Dalle piazze spagnole a quelle arabe, da occupywallstreet alla primavera italiana dei referendum, mobilitazioni e tumulti superano la dimensione della protesta ed esprimono il bisogno di una reale alternativa sociale. Al Valle, il più antico Teatro di Roma, si respira lo stesso anelito. La sua occupazione, a opera di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, sperimenta un nuovo modello di produzione culturale nel tentativo di superare governance amministrativa e logica del profitto privato. La «Fondazione Teatro Valle Bene Comune» sarà infatti la prima istituzione di rilevanza europea a essere gestita secondo un principio di autogoverno. Un prototipo riproducibile in settori diversi: dai musei ai centri di ricerca, dalle scuole agli ospedali, il Valle occupato è un esperimento straordinario che si sta già moltiplicando in tante altre esperienze simili. Lo Statuto della «Fondazione Teatro Valle», che trascrive in forma giuridica la rivendicazione di un «bene comune», presenta due elementi radicalmente innovativi: la gestione partecipata della cittadinanza e l’autogoverno delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo. Sui contenuti e la valenza di questo Statuto, nel libro vengono chiamati a esprimersi, oltre agli occupanti, anche il giurista Ugo Mattei, la filosofa Federica Giardini e il drammaturgo Rafael Spregelburd. Da quando è stato occupato, il Valle è stato aperto 24 ore su 24 ospitando spettacoli e artisti di grande prestigio e registrando la partecipazione e la solidarietà di decine di migliaia di spettatori. Questo libro è rivolto a loro.
Teatro Valle Occupato. La rivolta dei beni comuni / Caleo, Ilenya. - STAMPA. - (2012).
Teatro Valle Occupato. La rivolta dei beni comuni
CALEO, ILENYA
2012
Abstract
Dalle piazze spagnole a quelle arabe, da occupywallstreet alla primavera italiana dei referendum, mobilitazioni e tumulti superano la dimensione della protesta ed esprimono il bisogno di una reale alternativa sociale. Al Valle, il più antico Teatro di Roma, si respira lo stesso anelito. La sua occupazione, a opera di lavoratrici e lavoratori dello spettacolo, sperimenta un nuovo modello di produzione culturale nel tentativo di superare governance amministrativa e logica del profitto privato. La «Fondazione Teatro Valle Bene Comune» sarà infatti la prima istituzione di rilevanza europea a essere gestita secondo un principio di autogoverno. Un prototipo riproducibile in settori diversi: dai musei ai centri di ricerca, dalle scuole agli ospedali, il Valle occupato è un esperimento straordinario che si sta già moltiplicando in tante altre esperienze simili. Lo Statuto della «Fondazione Teatro Valle», che trascrive in forma giuridica la rivendicazione di un «bene comune», presenta due elementi radicalmente innovativi: la gestione partecipata della cittadinanza e l’autogoverno delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo. Sui contenuti e la valenza di questo Statuto, nel libro vengono chiamati a esprimersi, oltre agli occupanti, anche il giurista Ugo Mattei, la filosofa Federica Giardini e il drammaturgo Rafael Spregelburd. Da quando è stato occupato, il Valle è stato aperto 24 ore su 24 ospitando spettacoli e artisti di grande prestigio e registrando la partecipazione e la solidarietà di decine di migliaia di spettatori. Questo libro è rivolto a loro.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.