Negli ultimi anni la stringente crisi economica globale ha determinato una profonda modifica della struttura sociale, portando in evidenza nuove situazioni di povertà che vanno ad incrementare la sempre presente e pressante richiesta di edilizia abitativa. La produzione di alloggi, per aiutare le fasce sociali più deboli a cui oggi si sono aggiunti i nuovi poveri, non trova facile concretizzazione alla luce della cosiddetta “crisi delle risorse pubbliche”. Un’ altra tematica di estrema attualità è la questione relativa al “consumo di suolo”, ovvero la consapevolezza di dover placare lo sfruttamento intensivo di tale risorsa limitata e non riproducibile. Da queste considerazioni nasce la necessità di operare attraverso la rigenerazione piuttosto che con la nuova edificazione. Il contenimento del consumo di suolo, per essere attuato, deve quindi passare per la rigenerazione urbana intesa come sostituzione, riuso e riqualificazione del patrimonio edilizio inutilizzato o sottoutilizzato. Le parti di città che necessitano maggiormente di un intervento rigenerativo risultano essere insieme alle aree industriali dismesse i numerosi centri storici che hanno subito nel tempo uno spopolamento e che oggi assumono la configurazione di luoghi fantasma, anche se affascinanti, ricchi di storia e di tradizioni popolare, una sorta di museo piuttosto che una parte parte attiva della città. Il presente studio vuole proporre una strategia di rigenerazione di un centro storico minore sfruttando la ricollocazione in esso di attività commerciali e ricettive che favoriscono il nuovo inserimento residenziale e rivitalizzino l’agglomerato, una quota parte degli immobili recuperati andrà destinata ad alloggi popolari. L’integrazione tra servizi e residenze è essenziale per ottenere un buon equilibrio, al fine di evitare gli errori fatti nel passato, soprattutto quando furono realizzati interi quartieri destinati solo ed esclusivamente all’edilizia residenziale ( quartieri dormitori) in particolare quelli destinati ad abitazioni sociali, che generarono situazioni di degrado e di difficile gestione urbana. Nello specifico la proposta progettuale, che richiede un’attenta analisi dei luoghi, prevede azioni di tipo conservativo volte alla protezione, al recupero, alla valorizzazione e alla messa in sicurezza degli antichi manufatti. Particolare attenzione va posta al recupero funzionale dei luoghi mediante la realizzazione di alloggi popolari e di un “albergo diffuso”, collegati da un sistema infrastrutturale puntuale e a rete, di nuova concezione, che permetta una totale accessibilità al borgo al pari del resto del territorio urbanizzato.
Dal consumo di suolo alla rigenerazione urbana – il centro storico di Scalea: attivazione di nuove dinamiche abitative, ricettive e commerciali / Galiano, Giuseppe. - STAMPA. - (In corso di stampa).
Dal consumo di suolo alla rigenerazione urbana – il centro storico di Scalea: attivazione di nuove dinamiche abitative, ricettive e commerciali
Galiano, Giuseppe
In corso di stampa
Abstract
Negli ultimi anni la stringente crisi economica globale ha determinato una profonda modifica della struttura sociale, portando in evidenza nuove situazioni di povertà che vanno ad incrementare la sempre presente e pressante richiesta di edilizia abitativa. La produzione di alloggi, per aiutare le fasce sociali più deboli a cui oggi si sono aggiunti i nuovi poveri, non trova facile concretizzazione alla luce della cosiddetta “crisi delle risorse pubbliche”. Un’ altra tematica di estrema attualità è la questione relativa al “consumo di suolo”, ovvero la consapevolezza di dover placare lo sfruttamento intensivo di tale risorsa limitata e non riproducibile. Da queste considerazioni nasce la necessità di operare attraverso la rigenerazione piuttosto che con la nuova edificazione. Il contenimento del consumo di suolo, per essere attuato, deve quindi passare per la rigenerazione urbana intesa come sostituzione, riuso e riqualificazione del patrimonio edilizio inutilizzato o sottoutilizzato. Le parti di città che necessitano maggiormente di un intervento rigenerativo risultano essere insieme alle aree industriali dismesse i numerosi centri storici che hanno subito nel tempo uno spopolamento e che oggi assumono la configurazione di luoghi fantasma, anche se affascinanti, ricchi di storia e di tradizioni popolare, una sorta di museo piuttosto che una parte parte attiva della città. Il presente studio vuole proporre una strategia di rigenerazione di un centro storico minore sfruttando la ricollocazione in esso di attività commerciali e ricettive che favoriscono il nuovo inserimento residenziale e rivitalizzino l’agglomerato, una quota parte degli immobili recuperati andrà destinata ad alloggi popolari. L’integrazione tra servizi e residenze è essenziale per ottenere un buon equilibrio, al fine di evitare gli errori fatti nel passato, soprattutto quando furono realizzati interi quartieri destinati solo ed esclusivamente all’edilizia residenziale ( quartieri dormitori) in particolare quelli destinati ad abitazioni sociali, che generarono situazioni di degrado e di difficile gestione urbana. Nello specifico la proposta progettuale, che richiede un’attenta analisi dei luoghi, prevede azioni di tipo conservativo volte alla protezione, al recupero, alla valorizzazione e alla messa in sicurezza degli antichi manufatti. Particolare attenzione va posta al recupero funzionale dei luoghi mediante la realizzazione di alloggi popolari e di un “albergo diffuso”, collegati da un sistema infrastrutturale puntuale e a rete, di nuova concezione, che permetta una totale accessibilità al borgo al pari del resto del territorio urbanizzato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.