Under Paul V, Abbot Costantino Gaetani conceived a Benedictine road that, from Santa Maria in Trastevere towards the river near Santa Maria in Cosmedin would have shortened the route to the Basilica of San Paolo. As it is well known, with a motu proprio brief of Paul V (1608), the Benedictine monks of St. Paul were evicted from their summer residence at the Quirinale and obtained in exchange the church of San Callisto and the palace of the titular Cardinal of Santa Maria in Trastevere. In front of the church of San Callisto, at the beginning of road towards San Francesco a Ripa, a new square was built, the true focus of the new expansion, with a trident formed precisely by the new Franciscan axis, by the new restored road towards Piazza San Cosimato and Porta Portuense, and the by the new road cut “dei Pozzo”, the actual via della Cisterna. The latter was to be reunited with a pre-existing route to the Basilica of Santa Cecilia (now Via dei Genovesi) and, after Via Anicia, should have reach the Tiber where a new bridge was planned. The road, portrayed by Matteo Greuter (1618) and Giovanni Maggi (1625) as it was accomplished with a continuous stretch from Piazza San Callisto in Santa Cecilia, was subsequently closed as it can be seen in Falda’s map (1676), and still today. The urban planning of the papal Rome hide complex territorial appropriation strategies, from the same Pontiff or the religious orders or private individuals, and skilful policies of social balance. In this case one can read the desire to counterbalance the opening of the Franciscan axis of San Francesco a Ripa with the creation of a Benedictine axis. In the motu proprio of Paul V a boat on the river was granted to the Benedictine monks to facilitate the journey to the monastery of San Paolo.

Sotto Paolo V l’abate Costantino Gaetani pensò ad un asse viario benedettino che dalla basilica di S. Maria in Trastevere verso il fiume all’altezza di S. Maria in Cosmedin avrebbe accorciato il percorso verso la basilica di San Paolo. Come è noto, con un breve motu proprio del 1608 di Paolo V, i padri benedettini di San Paolo erano stati espropriati della loro residenza estiva al Quirinale ottenendo in cambio la chiesa di San Callisto e il palazzo del cardinale titolare di Santa Maria in Trastevere. All’imbocco del rettifilo verso San Francesco a Ripa, davanti alla chiesa di San Callisto, venne creata un’antipiazza, vero fulcro della nuova espansione, posta a supportare l’incremento dell’articolazione stradale verso sud e verso est con un tridente formato appunto dal nuovo asse francescano, da una strada ristrutturata verso piazza San Cosimato e la porta Portuense, e dal nuovo taglio stradale “dei Pozzo” corrispondente all’odierna via della Cisterna. Quest’ultimo mirava a ricongiungersi con un tracciato preesistente verso la basilica di Santa Cecilia (odierna via dei Genovesi) e, passata la via Anicia, a sfociare al Tevere dove era prevista la costruzione di un nuovo ponte. La strada, raffigurata da Matteo Greuter (1618) e da Giovanni Maggi (1625) come venne realmente compiuta con un tratto continuo da piazza San Callisto a Santa Cecilia, fu successivamente richiusa, riducendosi nel primo tratto al troncone cieco di via del Pozzo, come si può vedere già dalla pianta del Falda (1676), e ancora senza modificazioni fino ad oggi. I piani urbanistici della Roma pontificia sottendono – come è noto – complesse strategie di appropriazione territoriale da parte dello stesso pontefice, di ordini religiosi o di privati, e accorte politiche di equilibrio sociale. In questo caso si può intravedere la volontà di controbilanciare l’apertura dell’asse francescano di San Francesco a Ripa con la creazione di un asse benedettino. Nel motu proprio di Paolo V del 1608 era anche prevista l’assegnazione ai monaci benedettini di una barca sul fiume per facilitare il loro trasporto verso il monastero di San Paolo.

Via Anicia e la fondazione del Collegio Gregoriano di Costantino Caetani. Strategie urbane benedettine sotto Paolo V / Tabarrini, Marisa. - STAMPA. - (2015), pp. 65-94.

Via Anicia e la fondazione del Collegio Gregoriano di Costantino Caetani. Strategie urbane benedettine sotto Paolo V

TABARRINI, Marisa
2015

Abstract

Under Paul V, Abbot Costantino Gaetani conceived a Benedictine road that, from Santa Maria in Trastevere towards the river near Santa Maria in Cosmedin would have shortened the route to the Basilica of San Paolo. As it is well known, with a motu proprio brief of Paul V (1608), the Benedictine monks of St. Paul were evicted from their summer residence at the Quirinale and obtained in exchange the church of San Callisto and the palace of the titular Cardinal of Santa Maria in Trastevere. In front of the church of San Callisto, at the beginning of road towards San Francesco a Ripa, a new square was built, the true focus of the new expansion, with a trident formed precisely by the new Franciscan axis, by the new restored road towards Piazza San Cosimato and Porta Portuense, and the by the new road cut “dei Pozzo”, the actual via della Cisterna. The latter was to be reunited with a pre-existing route to the Basilica of Santa Cecilia (now Via dei Genovesi) and, after Via Anicia, should have reach the Tiber where a new bridge was planned. The road, portrayed by Matteo Greuter (1618) and Giovanni Maggi (1625) as it was accomplished with a continuous stretch from Piazza San Callisto in Santa Cecilia, was subsequently closed as it can be seen in Falda’s map (1676), and still today. The urban planning of the papal Rome hide complex territorial appropriation strategies, from the same Pontiff or the religious orders or private individuals, and skilful policies of social balance. In this case one can read the desire to counterbalance the opening of the Franciscan axis of San Francesco a Ripa with the creation of a Benedictine axis. In the motu proprio of Paul V a boat on the river was granted to the Benedictine monks to facilitate the journey to the monastery of San Paolo.
2015
Santa Maria dell’Orto. Il complesso architettonico trasteverino. Studi, ricerche, progetti, restauri
9788898981045
Sotto Paolo V l’abate Costantino Gaetani pensò ad un asse viario benedettino che dalla basilica di S. Maria in Trastevere verso il fiume all’altezza di S. Maria in Cosmedin avrebbe accorciato il percorso verso la basilica di San Paolo. Come è noto, con un breve motu proprio del 1608 di Paolo V, i padri benedettini di San Paolo erano stati espropriati della loro residenza estiva al Quirinale ottenendo in cambio la chiesa di San Callisto e il palazzo del cardinale titolare di Santa Maria in Trastevere. All’imbocco del rettifilo verso San Francesco a Ripa, davanti alla chiesa di San Callisto, venne creata un’antipiazza, vero fulcro della nuova espansione, posta a supportare l’incremento dell’articolazione stradale verso sud e verso est con un tridente formato appunto dal nuovo asse francescano, da una strada ristrutturata verso piazza San Cosimato e la porta Portuense, e dal nuovo taglio stradale “dei Pozzo” corrispondente all’odierna via della Cisterna. Quest’ultimo mirava a ricongiungersi con un tracciato preesistente verso la basilica di Santa Cecilia (odierna via dei Genovesi) e, passata la via Anicia, a sfociare al Tevere dove era prevista la costruzione di un nuovo ponte. La strada, raffigurata da Matteo Greuter (1618) e da Giovanni Maggi (1625) come venne realmente compiuta con un tratto continuo da piazza San Callisto a Santa Cecilia, fu successivamente richiusa, riducendosi nel primo tratto al troncone cieco di via del Pozzo, come si può vedere già dalla pianta del Falda (1676), e ancora senza modificazioni fino ad oggi. I piani urbanistici della Roma pontificia sottendono – come è noto – complesse strategie di appropriazione territoriale da parte dello stesso pontefice, di ordini religiosi o di privati, e accorte politiche di equilibrio sociale. In questo caso si può intravedere la volontà di controbilanciare l’apertura dell’asse francescano di San Francesco a Ripa con la creazione di un asse benedettino. Nel motu proprio di Paolo V del 1608 era anche prevista l’assegnazione ai monaci benedettini di una barca sul fiume per facilitare il loro trasporto verso il monastero di San Paolo.
Trastevere; Paolo V; politica urbana; benedettini; via Anicia
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Via Anicia e la fondazione del Collegio Gregoriano di Costantino Caetani. Strategie urbane benedettine sotto Paolo V / Tabarrini, Marisa. - STAMPA. - (2015), pp. 65-94.
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