Foucault ha fatto notare che tra le innovazioni più significative dell’Illuminismo, fase storica di piena affermazione della forma più matura e consapevole della soggettività, quella della “soggettività per sé”, vi è la suddivisione della scienza in discipline. In effetti, l’iniziale avvento, all’epoca del Rinascimento, della soggettività come nuova forma di organizzazione psichica dell’uomo, contrapposta all’ascrittività, tipica dei secoli precedenti, aveva avuto luogo nella forma meno evoluta della “soggettività in sé”. Tale forma ancora non ancora pienamente consapevole di soggettività partiva dal presupposto che il sistema parziale della scienza, cui è stato delegato il compito di stabilire la verità con certezza intersoggettivamente obbligante, dovesse farlo sulla base di un’assoluta unità metodologica, attraverso lo svolgimento di misurazioni, la condotta di esperimenti e la scoperta di leggi universali. Ma con l’evoluzione della “soggettività in sé” nella “soggettività per sé”, che si compie pienamente nell’Illuminismo, il sistema della scienza, cresciuto in complessità, trova necessario articolarsi in discipline, che permettano una organizzazione più efficiente del sapere, mettendo fine al disordine intellettuale delle epoche precedenti. Ciascuna disciplina si deve a questo punto necessariamente dotare di un corredo metodologico specifico, funzionale al tipo di relazioni che si propone di indagare. Tuttavia, ancora per secoli, diversi autori, dal positivista Comte al neopositivista Carnap, rimangono ancorati ai presupposti epistemologici della "soggettività in sé", che pretende di assoggettare tutta la scienza, nonostante la sua ripartizione in discipline autonome sia avvenuta ormai da tempo, ad una pretesa unità metodologica, nel nome di un presunto primato della fisica e di quelle che definiscono come “scienze esatte”, forse solo perché sono state le prive ad evolversi in discipline.

Soggettività in sé e unità metodologica della scienza / SCARCELLA PRANDSTRALLER, Stefano. - STAMPA. - 2000.1468(2016), pp. 363-365.

Soggettività in sé e unità metodologica della scienza

SCARCELLA PRANDSTRALLER, STEFANO
2016

Abstract

Foucault ha fatto notare che tra le innovazioni più significative dell’Illuminismo, fase storica di piena affermazione della forma più matura e consapevole della soggettività, quella della “soggettività per sé”, vi è la suddivisione della scienza in discipline. In effetti, l’iniziale avvento, all’epoca del Rinascimento, della soggettività come nuova forma di organizzazione psichica dell’uomo, contrapposta all’ascrittività, tipica dei secoli precedenti, aveva avuto luogo nella forma meno evoluta della “soggettività in sé”. Tale forma ancora non ancora pienamente consapevole di soggettività partiva dal presupposto che il sistema parziale della scienza, cui è stato delegato il compito di stabilire la verità con certezza intersoggettivamente obbligante, dovesse farlo sulla base di un’assoluta unità metodologica, attraverso lo svolgimento di misurazioni, la condotta di esperimenti e la scoperta di leggi universali. Ma con l’evoluzione della “soggettività in sé” nella “soggettività per sé”, che si compie pienamente nell’Illuminismo, il sistema della scienza, cresciuto in complessità, trova necessario articolarsi in discipline, che permettano una organizzazione più efficiente del sapere, mettendo fine al disordine intellettuale delle epoche precedenti. Ciascuna disciplina si deve a questo punto necessariamente dotare di un corredo metodologico specifico, funzionale al tipo di relazioni che si propone di indagare. Tuttavia, ancora per secoli, diversi autori, dal positivista Comte al neopositivista Carnap, rimangono ancorati ai presupposti epistemologici della "soggettività in sé", che pretende di assoggettare tutta la scienza, nonostante la sua ripartizione in discipline autonome sia avvenuta ormai da tempo, ad una pretesa unità metodologica, nel nome di un presunto primato della fisica e di quelle che definiscono come “scienze esatte”, forse solo perché sono state le prive ad evolversi in discipline.
2016
Oltre il complesso d'inferiorità. Un'epistemologia per le scienze sociali
978-88-568-3635-6
soggettività in sé; soggettività per sé; scienza; discipline; unità metodologica
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Soggettività in sé e unità metodologica della scienza / SCARCELLA PRANDSTRALLER, Stefano. - STAMPA. - 2000.1468(2016), pp. 363-365.
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