L’articolo offre una nuova interpretazione del v. 28 della grande canzone dottrinale Donna me prega di Guido Cavalcanti che cerca di risolverne le cruces concettuali. Dopo una contestualizzazione del ragionamento cavalcantiano nell’ambito della teoria aristotelica delle passioni e in particolare della dottrina della temperanza contenuta nell’Etica Nicomachea, di cui si percorrono alcune letture medioevali, si affronta il verso citato alla luce di un luogo parallelo delle Tusculanae ciceroniane in cui, nel corso dell’esame di temi platonici, è discussa l’impossibilità per l’intelletto, produttore di concetti astratti da ogni contingenza, una « similitudo » (una somiglianza, appunto) che li leghi a elementi singolari e particolari. Tale « similitudo », sostiene Cicerone, è riservata alla memoria e all’immaginazione, produttrici di immagini di oggetti singoli e concreti. Viene inoltre discussa la centralità della Tusculanae ciceroniane nella tradizione filosofica medioevale.

«Largire somiglianza ».Pour l’interprétation de Donna me prega, v. 15-28 / Gentili, Sonia. - STAMPA. - (2016), pp. 219-235.

«Largire somiglianza ».Pour l’interprétation de Donna me prega, v. 15-28

GENTILI, Sonia
2016

Abstract

L’articolo offre una nuova interpretazione del v. 28 della grande canzone dottrinale Donna me prega di Guido Cavalcanti che cerca di risolverne le cruces concettuali. Dopo una contestualizzazione del ragionamento cavalcantiano nell’ambito della teoria aristotelica delle passioni e in particolare della dottrina della temperanza contenuta nell’Etica Nicomachea, di cui si percorrono alcune letture medioevali, si affronta il verso citato alla luce di un luogo parallelo delle Tusculanae ciceroniane in cui, nel corso dell’esame di temi platonici, è discussa l’impossibilità per l’intelletto, produttore di concetti astratti da ogni contingenza, una « similitudo » (una somiglianza, appunto) che li leghi a elementi singolari e particolari. Tale « similitudo », sostiene Cicerone, è riservata alla memoria e all’immaginazione, produttrici di immagini di oggetti singoli e concreti. Viene inoltre discussa la centralità della Tusculanae ciceroniane nella tradizione filosofica medioevale.
2016
Les deux Guidi. Guinizzelli et Cavalcanti. Mourir d'aimer et autres ruptures
9782878546934
Guinizzelli; Cavalcanti; poesia medioevale
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
«Largire somiglianza ».Pour l’interprétation de Donna me prega, v. 15-28 / Gentili, Sonia. - STAMPA. - (2016), pp. 219-235.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Gentili_Largire-somiglianza_2016.pdf

solo gestori archivio

Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 3.1 MB
Formato Adobe PDF
3.1 MB Adobe PDF   Contatta l'autore

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/928759
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact