Il III Convegno internazionale ‘L’Italia dei Flavi’ tenutosi a Roma il 4 e 5 ottobre 2012 è dedicato all’approfondimento di un tema centrale nella storia, non solo dei Flavi, ma della costruzione dell’architettura imperiale romana, costituito dalla piena integrazione dell’Urbs, la sede del Principe e il cuore strategico dell’Impero, nella Penisola. Si tratta della fase conclusiva di un processo secolare, avviato già con la municipalizzazione dell’Italia in età repubblicana, con la guerra sociale, e, infine, con le grandi innovazioni dell’età di Cesare. Il Dittatore infatti allarga ulteriormente la cittadinanza romana a tutti gli Italici e, insieme, integra le loro élites nel gruppo dirigente romano, permettendone l’ingresso in Senato. Con Vespasiano ed i suoi figli, l’Impero inizia rapidamente a ‘italianizzarsi’, inserendosi anch’esso in un processo di efficace assimilazione e romanizzazione. La conseguenza primaria è uno straordinario processo d’integrazione, ‘per strati’, dove gradualmente e distintamente i vari gruppi, città, popoli vengono assorbiti dal nucleo forte costituito dal sistema dove la cittadinanza è funzione della latinizzazione di costumi e linguaggio. Ed è un modello non di carattere impositivo, come i sistemi coloniali, ma che utilizza le risorse endogene, sfruttando la spinta dalla periferia verso il centro. Spinta centripeta sempre in funzione di fronte a modelli politici forti.
L'Italia dei Flavi / CAPOGROSSI COLOGNESI, Luigi; LO CASCIO, Elio; Tassi, Elena. - STAMPA. - (2016), pp. 1-181.
L'Italia dei Flavi
CAPOGROSSI COLOGNESI, Luigi;LO CASCIO, ELIO;TASSI, Elena
2016
Abstract
Il III Convegno internazionale ‘L’Italia dei Flavi’ tenutosi a Roma il 4 e 5 ottobre 2012 è dedicato all’approfondimento di un tema centrale nella storia, non solo dei Flavi, ma della costruzione dell’architettura imperiale romana, costituito dalla piena integrazione dell’Urbs, la sede del Principe e il cuore strategico dell’Impero, nella Penisola. Si tratta della fase conclusiva di un processo secolare, avviato già con la municipalizzazione dell’Italia in età repubblicana, con la guerra sociale, e, infine, con le grandi innovazioni dell’età di Cesare. Il Dittatore infatti allarga ulteriormente la cittadinanza romana a tutti gli Italici e, insieme, integra le loro élites nel gruppo dirigente romano, permettendone l’ingresso in Senato. Con Vespasiano ed i suoi figli, l’Impero inizia rapidamente a ‘italianizzarsi’, inserendosi anch’esso in un processo di efficace assimilazione e romanizzazione. La conseguenza primaria è uno straordinario processo d’integrazione, ‘per strati’, dove gradualmente e distintamente i vari gruppi, città, popoli vengono assorbiti dal nucleo forte costituito dal sistema dove la cittadinanza è funzione della latinizzazione di costumi e linguaggio. Ed è un modello non di carattere impositivo, come i sistemi coloniali, ma che utilizza le risorse endogene, sfruttando la spinta dalla periferia verso il centro. Spinta centripeta sempre in funzione di fronte a modelli politici forti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.