In the struggle of Italian futurism and of all the avant-gardes in general against tradition, there are fragments of Nietzsche's thought and an implicit nihilism that not only invests the past, but the same artistic production. The most interesting aspect of Nietzsche’s philosophy is that it theorizes the production of a "representation" of a new, figurative language that is very different from traditional philosophical argumentation, which is to be interpreted precisely as a metaphor. Nietzsche also defines the form of artistic expression in allegory: art "transcribes" in a figurative language the primordial state that must be transposed without metaphysical illusions, with pathos and distance - as he writes in another passage. The avant-gardes absorbed from Nietzsche's thought this conception of overcoming the heritage of the artistic and cultural tradition. But in the avant-garde this oscillation between pathos and distance has given quite different artistic outcome, and above all has generated differentiated pathways insofar it accentuates either the "vital" or the "project" element. The debate on Futurism, happened in Germany between 1912 and 1916, mainly in the art journals "Die Aktion" and "Der Sturm", at the Berlin exhibition of 1912 of Italian Futurist painters, served as a starting point for a theoretical definition of modern art.

Nella guerra frontale del Futurismo italiano e di tutte le avanguardie in generale contro la tradizione si trovano schegge del pensiero di Nietzsche e un nihilismo implicito (ma non tanto) che non investe solo il passato, bensì la stessa produzione artistica dei vari movimenti. L’aspetto più interessante della filosofia nietzscheana consiste nel fatto che essa teorizza anche la produzione di una “rappresentazione”, di un linguaggio nuovo, figurato, molto diverso dalla tradizionale argomentazione filosofica, che va interpretato proprio in quanto metafora. Nietzsche definisce anche la forma dell’espressione artistica nell’allegoria: l’arte “trascrive” in un linguaggio figurato la condizione primordiale che va recepita senza illusioni metafisiche, con pathos e distanza – come scrive in un altro passo. Le avanguardie hanno assorbito dal pensiero di Nietzsche questa concezione dell’attraversamento del patrimonio della tradizione artistico-culturale. Però nelle avanguardie questa oscillazione tra pathos e distanza ha dato esisti artistici abbastanza differenti e soprattutto ha generato percorsi differenziati nella misura in cui accentua l’elemento “vitale” o quello “progettuale”. Tutto il dibattito sul Futurismo, svoltosi in Germania tra il 1912 e il 1916 principalmente sulle riviste “Die Aktion” e “Der Sturm” in occasione della mostra berlinese dei pittori futuristi , è servito da spunto per una definizione teorica dell’arte moderna.

Il nihilismo implicito. Il Futurismo e il pensiero di Nietzsche / Ponzi, Mauro. - STAMPA. - (2015), pp. 39-60.

Il nihilismo implicito. Il Futurismo e il pensiero di Nietzsche

PONZI, Mauro
2015

Abstract

In the struggle of Italian futurism and of all the avant-gardes in general against tradition, there are fragments of Nietzsche's thought and an implicit nihilism that not only invests the past, but the same artistic production. The most interesting aspect of Nietzsche’s philosophy is that it theorizes the production of a "representation" of a new, figurative language that is very different from traditional philosophical argumentation, which is to be interpreted precisely as a metaphor. Nietzsche also defines the form of artistic expression in allegory: art "transcribes" in a figurative language the primordial state that must be transposed without metaphysical illusions, with pathos and distance - as he writes in another passage. The avant-gardes absorbed from Nietzsche's thought this conception of overcoming the heritage of the artistic and cultural tradition. But in the avant-garde this oscillation between pathos and distance has given quite different artistic outcome, and above all has generated differentiated pathways insofar it accentuates either the "vital" or the "project" element. The debate on Futurism, happened in Germany between 1912 and 1916, mainly in the art journals "Die Aktion" and "Der Sturm", at the Berlin exhibition of 1912 of Italian Futurist painters, served as a starting point for a theoretical definition of modern art.
2015
L'Europa Futurista
978-88-5752-237-1
Nella guerra frontale del Futurismo italiano e di tutte le avanguardie in generale contro la tradizione si trovano schegge del pensiero di Nietzsche e un nihilismo implicito (ma non tanto) che non investe solo il passato, bensì la stessa produzione artistica dei vari movimenti. L’aspetto più interessante della filosofia nietzscheana consiste nel fatto che essa teorizza anche la produzione di una “rappresentazione”, di un linguaggio nuovo, figurato, molto diverso dalla tradizionale argomentazione filosofica, che va interpretato proprio in quanto metafora. Nietzsche definisce anche la forma dell’espressione artistica nell’allegoria: l’arte “trascrive” in un linguaggio figurato la condizione primordiale che va recepita senza illusioni metafisiche, con pathos e distanza – come scrive in un altro passo. Le avanguardie hanno assorbito dal pensiero di Nietzsche questa concezione dell’attraversamento del patrimonio della tradizione artistico-culturale. Però nelle avanguardie questa oscillazione tra pathos e distanza ha dato esisti artistici abbastanza differenti e soprattutto ha generato percorsi differenziati nella misura in cui accentua l’elemento “vitale” o quello “progettuale”. Tutto il dibattito sul Futurismo, svoltosi in Germania tra il 1912 e il 1916 principalmente sulle riviste “Die Aktion” e “Der Sturm” in occasione della mostra berlinese dei pittori futuristi , è servito da spunto per una definizione teorica dell’arte moderna.
Futurismo italiano, teoria dell’arte, rifiuto della tradizione, mostra futuristi in Germania, dibattito su arte e politica
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Il nihilismo implicito. Il Futurismo e il pensiero di Nietzsche / Ponzi, Mauro. - STAMPA. - (2015), pp. 39-60.
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