Nelle considerazioni filosofico-giuridiche su Sparta e Atene, può osservarsi che la coesistenza degli spartani aveva una unica dimensione che esigeva la loro totale soggezione allo Stato. «Lo Spartano non aveva attrazioni, lo Stato aveva sottratto ai suoi occhi ogni cosa piacevole. Tutti gli sforzi del cittadino erano rivolti verso lo Stato; solo in seno allo Stato trovava divertimento, onore, lode e occupazione. Lo Stato convogliava in sé tutta l’energia dei singoli cittadini, il sentimento nazionale si accendeva in loro grazie allo spirito di solidarietà che infiammava i loro cuori». Diversamente da Sparta, Atene, con l’opera di Solone, «non sacrificò mai l’uomo allo Stato, mai il fine al mezzo, ma fece servire lo Stato all’uomo»; «ad Atene si svilupparono tutte le virtù, fiorirono tutte le arti e le industrie, operarono tutti gli impulsi dell’attività, e furono coltivati tutti i campi del sapere … Sparta sapeva produrre soltanto dominatori e guerrieri, non artisti o poeti, non pensatori o cosmopoliti», poteva formare funzionari di giudizi tecnici e non creatori di giudizi estetici e giuridici. Il nucleo delle riflessioni di Schiller su Sparta e Atene sollecita a considerare che nella vita sociale di Sparta la legalità non era misurata dalla giustizia ed esigeva pertanto unicamente la formazione di giudizi tecnici, messi in opera per continuare la funzionalità di un sistema statale sottratto alla mutazione, che sorge con la creatività estetica, rivolta al futuro.
Le legislazioni di Licurgo e Solone (traduzione di Die Gesetzgebung des Lykurgus und Solon) / Palumbo, Ciro. - STAMPA. - (2013), pp. 206-224.
Le legislazioni di Licurgo e Solone (traduzione di Die Gesetzgebung des Lykurgus und Solon)
PALUMBO, Ciro
2013
Abstract
Nelle considerazioni filosofico-giuridiche su Sparta e Atene, può osservarsi che la coesistenza degli spartani aveva una unica dimensione che esigeva la loro totale soggezione allo Stato. «Lo Spartano non aveva attrazioni, lo Stato aveva sottratto ai suoi occhi ogni cosa piacevole. Tutti gli sforzi del cittadino erano rivolti verso lo Stato; solo in seno allo Stato trovava divertimento, onore, lode e occupazione. Lo Stato convogliava in sé tutta l’energia dei singoli cittadini, il sentimento nazionale si accendeva in loro grazie allo spirito di solidarietà che infiammava i loro cuori». Diversamente da Sparta, Atene, con l’opera di Solone, «non sacrificò mai l’uomo allo Stato, mai il fine al mezzo, ma fece servire lo Stato all’uomo»; «ad Atene si svilupparono tutte le virtù, fiorirono tutte le arti e le industrie, operarono tutti gli impulsi dell’attività, e furono coltivati tutti i campi del sapere … Sparta sapeva produrre soltanto dominatori e guerrieri, non artisti o poeti, non pensatori o cosmopoliti», poteva formare funzionari di giudizi tecnici e non creatori di giudizi estetici e giuridici. Il nucleo delle riflessioni di Schiller su Sparta e Atene sollecita a considerare che nella vita sociale di Sparta la legalità non era misurata dalla giustizia ed esigeva pertanto unicamente la formazione di giudizi tecnici, messi in opera per continuare la funzionalità di un sistema statale sottratto alla mutazione, che sorge con la creatività estetica, rivolta al futuro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.