Dopo aver evidenziato, in chiave combinata, alcuni problemi riguardanti le dinamiche della popolazione e il settore primario nei comuni più spiccatamente montani del Molise, questo lavoro si pone l’obiettivo di individuare possibili direzioni da perseguire con progetti mirati, per trasmettere nuova vitalità economica e supportare processi di ripresa demografica. Trattandosi di contesti storicamente legati alle attività agricole e zootecniche, l’attenzione viene incentrata sulla valorizzazione del settore primario, in base alle logiche della «nuova ruralità» e in una prospettiva intersettoriale e multifunzionale, che possa muoversi di comune accordo con il settore turistico, secondo una serie di aspetti chiave rintracciabili ad esempio: nell’associazionismo e nella gestione partecipata, per ovviare all’annoso problema dell’esasperata parcellizzazione fondiaria e per prefiggersi obiettivi di maggiore portata; nella qualità a tutto raggio, con riferimento ai prodotti, all’organizzazione aziendale, all’intera filiera; nelle «strade del gusto e dei sapori» e nei giacimenti gastronomici, coniugando amenità dei luoghi, antichi saperi, ricette tramandate; nel glamping, per soggiorni di forte impatto emozionale, e negli agriturismi volti a offrire il «lascia passare» per far conoscere le proprie radici; nel «turismo vegano», che consentirebbe di amalgamare, in una formula moderna, tradizioni contadine, coltivazioni locali e alimenti che possono arrecare benefici per la salute, spingendosi verso direzioni sempre più richieste.
Per riscoprire il settore primario nei comuni montani del Molise / Pesaresi, Cristiano. - STAMPA. - (2016), pp. 209-225.
Per riscoprire il settore primario nei comuni montani del Molise
PESARESI, Cristiano
2016
Abstract
Dopo aver evidenziato, in chiave combinata, alcuni problemi riguardanti le dinamiche della popolazione e il settore primario nei comuni più spiccatamente montani del Molise, questo lavoro si pone l’obiettivo di individuare possibili direzioni da perseguire con progetti mirati, per trasmettere nuova vitalità economica e supportare processi di ripresa demografica. Trattandosi di contesti storicamente legati alle attività agricole e zootecniche, l’attenzione viene incentrata sulla valorizzazione del settore primario, in base alle logiche della «nuova ruralità» e in una prospettiva intersettoriale e multifunzionale, che possa muoversi di comune accordo con il settore turistico, secondo una serie di aspetti chiave rintracciabili ad esempio: nell’associazionismo e nella gestione partecipata, per ovviare all’annoso problema dell’esasperata parcellizzazione fondiaria e per prefiggersi obiettivi di maggiore portata; nella qualità a tutto raggio, con riferimento ai prodotti, all’organizzazione aziendale, all’intera filiera; nelle «strade del gusto e dei sapori» e nei giacimenti gastronomici, coniugando amenità dei luoghi, antichi saperi, ricette tramandate; nel glamping, per soggiorni di forte impatto emozionale, e negli agriturismi volti a offrire il «lascia passare» per far conoscere le proprie radici; nel «turismo vegano», che consentirebbe di amalgamare, in una formula moderna, tradizioni contadine, coltivazioni locali e alimenti che possono arrecare benefici per la salute, spingendosi verso direzioni sempre più richieste.File | Dimensione | Formato | |
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