Il carattere frammentato delle configurazioni insediative contemporanee, connotato dal rilevante consumo delle risorse ambientali, ha aumentato la vulnerabilità e il degrado degli insediamenti, contribuendo all’attuale fase di profonda crisi delle città che richiede l’innovazione delle strategie e delle tattiche dell’urbanistica nell’ambito di una maggiore apertura alle questioni ecologiche, socio-economiche e culturali. In questo ciclo di pianificazione, che si confronta anche con la forte contrazione delle risorse economiche, il piano deve quindi riuscire a coniugare approcci progettuali connessi al risparmio delle risorse con quelli connessi alla valorizzazione dei ‘beni comuni’. In una prospettiva ‘ambientale’ del piano, coerente con la sostenibilità e la resilienza, intesi sia come concetti operativi che come valori collettivi, le reti green e blue devono essere rilette come struttura di riferimento spaziale per nuovi assetti insediativi, ma anche come luoghi di innovazione delle pratiche socio-economiche. Il piano urbanistico deve consolidare tali networks, come limite alla crescita insediativa e garanzia dei cicli naturali, ma anche quali visioni strategiche proattive integrate con i grey networks per la fruizione e la valorizzazione, innescando la rigenerazione degli spazi degradati e intercettando contributi provenienti ‘dall’alto’ e ‘dal basso’. A questa indispensabile strategia generale, deve associarsi l’innovazione delle tattiche di sensibilizzazione, consultazione e concertazione nonché di attuazione e gestione, coinvolgendo, nella rigenerazione urbana, reti di soggetti, grazie alle tecnologie più avanzate, sulla base di nuovi valori collettivi.
Il piano urbanistico tra sostenibilità e resilienza. Nuovi concetti operativi e nuovi valori collettivi / Poli, Irene; Ravagnan, Chiara. - STAMPA. - (2016), pp. 272-277.
Il piano urbanistico tra sostenibilità e resilienza. Nuovi concetti operativi e nuovi valori collettivi
POLI, IRENE;RAVAGNAN, chiara
2016
Abstract
Il carattere frammentato delle configurazioni insediative contemporanee, connotato dal rilevante consumo delle risorse ambientali, ha aumentato la vulnerabilità e il degrado degli insediamenti, contribuendo all’attuale fase di profonda crisi delle città che richiede l’innovazione delle strategie e delle tattiche dell’urbanistica nell’ambito di una maggiore apertura alle questioni ecologiche, socio-economiche e culturali. In questo ciclo di pianificazione, che si confronta anche con la forte contrazione delle risorse economiche, il piano deve quindi riuscire a coniugare approcci progettuali connessi al risparmio delle risorse con quelli connessi alla valorizzazione dei ‘beni comuni’. In una prospettiva ‘ambientale’ del piano, coerente con la sostenibilità e la resilienza, intesi sia come concetti operativi che come valori collettivi, le reti green e blue devono essere rilette come struttura di riferimento spaziale per nuovi assetti insediativi, ma anche come luoghi di innovazione delle pratiche socio-economiche. Il piano urbanistico deve consolidare tali networks, come limite alla crescita insediativa e garanzia dei cicli naturali, ma anche quali visioni strategiche proattive integrate con i grey networks per la fruizione e la valorizzazione, innescando la rigenerazione degli spazi degradati e intercettando contributi provenienti ‘dall’alto’ e ‘dal basso’. A questa indispensabile strategia generale, deve associarsi l’innovazione delle tattiche di sensibilizzazione, consultazione e concertazione nonché di attuazione e gestione, coinvolgendo, nella rigenerazione urbana, reti di soggetti, grazie alle tecnologie più avanzate, sulla base di nuovi valori collettivi.File | Dimensione | Formato | |
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