Dopo aver integrato la descrizione del De Andrés della silloge innografica ecclesiastica tramandata nella prima unità codicologica del ms. scorialense (riconsiderando anche la datazione del codice), se ne riconduce l’origine dall’ambito orientale (indicato da tutti coloro che si sono occupati finora dei testi tramandati nel ms., a partire da Louis Petit che per primo propose, su base meramente congetturale, di considerare il codice come autografo del confessore Melezio Galesiota) a quello italogreco (già peraltro postulato dai paleografi), identificandone il copista col restauratore dei primi fascicoli del Typicon Messan. S. Salv. gr.115 e proponendo la possibilità che uno dei numerosi componimenti metrici in dodecasillabi (qui trascritto in edizione diplomatica) – presenti nel codice spagnolo in funzione di book epigrams – ce ne abbia tramandato anche il nome (Lorenzo); nella seconda parte del saggio ci si sofferma su un gruppo di canoni ecclesiastici attribuiti nella rubrica premessa ad alcuni di essi a un innografo definito "kyr Eugenios", che si propone di identificare col poeta di corte normanna Eugenio da Palermo, due dei quali componimenti innografici, particolarmente interessanti e testimoniati anche in altri testimoni mss. italogreci, sono di tipologia “giambica” con raffinati acrostici tetrastici.
Hymnographica Eugeniana inediti, giambici e ritmici, in una interessante silloge italogreca tramandata nel ms. Scorial. Χ.IV.8 (gr. 403) / Luzzi, Andrea. - STAMPA. - (2016), pp. 277-297. - ORPHEUS.
Hymnographica Eugeniana inediti, giambici e ritmici, in una interessante silloge italogreca tramandata nel ms. Scorial. Χ.IV.8 (gr. 403)
LUZZI, Andrea
2016
Abstract
Dopo aver integrato la descrizione del De Andrés della silloge innografica ecclesiastica tramandata nella prima unità codicologica del ms. scorialense (riconsiderando anche la datazione del codice), se ne riconduce l’origine dall’ambito orientale (indicato da tutti coloro che si sono occupati finora dei testi tramandati nel ms., a partire da Louis Petit che per primo propose, su base meramente congetturale, di considerare il codice come autografo del confessore Melezio Galesiota) a quello italogreco (già peraltro postulato dai paleografi), identificandone il copista col restauratore dei primi fascicoli del Typicon Messan. S. Salv. gr.115 e proponendo la possibilità che uno dei numerosi componimenti metrici in dodecasillabi (qui trascritto in edizione diplomatica) – presenti nel codice spagnolo in funzione di book epigrams – ce ne abbia tramandato anche il nome (Lorenzo); nella seconda parte del saggio ci si sofferma su un gruppo di canoni ecclesiastici attribuiti nella rubrica premessa ad alcuni di essi a un innografo definito "kyr Eugenios", che si propone di identificare col poeta di corte normanna Eugenio da Palermo, due dei quali componimenti innografici, particolarmente interessanti e testimoniati anche in altri testimoni mss. italogreci, sono di tipologia “giambica” con raffinati acrostici tetrastici.| File | Dimensione | Formato | |
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