"Nato nel 1919 da una famiglia torinese piccolo borghese e antifascista, Soleri a ventisei anni ha una laurea in architettura al Politecnico di Torino, un grande talento artistico, e un temperamento febbrile e sperimentale che l’Italia impoverita dal fascismo non sembra poter nutrire. Trasferitosi in Arizona, Soleri, come un tumbleweed – l’arbusto che per chilometri rotola in quei deserti – passa la sua esistenza in un perenne “movimento seminativo” nel corso del quale prende forma una concezione filosofico-architettonica coerente, dove pratica architettonica e filosofia di vita non sono più distinguibili, dove l’impegno politico e le scelte formali diventano la stessa cosa. La scelta del deserto, dunque, non è casuale. “La sfida di un arido altopiano è la premessa coerente per il fiorire di vita multiforme”e Soleri lo adotta come laboratorio di sperimentazione, usando le avversità per elaborare creativamente forme di adattamento materiale, organizzativo e professionale. Se è vero che “non c’è eredità senza erranza”, Soleri è, a suo modo, un autentico erede del pensiero novecentesco europeo e americano. "
Paolo Soleri, l’incontro col deserto / Paolo Soleri, encountering the desert / PADOA SCHIOPPA, Caterina. - STAMPA. - (2013), pp. 78-87.
Paolo Soleri, l’incontro col deserto / Paolo Soleri, encountering the desert
PADOA SCHIOPPA, CATERINA
2013
Abstract
"Nato nel 1919 da una famiglia torinese piccolo borghese e antifascista, Soleri a ventisei anni ha una laurea in architettura al Politecnico di Torino, un grande talento artistico, e un temperamento febbrile e sperimentale che l’Italia impoverita dal fascismo non sembra poter nutrire. Trasferitosi in Arizona, Soleri, come un tumbleweed – l’arbusto che per chilometri rotola in quei deserti – passa la sua esistenza in un perenne “movimento seminativo” nel corso del quale prende forma una concezione filosofico-architettonica coerente, dove pratica architettonica e filosofia di vita non sono più distinguibili, dove l’impegno politico e le scelte formali diventano la stessa cosa. La scelta del deserto, dunque, non è casuale. “La sfida di un arido altopiano è la premessa coerente per il fiorire di vita multiforme”e Soleri lo adotta come laboratorio di sperimentazione, usando le avversità per elaborare creativamente forme di adattamento materiale, organizzativo e professionale. Se è vero che “non c’è eredità senza erranza”, Soleri è, a suo modo, un autentico erede del pensiero novecentesco europeo e americano. "I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.