In the social sciences is exemplary in this regard, the evolution of studies on collective behavior and those on social change. The first, for their indifference to the explanatory key of "positional effects" of social action (the axiomatic disposizionalità). The second, with particular reference to the analysis of innovation processes (consumption, production, strategic behavior), for their progressive abandonment of primitive algorithms inspired by a conception of change as a break with the past and traditions. On both fronts, it was and still is the overcoming of -quantunque euristico- principle of instrumental rationality, in the name of a more complex but effective modeling.

Anche se lungo un’evoluzione storica tutt’altro che lineare, a partire dal Rinascimento europeo -con Bacone, Galileo, Cartesio- il cammino della scienza moderna si è sempre più caratterizzato per una concezione «analitica» del realismo conoscitivo. Con questa espressione, ribadita da Talcott Parsons nel 1937, ci si riferisce al principio gnoseologico che confida sull’evidenza di un «mondo esterno» non creato dalla mente umana e nello stesso tempo mai raggiungibile nella sua interezza, ma solo in base a uno sguardo selettivo , in tal senso «analitico». Di qui, l’abbandono di ogni illusione ontologizzante e l’imporsi della inevitabilità di una componente assiomatica delle teorie scientifiche, ossia del ricorso a postulati da cui muovere, non per la loro validità intrinseca ma perché la posizione nel procedimento che li assume come tali esclude che esso si occupi di accertarne la validità. Su queste basi, non si è però mai spento il compito della persistente intenzione realista, mai appagata, di affinare via via la plausibilità di tali postulati. Impegno, che non poteva non realizzarsi arricchendo la loro articolazione enunciativa mediante il richiamo a vincoli finalizzati a deassiomatizzarne le versioni originarie, euristicamente «pure», ovvero a precisare le condizioni di ammissibilità -con il progredire della conoscenza empirica- di tali versioni. In questa direzione, teoria e ricerca hanno proceduto insieme a vantaggio di una crescente maturazione delle singole discipline scientifiche. Nel campo delle scienze sociali risulta esemplare, al riguardo, l’evoluzione degli studi sul comportamento collettivo e di quelli sul mutamento sociale. I primi, per la loro indifferenza alla chiave esplicativa degli «effetti posizionali» dell’azione sociale (assiomatica della disposizionalità). I secondi, con particolare riferimento all’analisi dei processi di innovazione (nel consumo, nella produzione, nel comportamento strategico), per il loro progressivo abbandono di algoritmi primitivi ispirati a una concezione del cambiamento come discontinuità rispetto al passato e alle tradizioni. Su entrambi i versanti, si è trattato e ancora si tratta del superamento del principio -quantunque euristico- della razionalità strumentale, in nome di una modellizzazione più complessa ma efficace.

La deassiomatizzazione del principio di razionalità in sociologia / Bonolis, Maurizio. - STAMPA. - 1520.776:(2016), pp. 1-140.

La deassiomatizzazione del principio di razionalità in sociologia

BONOLIS, Maurizio
2016

Abstract

In the social sciences is exemplary in this regard, the evolution of studies on collective behavior and those on social change. The first, for their indifference to the explanatory key of "positional effects" of social action (the axiomatic disposizionalità). The second, with particular reference to the analysis of innovation processes (consumption, production, strategic behavior), for their progressive abandonment of primitive algorithms inspired by a conception of change as a break with the past and traditions. On both fronts, it was and still is the overcoming of -quantunque euristico- principle of instrumental rationality, in the name of a more complex but effective modeling.
2016
978 88 917 4307 7
Anche se lungo un’evoluzione storica tutt’altro che lineare, a partire dal Rinascimento europeo -con Bacone, Galileo, Cartesio- il cammino della scienza moderna si è sempre più caratterizzato per una concezione «analitica» del realismo conoscitivo. Con questa espressione, ribadita da Talcott Parsons nel 1937, ci si riferisce al principio gnoseologico che confida sull’evidenza di un «mondo esterno» non creato dalla mente umana e nello stesso tempo mai raggiungibile nella sua interezza, ma solo in base a uno sguardo selettivo , in tal senso «analitico». Di qui, l’abbandono di ogni illusione ontologizzante e l’imporsi della inevitabilità di una componente assiomatica delle teorie scientifiche, ossia del ricorso a postulati da cui muovere, non per la loro validità intrinseca ma perché la posizione nel procedimento che li assume come tali esclude che esso si occupi di accertarne la validità. Su queste basi, non si è però mai spento il compito della persistente intenzione realista, mai appagata, di affinare via via la plausibilità di tali postulati. Impegno, che non poteva non realizzarsi arricchendo la loro articolazione enunciativa mediante il richiamo a vincoli finalizzati a deassiomatizzarne le versioni originarie, euristicamente «pure», ovvero a precisare le condizioni di ammissibilità -con il progredire della conoscenza empirica- di tali versioni. In questa direzione, teoria e ricerca hanno proceduto insieme a vantaggio di una crescente maturazione delle singole discipline scientifiche. Nel campo delle scienze sociali risulta esemplare, al riguardo, l’evoluzione degli studi sul comportamento collettivo e di quelli sul mutamento sociale. I primi, per la loro indifferenza alla chiave esplicativa degli «effetti posizionali» dell’azione sociale (assiomatica della disposizionalità). I secondi, con particolare riferimento all’analisi dei processi di innovazione (nel consumo, nella produzione, nel comportamento strategico), per il loro progressivo abbandono di algoritmi primitivi ispirati a una concezione del cambiamento come discontinuità rispetto al passato e alle tradizioni. Su entrambi i versanti, si è trattato e ancora si tratta del superamento del principio -quantunque euristico- della razionalità strumentale, in nome di una modellizzazione più complessa ma efficace.
Razionalità soggettiva; Assiomatica; Mutamento; Diffusione
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
La deassiomatizzazione del principio di razionalità in sociologia / Bonolis, Maurizio. - STAMPA. - 1520.776:(2016), pp. 1-140.
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