La persistente crisi economica, assieme alle esitazioni recentemente sperimentate nella sua gestione sia al livello nazionale che a quello delle istituzioni europee, rendono necessaria una analisi delle prospettive economiche e sociali europee in un contesto di incertezza. La considerazione dell’incertezza sulle decisioni politiche che potranno essere (o non) adottate rendono particolarmente difficile la costruzione di una unica prospettiva a medio lungo termine, suggerendo l’implementazione di una analisi di scenario. Un aspetto poco investigato, se non in analisi necessariamente parziali o poco formalizzate, è il legame tra prospettive economiche e sociali. Questo contributo, a muovere da una analisi molto estesa recentemente predisposta nell’ambito del progetto FP7 AUGUR – Challenges for Europe 2030 , intende contribuire a questo aspetto poco analizzato, utilizzando un aggiornamento della metodologia che formalizza le relazioni tra evoluzione demografica ed economica e andamento di alcuni indicatori di benessere sociale, e considerando scenari economici, demografici e di governance alternativi. La simulazione di lungo termine dell’evoluzione degli indicatori di benessere viene ottenuta attraverso la soluzione di due modelli macroeconometrici. Il primo, metodologicamente collocabile nella tradizione dei modelli strutturali (SEM), produce l’evoluzione di variabili demografiche, macroeconomiche e di finanza pubblica delle diverse aree europee ed extraeuropee sotto diversi scenari di policy . Il secondo, di ispirazione prevalentemente statistica, lega le grandezze aggregate prodotte dal primo modello alle misure di benessere sociale. Le relazioni di base vengono ottenute prima attraverso la scomposizione delle grandezze di finanza pubblica aggregata nelle diverse poste della spesa per welfare, e quindi attraverso la stima delle relazioni tra queste ultime e gli indicatori di benessere sociale . Gli scenari demografici macroeconomici e di finanza pubblica , forniscono pertanto l’informazione necessaria sulle direzioni possibili dei cambiamenti futuri nelle condizioni sociali e sulla loro coerenza con gli obiettivi della costruzione europea sin dal Trattato di Lisbona. L’ipotesi di base è che gli andamenti futuri nel benessere sociale e nelle condizioni di vita dei cittadini europei dipendano, oltre che dall’eredità storica, dall’evoluzione economica e sociale nei diversi paesi e dal modo in cui essa si traduce nella dinamica dei sistemi di protezione sociale nazionali ed europei. Vengono considerati quattro scenari alternativi: i) il primo, definito “baseline” (S1), sostanzialmente assume che i governi delle economie nazionali europee continuino negli impegni di consolidamento fiscale e di riduzione del ruolo del governo recentemente assunti; ii) il secondo, definito “EZ break-up” (S2) considera una rottura non governata dell’euro-zona, che induce ad una serie di politiche commerciali aggressive in un contesto di disordine finanziario, monetario, e fiscale; iii) il terzo, definito “multi-speed” (S3), assume l’avvio di un processo di regionalizzazione a cui corrisponde una rottura governata dell’EZ, con il passaggio a tre aree valutarie distinte per il centro, la periferia sud e la periferie est dell’EZ; il quarto scenario, definito “federaleurope” (S4), assume la prospettiva di un cambiamento forte nella politica fiscale dell’EZ, contraddistinta da un aumento consistente del bilancio europeo da circa un punto di PIL a circa cinque punti di PIL e dall’implementazione di un sistema di trasferimenti fiscali per la copertura dei rischi connessi a shock asimmetrici e alla copertura dei differenziali economici e sociali oggi esistenti. Tale ultimo scenario definisce di fatto l’idea di una “trasfer union”. Gli sviluppi storici recenti e le ipotesi di livello economico ed istituzionale forniscono quindi la base della simulazioni di lungo periodo (fino al 2030) del benessere sociale. L’idea di base è che, attraverso l’identificazione, dal punto di vista statistico, di una serie di condizionanti del benessere e la formalizzazione di una relazione causale tra tali condizionanti, evoluzione demografica ed economica, sia possibile definire una traiettoria di lungo periodo statisticamente significativa per alcune dimensioni del benessere sociale quantificabili e quantificate nelle statistiche ufficiali. L’analisi qui riassunta considera due aree europee, il centro (ossia i paesi dell’Europa continentale - Core) e la periferia sud europea (ossia Grecia, Italia, Portogallo e Spagna – PIGS) e quattro principali dimensioni del benessere sociale: i) salute; ii) istruzione; iii) standard di vita inclusione sociale ed occupazione; iv) povertà e disuguaglianza. Ogni dimensione di benessere è a sua volta scomposta in tre misure specifiche di benessere. Considerando la dimensione salute (i), gli indicatori considerati sono l’aspettativa di vita alla nascita, l’aspettativa di vita in salute e la vita in assenza di malattia. Considerando la dimensione istruzione (ii), gli indicatori specifici sono definiti dal tasso di uscita dall’istruzione obbligatoria, dagli anni attesi di istruzione e dal tasso di iscrizione all’educazione terziaria. La dimensione standard di vita, inclusione sociale e occupazione (iii), è definita da tasso di deprivazione materiale, dal tasso di dipendenza economica e dal tasso di occupazione. La dimensione povertà e disuguaglianza (iv) è infine descritta dal tasso di povertà a seguito della redistribuzione, dal’indice di Gini e dal reddito mediano relativo degli anziani. Sulla base degli scenari ora tratteggiati, tali misure vengono quindi proiettate all’orizzonte di simulazione (2030) insieme con le condizionanti selezionate. E’ bene sottolineare che queste sono sostanzialmente le dieci principali componenti della spesa per protezione sociale e per welfare, ossia le spese sociali per disabilità, istruzione, famiglia, salute, cura a lungo termine abitazione, protezione attiva e passiva del lavoro, pensioni e inclusione sociale, nella loro definizione adottata nelle fonti ufficiali Eurostat. Al di là delle quattro ipotesi di scenario prima tratteggiate, le proiezioniconsiderano un vincolo di coerenza tra andamenti delle diverse componenti di spesa e requisiti fiscali, indipendentemente dalla “domanda” per prestazioni di welfare, definita dall’evoluzione demografica e sociale. Ciò comporta l’assunzione di una prospettiva di dominanza fiscale nelle simulazioni del modello. L’approccio seguito, di livello macreconomico, si propone quindi di complementare alcuni studi recenti sulla relazione tra politiche e singole misure di benessere. Come anticipato, queste analisi si sono principalmente orientate allo studio di aspetti specifici del benessere, avvalendosi di strumenti di simulazione microeconometrica di tipo tax-benefit .

Dalla rottura non governata della UE all'Europa federale. Scenari e implicazioni per il benessere economico e sociale nel "Centro" e nella "Periferia" della UE / Beqiraj, Elton; Tancioni, Massimiliano. - STAMPA. - 420/1(2015), pp. 194-210.

Dalla rottura non governata della UE all'Europa federale. Scenari e implicazioni per il benessere economico e sociale nel "Centro" e nella "Periferia" della UE

Beqiraj, Elton
;
Tancioni, Massimiliano
2015

Abstract

La persistente crisi economica, assieme alle esitazioni recentemente sperimentate nella sua gestione sia al livello nazionale che a quello delle istituzioni europee, rendono necessaria una analisi delle prospettive economiche e sociali europee in un contesto di incertezza. La considerazione dell’incertezza sulle decisioni politiche che potranno essere (o non) adottate rendono particolarmente difficile la costruzione di una unica prospettiva a medio lungo termine, suggerendo l’implementazione di una analisi di scenario. Un aspetto poco investigato, se non in analisi necessariamente parziali o poco formalizzate, è il legame tra prospettive economiche e sociali. Questo contributo, a muovere da una analisi molto estesa recentemente predisposta nell’ambito del progetto FP7 AUGUR – Challenges for Europe 2030 , intende contribuire a questo aspetto poco analizzato, utilizzando un aggiornamento della metodologia che formalizza le relazioni tra evoluzione demografica ed economica e andamento di alcuni indicatori di benessere sociale, e considerando scenari economici, demografici e di governance alternativi. La simulazione di lungo termine dell’evoluzione degli indicatori di benessere viene ottenuta attraverso la soluzione di due modelli macroeconometrici. Il primo, metodologicamente collocabile nella tradizione dei modelli strutturali (SEM), produce l’evoluzione di variabili demografiche, macroeconomiche e di finanza pubblica delle diverse aree europee ed extraeuropee sotto diversi scenari di policy . Il secondo, di ispirazione prevalentemente statistica, lega le grandezze aggregate prodotte dal primo modello alle misure di benessere sociale. Le relazioni di base vengono ottenute prima attraverso la scomposizione delle grandezze di finanza pubblica aggregata nelle diverse poste della spesa per welfare, e quindi attraverso la stima delle relazioni tra queste ultime e gli indicatori di benessere sociale . Gli scenari demografici macroeconomici e di finanza pubblica , forniscono pertanto l’informazione necessaria sulle direzioni possibili dei cambiamenti futuri nelle condizioni sociali e sulla loro coerenza con gli obiettivi della costruzione europea sin dal Trattato di Lisbona. L’ipotesi di base è che gli andamenti futuri nel benessere sociale e nelle condizioni di vita dei cittadini europei dipendano, oltre che dall’eredità storica, dall’evoluzione economica e sociale nei diversi paesi e dal modo in cui essa si traduce nella dinamica dei sistemi di protezione sociale nazionali ed europei. Vengono considerati quattro scenari alternativi: i) il primo, definito “baseline” (S1), sostanzialmente assume che i governi delle economie nazionali europee continuino negli impegni di consolidamento fiscale e di riduzione del ruolo del governo recentemente assunti; ii) il secondo, definito “EZ break-up” (S2) considera una rottura non governata dell’euro-zona, che induce ad una serie di politiche commerciali aggressive in un contesto di disordine finanziario, monetario, e fiscale; iii) il terzo, definito “multi-speed” (S3), assume l’avvio di un processo di regionalizzazione a cui corrisponde una rottura governata dell’EZ, con il passaggio a tre aree valutarie distinte per il centro, la periferia sud e la periferie est dell’EZ; il quarto scenario, definito “federaleurope” (S4), assume la prospettiva di un cambiamento forte nella politica fiscale dell’EZ, contraddistinta da un aumento consistente del bilancio europeo da circa un punto di PIL a circa cinque punti di PIL e dall’implementazione di un sistema di trasferimenti fiscali per la copertura dei rischi connessi a shock asimmetrici e alla copertura dei differenziali economici e sociali oggi esistenti. Tale ultimo scenario definisce di fatto l’idea di una “trasfer union”. Gli sviluppi storici recenti e le ipotesi di livello economico ed istituzionale forniscono quindi la base della simulazioni di lungo periodo (fino al 2030) del benessere sociale. L’idea di base è che, attraverso l’identificazione, dal punto di vista statistico, di una serie di condizionanti del benessere e la formalizzazione di una relazione causale tra tali condizionanti, evoluzione demografica ed economica, sia possibile definire una traiettoria di lungo periodo statisticamente significativa per alcune dimensioni del benessere sociale quantificabili e quantificate nelle statistiche ufficiali. L’analisi qui riassunta considera due aree europee, il centro (ossia i paesi dell’Europa continentale - Core) e la periferia sud europea (ossia Grecia, Italia, Portogallo e Spagna – PIGS) e quattro principali dimensioni del benessere sociale: i) salute; ii) istruzione; iii) standard di vita inclusione sociale ed occupazione; iv) povertà e disuguaglianza. Ogni dimensione di benessere è a sua volta scomposta in tre misure specifiche di benessere. Considerando la dimensione salute (i), gli indicatori considerati sono l’aspettativa di vita alla nascita, l’aspettativa di vita in salute e la vita in assenza di malattia. Considerando la dimensione istruzione (ii), gli indicatori specifici sono definiti dal tasso di uscita dall’istruzione obbligatoria, dagli anni attesi di istruzione e dal tasso di iscrizione all’educazione terziaria. La dimensione standard di vita, inclusione sociale e occupazione (iii), è definita da tasso di deprivazione materiale, dal tasso di dipendenza economica e dal tasso di occupazione. La dimensione povertà e disuguaglianza (iv) è infine descritta dal tasso di povertà a seguito della redistribuzione, dal’indice di Gini e dal reddito mediano relativo degli anziani. Sulla base degli scenari ora tratteggiati, tali misure vengono quindi proiettate all’orizzonte di simulazione (2030) insieme con le condizionanti selezionate. E’ bene sottolineare che queste sono sostanzialmente le dieci principali componenti della spesa per protezione sociale e per welfare, ossia le spese sociali per disabilità, istruzione, famiglia, salute, cura a lungo termine abitazione, protezione attiva e passiva del lavoro, pensioni e inclusione sociale, nella loro definizione adottata nelle fonti ufficiali Eurostat. Al di là delle quattro ipotesi di scenario prima tratteggiate, le proiezioniconsiderano un vincolo di coerenza tra andamenti delle diverse componenti di spesa e requisiti fiscali, indipendentemente dalla “domanda” per prestazioni di welfare, definita dall’evoluzione demografica e sociale. Ciò comporta l’assunzione di una prospettiva di dominanza fiscale nelle simulazioni del modello. L’approccio seguito, di livello macreconomico, si propone quindi di complementare alcuni studi recenti sulla relazione tra politiche e singole misure di benessere. Come anticipato, queste analisi si sono principalmente orientate allo studio di aspetti specifici del benessere, avvalendosi di strumenti di simulazione microeconometrica di tipo tax-benefit .
2015
Rapporto sullo Stato Sociale 2015
978-88-914-0663-7
crisi europea; scenari; simulazione; welfare
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Dalla rottura non governata della UE all'Europa federale. Scenari e implicazioni per il benessere economico e sociale nel "Centro" e nella "Periferia" della UE / Beqiraj, Elton; Tancioni, Massimiliano. - STAMPA. - 420/1(2015), pp. 194-210.
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