La pubblicazione raccoglie saggi e progetti risultato del Workshop “Werkbund 1914 - 2014 design come esercizio per il futuro / 100 anni 10 progetti” svolto nel 2014 nell’ambito dell’evento Germania 1914 tra arte, artigianato e industria. I cento anni della Mostra del Werkbund a Colonia. Dibattito internazionale, laboratori, mostre. Settembre - Dicembre 2014, cui hanno partecipato: Biblioteca Centrale della Facoltà di Architettura e Dipartimento PDTA Sapienza Università di Roma, Goethe Institut Italien Roma, Werkbund Nordrhein-Westfalen, Università degli Studi Roma Tre, CNBA – Coordinamento Nazionale Biblioteche di Architettura, APS Embrice 2030, Liceo Artistico Via Ripetta, Liceo statale d’arte Enzo Rossi. La mostra propone i risultati del workshop Werkbund 1914 - 2014 design come esercizio per il futuro / 100 anni 10 progetti, tenuto nel settembre del 2014 presso il Goethe Institut di Roma. Il programma progettuale proposto è sotteso da una concezione del design che considera il mondo degli oggetti, materiali e immateriali, quale risultato di un’evoluzione dinamica. Gli artefatti del passato sono considerati un patrimonio di forme e di idee programmatiche in continua trasformazione che si proiettano nella contemporaneità e nel prossimo futuro. In tal senso il Werkbund - a partire dal 1907, anno in cui fu fondata l’Associazione che raccoglieva artisti, architetti, artigiani, pubblicisti, industriali, editori, commercianti pedagogisti - segna, come ha scritto Julius Posener (1977), la strada maestra sulla quale è avanzata la nuova architettura e il nuovo corso della produzione di massa e della forma del prodotto industriale, quello che oggi chiamiamo industrial design. Lo studio di oggetti collocati agli inizi del secolo scorso non deve quindi essere letto come un’operazione nostalgica, al contrario, risalire alle fonti del design dei tipi per l’industria, significa comprendere le modalità con cui, nel tempo, avvengono continue rivisitazioni di forme e caratteri tipologici improntate ad interpretare e ridisegnare elementi e dettagli rispetto alla nostra scala dei tempi. Un tema certo non nuovo, che è stato rilanciato nella 14. Mostra Internazionale di Architettura Biennale curata da Rem Koolhaas, dove viene ripercorsa la storia degli ultimi cento anni dell’evoluzione dei fondamentali dell’architettura. Un approccio che si basa sulla coesistenza tra antico e contemporaneo, sulla stratificazione di segni, sulla capacità di recuperare la continuità dei saperi e di rivisitare idee e programmi estraendo da essi elementi che possono essere trasformati e/o possono accogliere nuovi innesti. D’altro canto, anche nella Biennale del 1976 curata da Vittorio Gregotti - nella quale venne aperta la sezione dedicata alla cultura del progetto e del prodotto - fu la storia il punto di partenza per operare una riflessione sul design. Per la mostra venne scelta proprio l’esperienza delle Associazioni del Werkbund, riferimento centrale dell’espansione industriale tedesca e momento costitutivo fondamentale della formazione disciplinare del design. Vi è poi un’altra questione che si lega strettamente al tema dei workshop, oggi di grande attualità. E’ il rapporto tra industria e artigianato, un rapporto dialettico e complesso che ha attraversato fin dalla metà dell’800 l’evoluzione del disegno industriale e che oggi, tra tecnologie innovative e saper fare d’eccezione, rappresenta non solo in Italia una nuova prospettiva. La visione del design che proponiamo, non considera solo l’eterogeneo, innumerevole universo di artefatti che popola il nostro ambiente, ma anche le idee, intese come programmi progettuali che vengono tramandate ripresentandosi sotto nuove forme. I risultati del workshop, uno dedicato al design del prodotto l’altro alla grafica e alla comunicazione multimediale, sono stati elaborati a partire dai tipi principali, tratti dalla letteratura dell’epoca e dai repertori iconografici pertinenti. In particolare, per il workshop dedicato al Design del prodotto sono stati quegli oggetti progettati per interni domestici che insieme rappresentano una sorta di “unità minima Werkbund”: lampadari a soffitto, poltroncine a pozzetto, servizi da tè, tavolini, rivestimenti verticali e orizzontali quali carte da parati e tappeti. Mentre, nell’ambito del workshop dedicato alla grafica e alla comunicazione multimediale, sono stati sviluppati i temi: l’immagine coordinata di una nuova Associazione ispirata al Werkbund, l’immagine coordinata della mostra dei progetti, il progetto del catalogo della mostra, un video dedicato alla nuova Associazione ispirata al Werkbund, un video sull’esposizione del Werkbund di Colonia del 1914.
Introduzione / Dal Falco, Federica; Balmas, Paolo. - STAMPA. - 002(2016), pp. 8-13.
Introduzione
Dal Falco, Federica;Balmas, Paolo
2016
Abstract
La pubblicazione raccoglie saggi e progetti risultato del Workshop “Werkbund 1914 - 2014 design come esercizio per il futuro / 100 anni 10 progetti” svolto nel 2014 nell’ambito dell’evento Germania 1914 tra arte, artigianato e industria. I cento anni della Mostra del Werkbund a Colonia. Dibattito internazionale, laboratori, mostre. Settembre - Dicembre 2014, cui hanno partecipato: Biblioteca Centrale della Facoltà di Architettura e Dipartimento PDTA Sapienza Università di Roma, Goethe Institut Italien Roma, Werkbund Nordrhein-Westfalen, Università degli Studi Roma Tre, CNBA – Coordinamento Nazionale Biblioteche di Architettura, APS Embrice 2030, Liceo Artistico Via Ripetta, Liceo statale d’arte Enzo Rossi. La mostra propone i risultati del workshop Werkbund 1914 - 2014 design come esercizio per il futuro / 100 anni 10 progetti, tenuto nel settembre del 2014 presso il Goethe Institut di Roma. Il programma progettuale proposto è sotteso da una concezione del design che considera il mondo degli oggetti, materiali e immateriali, quale risultato di un’evoluzione dinamica. Gli artefatti del passato sono considerati un patrimonio di forme e di idee programmatiche in continua trasformazione che si proiettano nella contemporaneità e nel prossimo futuro. In tal senso il Werkbund - a partire dal 1907, anno in cui fu fondata l’Associazione che raccoglieva artisti, architetti, artigiani, pubblicisti, industriali, editori, commercianti pedagogisti - segna, come ha scritto Julius Posener (1977), la strada maestra sulla quale è avanzata la nuova architettura e il nuovo corso della produzione di massa e della forma del prodotto industriale, quello che oggi chiamiamo industrial design. Lo studio di oggetti collocati agli inizi del secolo scorso non deve quindi essere letto come un’operazione nostalgica, al contrario, risalire alle fonti del design dei tipi per l’industria, significa comprendere le modalità con cui, nel tempo, avvengono continue rivisitazioni di forme e caratteri tipologici improntate ad interpretare e ridisegnare elementi e dettagli rispetto alla nostra scala dei tempi. Un tema certo non nuovo, che è stato rilanciato nella 14. Mostra Internazionale di Architettura Biennale curata da Rem Koolhaas, dove viene ripercorsa la storia degli ultimi cento anni dell’evoluzione dei fondamentali dell’architettura. Un approccio che si basa sulla coesistenza tra antico e contemporaneo, sulla stratificazione di segni, sulla capacità di recuperare la continuità dei saperi e di rivisitare idee e programmi estraendo da essi elementi che possono essere trasformati e/o possono accogliere nuovi innesti. D’altro canto, anche nella Biennale del 1976 curata da Vittorio Gregotti - nella quale venne aperta la sezione dedicata alla cultura del progetto e del prodotto - fu la storia il punto di partenza per operare una riflessione sul design. Per la mostra venne scelta proprio l’esperienza delle Associazioni del Werkbund, riferimento centrale dell’espansione industriale tedesca e momento costitutivo fondamentale della formazione disciplinare del design. Vi è poi un’altra questione che si lega strettamente al tema dei workshop, oggi di grande attualità. E’ il rapporto tra industria e artigianato, un rapporto dialettico e complesso che ha attraversato fin dalla metà dell’800 l’evoluzione del disegno industriale e che oggi, tra tecnologie innovative e saper fare d’eccezione, rappresenta non solo in Italia una nuova prospettiva. La visione del design che proponiamo, non considera solo l’eterogeneo, innumerevole universo di artefatti che popola il nostro ambiente, ma anche le idee, intese come programmi progettuali che vengono tramandate ripresentandosi sotto nuove forme. I risultati del workshop, uno dedicato al design del prodotto l’altro alla grafica e alla comunicazione multimediale, sono stati elaborati a partire dai tipi principali, tratti dalla letteratura dell’epoca e dai repertori iconografici pertinenti. In particolare, per il workshop dedicato al Design del prodotto sono stati quegli oggetti progettati per interni domestici che insieme rappresentano una sorta di “unità minima Werkbund”: lampadari a soffitto, poltroncine a pozzetto, servizi da tè, tavolini, rivestimenti verticali e orizzontali quali carte da parati e tappeti. Mentre, nell’ambito del workshop dedicato alla grafica e alla comunicazione multimediale, sono stati sviluppati i temi: l’immagine coordinata di una nuova Associazione ispirata al Werkbund, l’immagine coordinata della mostra dei progetti, il progetto del catalogo della mostra, un video dedicato alla nuova Associazione ispirata al Werkbund, un video sull’esposizione del Werkbund di Colonia del 1914.File | Dimensione | Formato | |
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