A Testaccio nel vecchio Mattatoio di Roma, l’opera più importante di Gioacchino Ersoch, il progetto per la “Città dell’Altra Economia” traduce un programma originale in un intervento che sperimenta il limite estremo della trasformazione in regime di vincolo monumentale. Voluta dal Comune di Roma, la cittadella dell’Altra Economia è il centro di una serie di iniziative dedicate all’agricoltura biologica, al commercio equo e solidale, alla finanza etica, alle energie rinnovabili, alla comunicazione aperta, al riuso e al riciclo. Operando sulle Pese del Bestiame, sul lungo portico del 1888 e sulle successive tettoie del 1928, rari esempi romani di strutture in ferro e ghisa, il progetto architettonico integra restauro e addizione, riabilitazione strutturale ed ecoefficienza, conservazione della facies e nuovi segni, nell’ottica della ridefinizione unitaria di un contesto già stratificato. La risposta al programma funzionale – dodici diverse attività per una superficie di circa 3.500 mq – è la copertura del distacco tra portico e pensiline con una nuova struttura in acciaio che trasforma le tettoie esistenti e il vuoto intermedio in superficie utile. Nello sviluppo lineare, di oltre duecento metri, il nuovo involucro si fraziona in più "moduli" a massima flessibilità, alternando i nuovi ambienti agli spazi aperti o soltanto coperti, per distinguere le sezioni originarie da quelle, complesse, che aggiungono alla preesistenza nuovi segni ed elementi. L’intervento attua un accurato restauro conservativo dell’edificio delle Pese e del portico adiacente ed una specifica riabilitazione delle strutture in ferro e ghisa.
La Città dell’Altra Economia / Cupelloni, Luciano. - (2009).
La Città dell’Altra Economia
CUPELLONI, Luciano
2009
Abstract
A Testaccio nel vecchio Mattatoio di Roma, l’opera più importante di Gioacchino Ersoch, il progetto per la “Città dell’Altra Economia” traduce un programma originale in un intervento che sperimenta il limite estremo della trasformazione in regime di vincolo monumentale. Voluta dal Comune di Roma, la cittadella dell’Altra Economia è il centro di una serie di iniziative dedicate all’agricoltura biologica, al commercio equo e solidale, alla finanza etica, alle energie rinnovabili, alla comunicazione aperta, al riuso e al riciclo. Operando sulle Pese del Bestiame, sul lungo portico del 1888 e sulle successive tettoie del 1928, rari esempi romani di strutture in ferro e ghisa, il progetto architettonico integra restauro e addizione, riabilitazione strutturale ed ecoefficienza, conservazione della facies e nuovi segni, nell’ottica della ridefinizione unitaria di un contesto già stratificato. La risposta al programma funzionale – dodici diverse attività per una superficie di circa 3.500 mq – è la copertura del distacco tra portico e pensiline con una nuova struttura in acciaio che trasforma le tettoie esistenti e il vuoto intermedio in superficie utile. Nello sviluppo lineare, di oltre duecento metri, il nuovo involucro si fraziona in più "moduli" a massima flessibilità, alternando i nuovi ambienti agli spazi aperti o soltanto coperti, per distinguere le sezioni originarie da quelle, complesse, che aggiungono alla preesistenza nuovi segni ed elementi. L’intervento attua un accurato restauro conservativo dell’edificio delle Pese e del portico adiacente ed una specifica riabilitazione delle strutture in ferro e ghisa.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.