Come sancito dal Titolo V della Costituzione, la Regione esercita una funzione assolutamente primaria e centrale nel Governo del territorio, in termini sia di legislazione che di pianificazione e governo, in modalità “concorrenti” con l’autorità statale. Una sintetica disamina della situazione delle azioni di legislazione e di governo territoriale poste in atto dalle Regioni in Italia può evidenziare un mosaico di tematiche decisamente suggestivo e problematico, oltre che marcatamente disuniforme , ma anche indicare ancora una volta alcuni principi – base per un itinerario di riforma e di migliore coordinamento. Una breve analisi comparativa può essere quindi operata sulla base di tre semplici domande: - Qual è la situazione della legislazione regionale per il Governo del territorio? Quanto differenziata e disomogenea è la produzione legislativa e la capacità di pianificazione / governo delle Regioni in materia urbanistica? - Quali sono gli argomenti specifici, nella legislazione per il Governo del territorio, che contraddistinguono alcune Regioni piuttosto che altre, e che fanno sì che alcune Regioni assumano il ruolo di “apripista” rispetto ad altre? [es. Pianificazione di Area vasta, nuove coesioni territoriali, Pianificazione comunale generale “a due velocità”, Concertazione pubblico – privato, Pianificazione strategica, Perequazione ecc. ecc.] - Quali sono i problemi determinati dalle diversità di approcci ai suddetti argomenti da parte delle Regioni? Una riflessione sulle specificità e diversità regionali può evidenziare casi “virtuosi” e casi di “sofferenza”, nonché argomenti significativi e approcci operativi rilevanti. Ma può anche rimarcare, ancora una volta, come una nuova “Legge di principi” da parte dello Stato sia cruciale per il coordinamento di tendenze e di modi di operare. E può mostrare, inoltre, come lo stato dell’arte attuale suggerisca alcuni semplici principi da porre a base di un’attesa azione di coordinamento nazionale: - Semplificazione della legislazione e degli strumenti; - Gestione razionale dei processi; - Concertazione pubblico – privato e Partecipazione.
Le Regioni e il "Federalismo urbanistico asimmetrico" / Cappuccitti, Antonio. - STAMPA. - (2017), pp. 19-39.
Le Regioni e il "Federalismo urbanistico asimmetrico"
CAPPUCCITTI, Antonio
2017
Abstract
Come sancito dal Titolo V della Costituzione, la Regione esercita una funzione assolutamente primaria e centrale nel Governo del territorio, in termini sia di legislazione che di pianificazione e governo, in modalità “concorrenti” con l’autorità statale. Una sintetica disamina della situazione delle azioni di legislazione e di governo territoriale poste in atto dalle Regioni in Italia può evidenziare un mosaico di tematiche decisamente suggestivo e problematico, oltre che marcatamente disuniforme , ma anche indicare ancora una volta alcuni principi – base per un itinerario di riforma e di migliore coordinamento. Una breve analisi comparativa può essere quindi operata sulla base di tre semplici domande: - Qual è la situazione della legislazione regionale per il Governo del territorio? Quanto differenziata e disomogenea è la produzione legislativa e la capacità di pianificazione / governo delle Regioni in materia urbanistica? - Quali sono gli argomenti specifici, nella legislazione per il Governo del territorio, che contraddistinguono alcune Regioni piuttosto che altre, e che fanno sì che alcune Regioni assumano il ruolo di “apripista” rispetto ad altre? [es. Pianificazione di Area vasta, nuove coesioni territoriali, Pianificazione comunale generale “a due velocità”, Concertazione pubblico – privato, Pianificazione strategica, Perequazione ecc. ecc.] - Quali sono i problemi determinati dalle diversità di approcci ai suddetti argomenti da parte delle Regioni? Una riflessione sulle specificità e diversità regionali può evidenziare casi “virtuosi” e casi di “sofferenza”, nonché argomenti significativi e approcci operativi rilevanti. Ma può anche rimarcare, ancora una volta, come una nuova “Legge di principi” da parte dello Stato sia cruciale per il coordinamento di tendenze e di modi di operare. E può mostrare, inoltre, come lo stato dell’arte attuale suggerisca alcuni semplici principi da porre a base di un’attesa azione di coordinamento nazionale: - Semplificazione della legislazione e degli strumenti; - Gestione razionale dei processi; - Concertazione pubblico – privato e Partecipazione.File | Dimensione | Formato | |
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