Lo studio iconografico proposto si avvale dell'applicazione di una metodologia indicata da Erwin Panofsky. Questa, debitamente piegata alle esigenze dell'architettura, ha permesso di individuare nel Disegno della "Città per tre milioni di abitanti" di Le Corbusier, una serie di dati oggettivi di natura plastica, fornire di questi un elenco, spiegarne il senso per poi esplicitarli sul piano della composizione delle forme e dei significati simbolici che queste assumono nella rappresentazione. Da questa fase di analisi ci si spinge, sempre all'interno di una indagine "autonoma" riferita al "rilievo" delle forme presenti, ad una fase successiva in cui queste esprimono, sulla base di interpretazioni anche strumentali, un loro sviluppo in altre forme evocate e latenti nella rappresentazione. Forme virtuali queste che solo una lettura attenta fatta sul "corpo" del disegno possono emergere per alimentare l'invenzione architettonica. In questo senso il "rilievo" del disegno o dell'opera serve a una riproduzione della stessa, per rimisurarla e completarla attraverso un ridisegno. Una ricerca così intesa serve inoltre al mondo della rappresentazione a "...dare ragione della continuità o del ricorso di elementi strutturali, e spesso di [comprendere] specifiche e precise scelte formali in vastissimi ambiti cronologici e geografici" (E. Bonfanti).
La spettacolarità urbana di Le Corbusier / Partenope, Renato. - STAMPA. - 1(2016), pp. 277-291.
La spettacolarità urbana di Le Corbusier
PARTENOPE, RENATO
2016
Abstract
Lo studio iconografico proposto si avvale dell'applicazione di una metodologia indicata da Erwin Panofsky. Questa, debitamente piegata alle esigenze dell'architettura, ha permesso di individuare nel Disegno della "Città per tre milioni di abitanti" di Le Corbusier, una serie di dati oggettivi di natura plastica, fornire di questi un elenco, spiegarne il senso per poi esplicitarli sul piano della composizione delle forme e dei significati simbolici che queste assumono nella rappresentazione. Da questa fase di analisi ci si spinge, sempre all'interno di una indagine "autonoma" riferita al "rilievo" delle forme presenti, ad una fase successiva in cui queste esprimono, sulla base di interpretazioni anche strumentali, un loro sviluppo in altre forme evocate e latenti nella rappresentazione. Forme virtuali queste che solo una lettura attenta fatta sul "corpo" del disegno possono emergere per alimentare l'invenzione architettonica. In questo senso il "rilievo" del disegno o dell'opera serve a una riproduzione della stessa, per rimisurarla e completarla attraverso un ridisegno. Una ricerca così intesa serve inoltre al mondo della rappresentazione a "...dare ragione della continuità o del ricorso di elementi strutturali, e spesso di [comprendere] specifiche e precise scelte formali in vastissimi ambiti cronologici e geografici" (E. Bonfanti).File | Dimensione | Formato | |
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