This paper will contribute to our understanding of a number of ancient monuments, Roman theatres and amphitheatres, in the complex context of reusing cultural and environmental resources in Italy. This also involves an interpretation of the Syracuse Charter for the conservation, use and manage¬ment of ancient theatrical buildings. Through the study of selected examples, we have attempted to identify analytical, methodological and operational instruments that can enhance these monuments and find new tourism-cum-cultural mechanisms. The paper goes on to list restoration and conservation actions that have become urgent due to the neglect and deterioration that often characterises such monuments or, on the contrary, the over-use caused by open-air performances, the fitting of stand equipment and the holding of stage productions that are thrown together and incompatible with this historic heritage. Ancient buildings and archaeological remains require planned actions and constant maintenance. These structures must be included in the urban landscape through the creation of urban archaeo¬logical parks, and their original uses should be recovered with the use of ‘light’ renovations and the application of compatible and reversible scenery and partial and temporary mobile roofing systems, designed and fitted by experts. What is therefore required is a limited use of these complex ancient structures that involves respect, strict monitoring and the setting of audience quotas at performances, with the insertion of temporary, easily reversible fittings that can protect these sites as well as allow access to them.

Il contributo intende contribuire alla conoscenza di alcune strutture antiche per lo spettacolo nell’ambito del complesso quadro dell’utilizzazione delle risorse culturali e ambientali di un territorio, anche attraverso una rilettura della Carta di Siracusa per la conservazione, la fruizione e la gestione delle architetture teatrali antiche (2004). S’intende, quindi, attraverso lo studio di alcuni casi esemplificativi – gli Anfiteatri di Albano, di Lucus Feroniae, di Monteleone Sabino, il Teatro di Privernum, di Ostia Antica oltre ad alcuni esempi tunisini – individuare strumenti analitici, metodologici e operativi per il recupero e la valorizzazione di tali complessi monumentali e individuare nuove dinamiche turistiche-culturali. Gli spazi all’aperto che più si prestano a una proficua riutilizzazione, con forte richiamo turistico, sono proprio le strutture per le rappresentazioni antiche, greche e romane. Oltre un migliaio sono gli edifici presenti in tutto il baci¬no del Mediterraneo e numerosi anche sul territorio della Penisola italiana. Si tratta di attivare azione di restauro e conservazione, sempre più necessarie vista l’incuria e il degrado che spesso caratterizzano tali grande strutture o, al contrario, il sovra-utilizzo determinato dagli spettacoli all’aperto, con allestimenti e grandi produzioni sceniche spesso improvvisati e non compatibili con i manufatti storici. Tali antichi edifici, quali reperti archeologici, richiedono interventi di programmate e costanti manutenzioni, spesso di reinserimento nel tessuto urbano delle città d’antico impianto o di valorizzazione paesaggistica, la creazione di parchi archeologici urbani, oltre che di riacquisizione della funzione originaria attraverso operazioni ‘delicate’ e l’inserimento di strutture sceniche compatibili, reversibili, di sistemi mobili per coperture parziali e temporanee, progettati e messi in atto da tecnici e operai specializzati. Un uso, pertanto, limitato di tali complesse strutture che possono essere rese fruibili con rispetto, attraverso rigidi controlli e spettacoli contingentati, l’inserimento di opere temporanee, facilmente rimovibili, in grado di proteggere i luoghi e consentire, contestualmente, la visita dei siti in cui sono inseriti. Uno dei parametri fondamentali per la valorizzazione è quello della fruizione, legata a una capienza sostenibile e ad adeguati limiti per la diffusione acustica, in modo tale da non produrre danni sia alla struttura sia ai luoghi. Tali apparati per lo spettacolo devono essere parzialmente o talmente rimovibili, realizzati con materiali compatibili e di facile manutenzione. I criteri da rispettare dovrebbero essere: adeguatezza tecnologica, minima invasività, controllo delle strutture da parte di tecnici e promotori di eventi, imprenditori e direttori artistici. Appare, inoltre, importante agire con cautela anche nell’organizzazione delle tematiche di rappresentazione, favorendo spettacoli congrui e adeguati (testi dell’antichità e del teatro, danza, musica, cinema). Il tema dell’utilizzo solleva, inoltre, la questione dell’accessibilità, per cui si richiede qualità architettonica e fruizione agevolata per progetti di praticabilità, seppur ‘temporanei’, caratterizzati da strutture reversibili e minime, messe in opera in occasione delle stagioni teatrali. Si tratta di strutture antiche che richiedono un approccio progettuale consapevole e multidisciplinare tra architetti e archeologi, oltre che con il supporto di tecnici specializzati, direttori artistici e responsabili delle istituzioni. Figure professionali capaci di attivare operazioni congrue, finalizzate alla fruibilità di tali organismi attraverso interventi meditati e rispettosi. Progetto di ri-uso e valorizzazione che viene, inevitabilmente, a delinearsi attraverso limiti e potenzialità, riconoscimento dei ‘valori’ e punti di debolezza.

Recupero e valorizzazione oggi. Il caso delle architetture antiche per lo spettacolo. Riflessioni, spunti, proposte / Turco, Maria Grazia. - STAMPA. - Sez. 3A, Progetto e cantiere: orizzonti operativi(2017), pp. 679-688.

Recupero e valorizzazione oggi. Il caso delle architetture antiche per lo spettacolo. Riflessioni, spunti, proposte

TURCO, Maria Grazia
2017

Abstract

This paper will contribute to our understanding of a number of ancient monuments, Roman theatres and amphitheatres, in the complex context of reusing cultural and environmental resources in Italy. This also involves an interpretation of the Syracuse Charter for the conservation, use and manage¬ment of ancient theatrical buildings. Through the study of selected examples, we have attempted to identify analytical, methodological and operational instruments that can enhance these monuments and find new tourism-cum-cultural mechanisms. The paper goes on to list restoration and conservation actions that have become urgent due to the neglect and deterioration that often characterises such monuments or, on the contrary, the over-use caused by open-air performances, the fitting of stand equipment and the holding of stage productions that are thrown together and incompatible with this historic heritage. Ancient buildings and archaeological remains require planned actions and constant maintenance. These structures must be included in the urban landscape through the creation of urban archaeo¬logical parks, and their original uses should be recovered with the use of ‘light’ renovations and the application of compatible and reversible scenery and partial and temporary mobile roofing systems, designed and fitted by experts. What is therefore required is a limited use of these complex ancient structures that involves respect, strict monitoring and the setting of audience quotas at performances, with the insertion of temporary, easily reversible fittings that can protect these sites as well as allow access to them.
2017
Ricerca/Restauro. Sezione 3A Progetto e cantiere. Orizzonti operativi
978-88-7140-764-7
Il contributo intende contribuire alla conoscenza di alcune strutture antiche per lo spettacolo nell’ambito del complesso quadro dell’utilizzazione delle risorse culturali e ambientali di un territorio, anche attraverso una rilettura della Carta di Siracusa per la conservazione, la fruizione e la gestione delle architetture teatrali antiche (2004). S’intende, quindi, attraverso lo studio di alcuni casi esemplificativi – gli Anfiteatri di Albano, di Lucus Feroniae, di Monteleone Sabino, il Teatro di Privernum, di Ostia Antica oltre ad alcuni esempi tunisini – individuare strumenti analitici, metodologici e operativi per il recupero e la valorizzazione di tali complessi monumentali e individuare nuove dinamiche turistiche-culturali. Gli spazi all’aperto che più si prestano a una proficua riutilizzazione, con forte richiamo turistico, sono proprio le strutture per le rappresentazioni antiche, greche e romane. Oltre un migliaio sono gli edifici presenti in tutto il baci¬no del Mediterraneo e numerosi anche sul territorio della Penisola italiana. Si tratta di attivare azione di restauro e conservazione, sempre più necessarie vista l’incuria e il degrado che spesso caratterizzano tali grande strutture o, al contrario, il sovra-utilizzo determinato dagli spettacoli all’aperto, con allestimenti e grandi produzioni sceniche spesso improvvisati e non compatibili con i manufatti storici. Tali antichi edifici, quali reperti archeologici, richiedono interventi di programmate e costanti manutenzioni, spesso di reinserimento nel tessuto urbano delle città d’antico impianto o di valorizzazione paesaggistica, la creazione di parchi archeologici urbani, oltre che di riacquisizione della funzione originaria attraverso operazioni ‘delicate’ e l’inserimento di strutture sceniche compatibili, reversibili, di sistemi mobili per coperture parziali e temporanee, progettati e messi in atto da tecnici e operai specializzati. Un uso, pertanto, limitato di tali complesse strutture che possono essere rese fruibili con rispetto, attraverso rigidi controlli e spettacoli contingentati, l’inserimento di opere temporanee, facilmente rimovibili, in grado di proteggere i luoghi e consentire, contestualmente, la visita dei siti in cui sono inseriti. Uno dei parametri fondamentali per la valorizzazione è quello della fruizione, legata a una capienza sostenibile e ad adeguati limiti per la diffusione acustica, in modo tale da non produrre danni sia alla struttura sia ai luoghi. Tali apparati per lo spettacolo devono essere parzialmente o talmente rimovibili, realizzati con materiali compatibili e di facile manutenzione. I criteri da rispettare dovrebbero essere: adeguatezza tecnologica, minima invasività, controllo delle strutture da parte di tecnici e promotori di eventi, imprenditori e direttori artistici. Appare, inoltre, importante agire con cautela anche nell’organizzazione delle tematiche di rappresentazione, favorendo spettacoli congrui e adeguati (testi dell’antichità e del teatro, danza, musica, cinema). Il tema dell’utilizzo solleva, inoltre, la questione dell’accessibilità, per cui si richiede qualità architettonica e fruizione agevolata per progetti di praticabilità, seppur ‘temporanei’, caratterizzati da strutture reversibili e minime, messe in opera in occasione delle stagioni teatrali. Si tratta di strutture antiche che richiedono un approccio progettuale consapevole e multidisciplinare tra architetti e archeologi, oltre che con il supporto di tecnici specializzati, direttori artistici e responsabili delle istituzioni. Figure professionali capaci di attivare operazioni congrue, finalizzate alla fruibilità di tali organismi attraverso interventi meditati e rispettosi. Progetto di ri-uso e valorizzazione che viene, inevitabilmente, a delinearsi attraverso limiti e potenzialità, riconoscimento dei ‘valori’ e punti di debolezza.
recupero e valorizzazione; teatri e anfiteatri, restauro architettonico
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Recupero e valorizzazione oggi. Il caso delle architetture antiche per lo spettacolo. Riflessioni, spunti, proposte / Turco, Maria Grazia. - STAMPA. - Sez. 3A, Progetto e cantiere: orizzonti operativi(2017), pp. 679-688.
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