Benché per Adorno il momento della non intenzionalità (Unwillkürlichkeit, da comprendere in relazione ad altre parole chiave del suo lessico, quali «mimesis», «configurazione», «espressione», Spontaneität) sia irrinunciabile, la porta attraverso cui può farlo accedere al suo pensiero è stretta. E tuttavia, alla luce di una particolare “dialettica” che sembra dominare le nostre attuali società – quella che chiamerò “dialettica del controllo” – tale momento sembra essere oggi ancora più illuminante di quanto lo fosse cinquanta anni fa. Tanto più se si considerano le pratiche artistiche maggiormente esemplari e diffuse del nostro tempo (a cominciare dalla fotografia e dall’uso del digitale – con la sua promessa di controllo integrale - anche all’interno di attività artistiche tradizionali quali la scultura e l’architettura). Il momento della non intenzionalità risulta di particolare interesse per sostanziare l’ipotesi proposta di un peculiare “dialettica del controllo” che pervade le nostre società.
La “dialettica del controllo” e “il momento della non intenzionalità”. Note sul rapporto tra arte, cultura e società a partire da Adorno (e Kant) / Velotti, Stefano. - STAMPA. - 1(2016), pp. 436-446.
La “dialettica del controllo” e “il momento della non intenzionalità”. Note sul rapporto tra arte, cultura e società a partire da Adorno (e Kant).
VELOTTI, Stefano
2016
Abstract
Benché per Adorno il momento della non intenzionalità (Unwillkürlichkeit, da comprendere in relazione ad altre parole chiave del suo lessico, quali «mimesis», «configurazione», «espressione», Spontaneität) sia irrinunciabile, la porta attraverso cui può farlo accedere al suo pensiero è stretta. E tuttavia, alla luce di una particolare “dialettica” che sembra dominare le nostre attuali società – quella che chiamerò “dialettica del controllo” – tale momento sembra essere oggi ancora più illuminante di quanto lo fosse cinquanta anni fa. Tanto più se si considerano le pratiche artistiche maggiormente esemplari e diffuse del nostro tempo (a cominciare dalla fotografia e dall’uso del digitale – con la sua promessa di controllo integrale - anche all’interno di attività artistiche tradizionali quali la scultura e l’architettura). Il momento della non intenzionalità risulta di particolare interesse per sostanziare l’ipotesi proposta di un peculiare “dialettica del controllo” che pervade le nostre società.File | Dimensione | Formato | |
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