Il contributo analizza la figura di Cesare Beccaria, conferendo preminente risalto all'opera "Dei delitti e delle pene", pubblicata per la prima volta nel 1764. Si evidenzia, in particolare, la costante attualità del pensiero dell'autore milanese, derivante dalla capacità di aver avvertito l'esigenza di procedere ad un'opera di secolarizzazione del diritto penale, enucleando al contempo i principi fondamentali della materia, destinati a consacrarsi in via definitiva nelle epoche successive. In particolare, si deve al pensiero di Beccaria l'illustrazione delle ragioni giustificatrici del diritto penale e, più in generale, del fondamento della potestà di punire in capo allo Stato. Con tale opera, inoltre, vengono poste le basi per l'affermazione del principio di stretta legalità e dei suoi relativi corollari, nonché per la statuizione del principio secondo cui il reato debba necessariamente rappresentare un fatto offensivo di un bene, di cui l'ordinamento avverte l'esigenza di protezione. Al contempo, la scienza penalistica moderna appare debitrice del pensiero beccariano, in ragione della marcata avversione, consacrata all'interno della propria opera, dello strumento della pena di morte.
Il pensiero penalistico di Cesare Beccaria / Fiorella, Antonio. - STAMPA. - (2016), pp. 3-12.
Il pensiero penalistico di Cesare Beccaria
FIORELLA, ANTONIO
2016
Abstract
Il contributo analizza la figura di Cesare Beccaria, conferendo preminente risalto all'opera "Dei delitti e delle pene", pubblicata per la prima volta nel 1764. Si evidenzia, in particolare, la costante attualità del pensiero dell'autore milanese, derivante dalla capacità di aver avvertito l'esigenza di procedere ad un'opera di secolarizzazione del diritto penale, enucleando al contempo i principi fondamentali della materia, destinati a consacrarsi in via definitiva nelle epoche successive. In particolare, si deve al pensiero di Beccaria l'illustrazione delle ragioni giustificatrici del diritto penale e, più in generale, del fondamento della potestà di punire in capo allo Stato. Con tale opera, inoltre, vengono poste le basi per l'affermazione del principio di stretta legalità e dei suoi relativi corollari, nonché per la statuizione del principio secondo cui il reato debba necessariamente rappresentare un fatto offensivo di un bene, di cui l'ordinamento avverte l'esigenza di protezione. Al contempo, la scienza penalistica moderna appare debitrice del pensiero beccariano, in ragione della marcata avversione, consacrata all'interno della propria opera, dello strumento della pena di morte.File | Dimensione | Formato | |
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