Il saggio - seguendo la mission della mostra Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell'arte europea ai due versanti delle Alpi, allestita al nuovo LAC di Lugano tra il settembre 2015 e il gennaio 2016 - propone un inedito parallelo tra le personalità artistiche di Ferdinand Hodler e Adolfo Wildt. Il pittore svizzero e lo scultore italiano, infatti, rappresentano due percorsi autonomi ma complementari nell'ambito della rappresentazione degli aspetti più esistenziali e tormentati del simbolismo internazionale. I due artisti sono in particolare accomunati dal legame (diretto come indiretto) con le Secessioni di Monaco, dove entrambi espongono, e Vienna (Hodler, dopo l'importante antologica del 1904 lascerà il segno nella Secessione, la stessa da cui Wildt sarà ispirato, soprattutto nei disegni) e dal fatto di volgere, nel primo quindicennio del Novecento, ad esiti "proto-espressionisti". Entrambi prediligono - linguisticamente parlando - l'uso della linea, sinuosa e marcata; sono apparentati dalla capacità di raccontare e descrivere il dolore esistenziale e fisico; dalla rielaborazione di fonti comuni, da Michelangelo a Rodin; dall'uso di metodi operativi concomitanti, come la riproposizione di iconografie, temi e forme rielaborati in numerose varianti. Entrambi, in definitiva, ben rappresentano il contatto e lo scambio tra il nord e il sud d'Europa, laddove l'italiano si nutre soprattutto di fonti tedesche e lo svizzero ricerca un'armonia con la natura di derivazione strettamente mediterranea, raggiungendo una sorta di sincretismo tra i concetti di 'astrazione' e 'empatia' teorizzati nei medesimi anni da Wilhelm Worringer.

Hodler, Wildt e la necessità interiore del simbolismo/ Hodler, Wildt and the Inner Need for Symbolism / Piccioni, Matteo. - STAMPA. - (2015), pp. 152-169.

Hodler, Wildt e la necessità interiore del simbolismo/ Hodler, Wildt and the Inner Need for Symbolism

PICCIONI, MATTEO
2015

Abstract

Il saggio - seguendo la mission della mostra Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell'arte europea ai due versanti delle Alpi, allestita al nuovo LAC di Lugano tra il settembre 2015 e il gennaio 2016 - propone un inedito parallelo tra le personalità artistiche di Ferdinand Hodler e Adolfo Wildt. Il pittore svizzero e lo scultore italiano, infatti, rappresentano due percorsi autonomi ma complementari nell'ambito della rappresentazione degli aspetti più esistenziali e tormentati del simbolismo internazionale. I due artisti sono in particolare accomunati dal legame (diretto come indiretto) con le Secessioni di Monaco, dove entrambi espongono, e Vienna (Hodler, dopo l'importante antologica del 1904 lascerà il segno nella Secessione, la stessa da cui Wildt sarà ispirato, soprattutto nei disegni) e dal fatto di volgere, nel primo quindicennio del Novecento, ad esiti "proto-espressionisti". Entrambi prediligono - linguisticamente parlando - l'uso della linea, sinuosa e marcata; sono apparentati dalla capacità di raccontare e descrivere il dolore esistenziale e fisico; dalla rielaborazione di fonti comuni, da Michelangelo a Rodin; dall'uso di metodi operativi concomitanti, come la riproposizione di iconografie, temi e forme rielaborati in numerose varianti. Entrambi, in definitiva, ben rappresentano il contatto e lo scambio tra il nord e il sud d'Europa, laddove l'italiano si nutre soprattutto di fonti tedesche e lo svizzero ricerca un'armonia con la natura di derivazione strettamente mediterranea, raggiungendo una sorta di sincretismo tra i concetti di 'astrazione' e 'empatia' teorizzati nei medesimi anni da Wilhelm Worringer.
2015
Orizzonte Nord-Sud. Protagonisti dell'arte europea ai due versanti delle Alpi 1840-1960
9788857229737
Ferdinand Hodler, Adolfo Wildt, Scultura, Auguste Rodin, Gustav Klimt, Secessioni
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Hodler, Wildt e la necessità interiore del simbolismo/ Hodler, Wildt and the Inner Need for Symbolism / Piccioni, Matteo. - STAMPA. - (2015), pp. 152-169.
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