Molti dei discorsi sulle biblioteche soffrono di «tunnel vision and blind spots» (Wayne Wiegand), ossia di una comprensione molto insufficiente, e spesso fuorviante o errata, non solo di quanto le biblioteche hanno fatto in passato, ma anche di quanto fanno oggi. Dando eccessiva importanza ad aspetti tecnologici che ne hanno molta meno di quanto si creda, e trascurando invece l'attenzione ai contenuti, a tutti i livelli – dalle acquisizioni alla catalogazione al digitale – le biblioteche rischiano di marginalizzarsi sempre più – anche se a volte s'illudono del contrario – e i bibliotecari rischiano sempre più di dare ragione nei fatti, anche se involontariamente, a chi si domanda che cosa oggi – con Internet e Google – i bibliotecari ci stiano a fare.
A che servono i bibliotecari, prima e dopo Google? / Petrucciani, Alberto. - STAMPA. - (2016), pp. 9-16.
A che servono i bibliotecari, prima e dopo Google?
PETRUCCIANI, ALBERTO
2016
Abstract
Molti dei discorsi sulle biblioteche soffrono di «tunnel vision and blind spots» (Wayne Wiegand), ossia di una comprensione molto insufficiente, e spesso fuorviante o errata, non solo di quanto le biblioteche hanno fatto in passato, ma anche di quanto fanno oggi. Dando eccessiva importanza ad aspetti tecnologici che ne hanno molta meno di quanto si creda, e trascurando invece l'attenzione ai contenuti, a tutti i livelli – dalle acquisizioni alla catalogazione al digitale – le biblioteche rischiano di marginalizzarsi sempre più – anche se a volte s'illudono del contrario – e i bibliotecari rischiano sempre più di dare ragione nei fatti, anche se involontariamente, a chi si domanda che cosa oggi – con Internet e Google – i bibliotecari ci stiano a fare.File | Dimensione | Formato | |
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