L'articolo analizza gli aspetti processuali e performativi della ricerca di Renato Mambor, ponendo in evidenza il passaggio da una concezione dell'opera intesa come oggetto a un'idea di arte come esperienza che si rigenera nel tempo e nello spazio; lo scritto propone un collegamento tra le performance dell'artista e le coeve ricerche di Arte Povera. Tra il 1967 e il 1968 Mambor partecipa infatti ad alcune mostre e pubblicazioni risalenti al periodo di formazione e alle fase iniziale del movimento promosso da Germano Celant: l’artista prende parte alle esposizioni Arte Povera-Im Spazio alla Galleria La Bertesca di Genova nel settembre del 1967 e Collage 1 all'Istituto di Storia dell'arte dell'Università di Genova nel dicembre dello stesso anno, e collabora alla rivista “Pallone”, edita nel luglio del 1968. In questo periodo Mambor esprime interessi vicini a quelli degli artisti poveristi, in particolare l'attenzione per il vitalismo degli elementi naturali e per gli aspetti primari e transeunti dell'esistenza, il disinteresse verso una concezione formalistica dell'arte, la fascinazione per l'infanzia e i processi di crescita e il ricorso al corpo umano, inteso come scala del fare artistico.
"Un contatto diretto con il mondo": aspetti performativi nell'opera di Renato Mambor dai Timbri alla Trousse / Perna, Raffaella. - STAMPA. - 42(2014), pp. 117-129.
"Un contatto diretto con il mondo": aspetti performativi nell'opera di Renato Mambor dai Timbri alla Trousse
PERNA, RAFFAELLA
2014
Abstract
L'articolo analizza gli aspetti processuali e performativi della ricerca di Renato Mambor, ponendo in evidenza il passaggio da una concezione dell'opera intesa come oggetto a un'idea di arte come esperienza che si rigenera nel tempo e nello spazio; lo scritto propone un collegamento tra le performance dell'artista e le coeve ricerche di Arte Povera. Tra il 1967 e il 1968 Mambor partecipa infatti ad alcune mostre e pubblicazioni risalenti al periodo di formazione e alle fase iniziale del movimento promosso da Germano Celant: l’artista prende parte alle esposizioni Arte Povera-Im Spazio alla Galleria La Bertesca di Genova nel settembre del 1967 e Collage 1 all'Istituto di Storia dell'arte dell'Università di Genova nel dicembre dello stesso anno, e collabora alla rivista “Pallone”, edita nel luglio del 1968. In questo periodo Mambor esprime interessi vicini a quelli degli artisti poveristi, in particolare l'attenzione per il vitalismo degli elementi naturali e per gli aspetti primari e transeunti dell'esistenza, il disinteresse verso una concezione formalistica dell'arte, la fascinazione per l'infanzia e i processi di crescita e il ricorso al corpo umano, inteso come scala del fare artistico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.