La lettura di libri è una esperienza che, plasmando il nostro immaginario, ci aiuta ad appropriarci della realtà, a comprenderla meglio, a costruire la nostra identità e la nostra visione del mondo. La lettura di libri ci educa ai sentimenti, alla riflessione. Ci sono libri per i quali questo ruolo di “attivatori di pensieri nuovi” è particolarmente stringente. Sono libri capaci di prendere per mano i lettori, facendoli uscire dai propri luoghi comuni, libri di cui i lettori si fidano. Gomorra è uno di questi: potente come pochi altri per la forza dirompente del suo ritmo narrativo, perché racconta la vita con un stile che mette insieme «il rigore della realtà e la suggestione della letteratura, il fascino del romanzo; la concretezza del dato e lo slancio della poesia». Gomorra è come un secchio d’acqua gelata in una estate torrida: doloroso, inebriante, necessario. Alberto Asor Rosa ha scritto: «Quando terminate la lettura di una pagina, oppure, ancor meglio, di un capitolo, quel che vi resta nella testa è come la traccia di un sogno che non avreste voluto sognare e pure avete sognato. Raramente l’Italia è stata penetrata in questo modo, fn nelle sue viscere, fin nelle sue più oscure profondità, da un narratore». In queste pagine non posso e non voglio pormi come ammiratrice di Roberto Saviano e della sua opera, bensì mi adopero a svolgere una operazione piuttosto difcile, ovvero distaccarmi dal suo testo e dalla passione che la sua lettura ha suscitato in me per abbracciare un’altra testualità, quella che la lettura del libro ha generato in altri (lettori).
Gomorra. 10 anni di conversazioni su aNobii / Faggiolani, Chiara. - STAMPA. - (2016), pp. 261-303.
Gomorra. 10 anni di conversazioni su aNobii
FAGGIOLANI, CHIARA
2016
Abstract
La lettura di libri è una esperienza che, plasmando il nostro immaginario, ci aiuta ad appropriarci della realtà, a comprenderla meglio, a costruire la nostra identità e la nostra visione del mondo. La lettura di libri ci educa ai sentimenti, alla riflessione. Ci sono libri per i quali questo ruolo di “attivatori di pensieri nuovi” è particolarmente stringente. Sono libri capaci di prendere per mano i lettori, facendoli uscire dai propri luoghi comuni, libri di cui i lettori si fidano. Gomorra è uno di questi: potente come pochi altri per la forza dirompente del suo ritmo narrativo, perché racconta la vita con un stile che mette insieme «il rigore della realtà e la suggestione della letteratura, il fascino del romanzo; la concretezza del dato e lo slancio della poesia». Gomorra è come un secchio d’acqua gelata in una estate torrida: doloroso, inebriante, necessario. Alberto Asor Rosa ha scritto: «Quando terminate la lettura di una pagina, oppure, ancor meglio, di un capitolo, quel che vi resta nella testa è come la traccia di un sogno che non avreste voluto sognare e pure avete sognato. Raramente l’Italia è stata penetrata in questo modo, fn nelle sue viscere, fin nelle sue più oscure profondità, da un narratore». In queste pagine non posso e non voglio pormi come ammiratrice di Roberto Saviano e della sua opera, bensì mi adopero a svolgere una operazione piuttosto difcile, ovvero distaccarmi dal suo testo e dalla passione che la sua lettura ha suscitato in me per abbracciare un’altra testualità, quella che la lettura del libro ha generato in altri (lettori).File | Dimensione | Formato | |
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