La mostra propone una selezione di artisti che sono intervenuti nei luoghi archeologici o che hanno messo a tema nella loro ricerca la rovina e il reperto greco-romano in quanto incompiuto: Andrea Aquilanti, Gregorio Botta, Mauro Fiorese, Giancarla Frare, Marcello Mondazzi, Claudia Peill, Alfredo Pirri. Quindi, non l’antico come "classico", cioè come valore immutabile a cui ancorarsi per contrastare la fluidità del presente, ma piuttosto re-interpretato alla luce dell’oggi, in una prospettiva decisamente tardo moderna. Da questo punto di vista il Museo dell’Arte Classica della Sapienza è una sede ideale. Tra le “figure” di gesso che ripropongono, nei calchi eseguiti a fini didattici, un insieme organico e completo di rilievi e sculture antiche disseminate per il mondo, le opere contemporanee si insediano in modo rispettoso e separato come reperti di una memoria inquieta. Segnano attraverso la ripresa di temi, immagini, materiali e forme la loro presenza in un luogo che rivela le caratteristiche contraddittorie della presenza e dell’assenza. Presenza dell’antico in una paradigmatica selezione museografica di capolavori e, al contempo, assenza dello stesso, restituito attraverso copie in gesso, esemplari, ma prive delle caratteristiche proprie degli originali, ossia di tutto ciò è possibile percepire attraverso i sensi, della fisicità della materia, del contesto e della loro storia. In questo scenario privilegiato, che si definisce non come una nostalgica gipsoteca, ma come un dispiegamento ordinato e sovrappopolato di sculture, il lavoro degli artisti si pone in un rapporto di integrazione dialettica, come confronto dinamico sugli elementi del passato. Con diverse modalità e linguaggi le opere di Aquilanti, Botta, Fiorese, Frare, Mondazzi, Peill e Pirri declinano relazioni e confluenze con il passato sollevando questioni e interrogativi apparentemente nascosti dalla compiutezza dei simulacri di gesso.
Confluenze. Antico e Contemporaneo. Andrea Aquilanti, Gregorio Botta, Mauro Fiorese, Giancarla Frare, Marcello Mondazzi, Claudia Peill, Alfedo Pirri / Gallo, Francesca. - (2016).
Confluenze. Antico e Contemporaneo. Andrea Aquilanti, Gregorio Botta, Mauro Fiorese, Giancarla Frare, Marcello Mondazzi, Claudia Peill, Alfedo Pirri
GALLO, FRANCESCA
2016
Abstract
La mostra propone una selezione di artisti che sono intervenuti nei luoghi archeologici o che hanno messo a tema nella loro ricerca la rovina e il reperto greco-romano in quanto incompiuto: Andrea Aquilanti, Gregorio Botta, Mauro Fiorese, Giancarla Frare, Marcello Mondazzi, Claudia Peill, Alfredo Pirri. Quindi, non l’antico come "classico", cioè come valore immutabile a cui ancorarsi per contrastare la fluidità del presente, ma piuttosto re-interpretato alla luce dell’oggi, in una prospettiva decisamente tardo moderna. Da questo punto di vista il Museo dell’Arte Classica della Sapienza è una sede ideale. Tra le “figure” di gesso che ripropongono, nei calchi eseguiti a fini didattici, un insieme organico e completo di rilievi e sculture antiche disseminate per il mondo, le opere contemporanee si insediano in modo rispettoso e separato come reperti di una memoria inquieta. Segnano attraverso la ripresa di temi, immagini, materiali e forme la loro presenza in un luogo che rivela le caratteristiche contraddittorie della presenza e dell’assenza. Presenza dell’antico in una paradigmatica selezione museografica di capolavori e, al contempo, assenza dello stesso, restituito attraverso copie in gesso, esemplari, ma prive delle caratteristiche proprie degli originali, ossia di tutto ciò è possibile percepire attraverso i sensi, della fisicità della materia, del contesto e della loro storia. In questo scenario privilegiato, che si definisce non come una nostalgica gipsoteca, ma come un dispiegamento ordinato e sovrappopolato di sculture, il lavoro degli artisti si pone in un rapporto di integrazione dialettica, come confronto dinamico sugli elementi del passato. Con diverse modalità e linguaggi le opere di Aquilanti, Botta, Fiorese, Frare, Mondazzi, Peill e Pirri declinano relazioni e confluenze con il passato sollevando questioni e interrogativi apparentemente nascosti dalla compiutezza dei simulacri di gesso.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


