Nel Commento a Croce, Carlo Antoni osservò che tutta la filosofia crociana appare come «una celebrazione dell’individualità», in quanto «vede l’infinito nella sua concreta individuazione» (Antoni 1964, p. 99); ma subito aggiunse che, al tempo stesso, presenta «il paradosso d’una negazione dell’individualità» (Antoni 1964, p. 100): perché, risolvendo l’individuo empirico nella realtà universale della sua opera, e in essa annullandolo, ri-schia di generare «un nuovo dualismo e una nuova trascendenza» (Antoni 1959, p. 60), analoghi a quelli che, secondo il suo giudizio, avevano attra-versato e intorbidato la filosofia di Hegel. Ricordando le considerazioni, di-verse ma tuttavia convergenti, che Guido De Ruggiero aveva svolto nel Ri-torno alla ragione del 1946, Antoni cercava di correggere quello che gli sembrava l’errore capitale della filosofia di Croce, riprendendo un tema che, a proposito del pensiero hegeliano, già nel 1941 aveva provocato una preci-sazione del filosofo napoletano con l’articolo su Storicità, individualità e personalità (Croce 1945, 2° vol., pp. 145-150), «stimolato», come disse (Croce-Antoni 1996, p. 47), dalle sue Note sullo storicismo di Hegel: una critica, quella di Antoni, che affondava radici profonde negli studi che ave-va condotti sullo storicismo tedesco e sul suo rapporto con il giusnaturali-smo, e che, lungi dal comporsi, si accentuò di fronte alle ultime meditazioni crociane sulla vitalità, nelle quali vide una specie di nemesi, o di «vendetta», originata dall’iniziale disconoscimento della realtà dell’individuo (Antoni 1964, p. 107). Una critica che certo incontrava il crescente disagio della cul-tura italiana, ormai penetrata dalle influenze della fenomenologia e dell’esistenzialismo, e che, anche per la diversa visione del liberalismo poli-tico che via via aveva elaborato, sfociò, negli ultimi scritti, nel tentativo di concepire l’individuo come il luogo stesso della sintesi a priori, come l’orizzonte di quel circolo categoriale che, nel pensiero di Croce, costituiva la totalità e il divenire dello spirito.

Individuo e individualità nel pensiero di Croce / Muste', Marcello. - STAMPA. - (2016), pp. 296-302.

Individuo e individualità nel pensiero di Croce

MUSTE', MARCELLO
2016

Abstract

Nel Commento a Croce, Carlo Antoni osservò che tutta la filosofia crociana appare come «una celebrazione dell’individualità», in quanto «vede l’infinito nella sua concreta individuazione» (Antoni 1964, p. 99); ma subito aggiunse che, al tempo stesso, presenta «il paradosso d’una negazione dell’individualità» (Antoni 1964, p. 100): perché, risolvendo l’individuo empirico nella realtà universale della sua opera, e in essa annullandolo, ri-schia di generare «un nuovo dualismo e una nuova trascendenza» (Antoni 1959, p. 60), analoghi a quelli che, secondo il suo giudizio, avevano attra-versato e intorbidato la filosofia di Hegel. Ricordando le considerazioni, di-verse ma tuttavia convergenti, che Guido De Ruggiero aveva svolto nel Ri-torno alla ragione del 1946, Antoni cercava di correggere quello che gli sembrava l’errore capitale della filosofia di Croce, riprendendo un tema che, a proposito del pensiero hegeliano, già nel 1941 aveva provocato una preci-sazione del filosofo napoletano con l’articolo su Storicità, individualità e personalità (Croce 1945, 2° vol., pp. 145-150), «stimolato», come disse (Croce-Antoni 1996, p. 47), dalle sue Note sullo storicismo di Hegel: una critica, quella di Antoni, che affondava radici profonde negli studi che ave-va condotti sullo storicismo tedesco e sul suo rapporto con il giusnaturali-smo, e che, lungi dal comporsi, si accentuò di fronte alle ultime meditazioni crociane sulla vitalità, nelle quali vide una specie di nemesi, o di «vendetta», originata dall’iniziale disconoscimento della realtà dell’individuo (Antoni 1964, p. 107). Una critica che certo incontrava il crescente disagio della cul-tura italiana, ormai penetrata dalle influenze della fenomenologia e dell’esistenzialismo, e che, anche per la diversa visione del liberalismo poli-tico che via via aveva elaborato, sfociò, negli ultimi scritti, nel tentativo di concepire l’individuo come il luogo stesso della sintesi a priori, come l’orizzonte di quel circolo categoriale che, nel pensiero di Croce, costituiva la totalità e il divenire dello spirito.
2016
Croce e Gentile. La cultura italiana e l’Europa
978-88-12-00577-2
Benedetto Croce; idealismo; filosofia italiana
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Individuo e individualità nel pensiero di Croce / Muste', Marcello. - STAMPA. - (2016), pp. 296-302.
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