. Nel dibattito emergono alcuni personaggi dell’epoca, tra questi gli archeologi Giacomo Boni, direttore del Foro Romano, e Rodolfo Lanciani, membro della Commissione Reale, e alcuni soci dell’Associazione Artistica fra i Cultori dell’Architettura come Gustavo Giovannoni e Maria Pasolini Ponti. La sistemazione dell’area, iniziata nel 1887, con la legge n. 4730, viene avviata solo nel 1909, continuata durante il conflitto mondiale e definitivamente conclusa, il 22 aprile 1917 con la consegna al Ministero della Pubblica Istruzione e al Comune di Roma.
verde e paesaggio storico; passeggiata archeologica; Roma
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Note su un’area a margine di Villa Celimontana. La passeggiata archeologica tra l’Oppio e l’Aventino. Battaglie vinte e perdute / Turco, Maria Grazia. - STAMPA. - (2016), pp. 97-108.
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