Dall'introduzione: Nelle prime righe del volume La cultura fascista, pubblicato nel 1936 dal partito nazionale fascista per i corsi di preparazione politica destinati ai giovani, si legge che «una cultura è una concezione della vita», «una manifestazione di azione sociale, spirituale e storica» e non un «modo individuale d’essere», «un abbellimento dell’intelletto o una contemplazione privata». La cultura, in sostanza, è un’attività «creatrice di un popolo» . Le frasi citate sono solo un esempio dei molti scritti in cui i fascisti mostrarono di ritenere che l’esistenza degli italiani avesse un senso esclusivamente all’interno dei propositi e delle attività del regime. Convinti che la politica costituisse «l’integrale di ogni avvenimento» e che «la più gratuita azione, i più intimi pensieri di ogni individuo», avrebbero acquistato «concreto significato» solo se fossero stati «ricondotti direttamente ad un valore politico» , i fascisti celebravano il primato della politica su tutte le altre manifestazioni della vita moderna e credevano che la cultura fosse uno strumento per realizzare la nuova civiltà nata con la presa del potere nell’ottobre del 1922.
Storia della cultura fascista / Tarquini, Alessandra. - STAMPA. - (2016).
Storia della cultura fascista
TARQUINI, ALESSANDRA
2016
Abstract
Dall'introduzione: Nelle prime righe del volume La cultura fascista, pubblicato nel 1936 dal partito nazionale fascista per i corsi di preparazione politica destinati ai giovani, si legge che «una cultura è una concezione della vita», «una manifestazione di azione sociale, spirituale e storica» e non un «modo individuale d’essere», «un abbellimento dell’intelletto o una contemplazione privata». La cultura, in sostanza, è un’attività «creatrice di un popolo» . Le frasi citate sono solo un esempio dei molti scritti in cui i fascisti mostrarono di ritenere che l’esistenza degli italiani avesse un senso esclusivamente all’interno dei propositi e delle attività del regime. Convinti che la politica costituisse «l’integrale di ogni avvenimento» e che «la più gratuita azione, i più intimi pensieri di ogni individuo», avrebbero acquistato «concreto significato» solo se fossero stati «ricondotti direttamente ad un valore politico» , i fascisti celebravano il primato della politica su tutte le altre manifestazioni della vita moderna e credevano che la cultura fosse uno strumento per realizzare la nuova civiltà nata con la presa del potere nell’ottobre del 1922.File | Dimensione | Formato | |
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