In the first decades of the twentieth century, to the modernization of Buenos Aires from “gran aldea” to a modern metropolis capable of competing with European capitals gave his contribution the young Italian architect Mario Palanti. Argentina will not only be for him a second home but the opportunity to experiment and materialize his visionary art, never limited to a mere search of virtuosity and monumentality. Educated and associated to the milanaise school, he transfers and adapts to the new world his language full of symbols and references to the past. The palaces Barolo (1919-23) in Buenos Aires and Salvo (1922-28) in Montevideo are emblematic in this respect. In both it is evident the symbolism characteristic of the temples of Masonic lodges and especially the idea of the architect as creative genius. Placed s on the two opposite sides of the estuary of the River Plate, the two buildings take on the significance of “Pillars of Hercules”, with their lighthouses that dilogues at a distance, but also the possible evocation of the Jachin and Boaz columns of the Temple of Solomon, built using the same proportions dictated by God for the Tabernacle.

Nei primi decenni del Novecento, alla modernizzazione di Buenos Aires da “gran aldea” a moderna metropoli capace di competere con le capitali europee porta il suo contributo il giovane architetto italiano Mario Palanti. Per lui l’Argentina non sarà solo una seconda patria, ma un’occasione per sperimentare e materializzare la sua arte visionaria, mai circoscritta però ad una mera ricerca del virtuosismo e della monumentalità. Formato e legato alla scuola milanese, trasferisce e adatta nel nuovo mondo il suo linguaggio ricco di simboli e di richiami al passato. I palazzi Barolo (1919-23) a Buenos Aires e Salvo (1922-28) a Montevideo sono emblematici sotto questo profilo. In entrambi si ritrova evidente la simbologia caratteristica dei tempi delle logge massoniche e soprattutto l’idea dell’architetto come genio creatore. Posti sui lati opposti dell’estuario del Rio della Plata, i due edifici assumono la valenza di “colonne d’Ercole”, con i loro fari che dialogano a distanza, ma anche una probabile evocazione delle colonne Jachin e Boaz del Tempio di Salomone eretto utilizzando le stesse proporzioni dettate da Dio per il Tabernacolo.

Architettura e massoneria. Le architetture argentine di Mario Palanti / PORTOGHESI TUZI, Stefania. - STAMPA. - (2015), pp. 181-199.

Architettura e massoneria. Le architetture argentine di Mario Palanti

PORTOGHESI TUZI, STEFANIA
2015

Abstract

In the first decades of the twentieth century, to the modernization of Buenos Aires from “gran aldea” to a modern metropolis capable of competing with European capitals gave his contribution the young Italian architect Mario Palanti. Argentina will not only be for him a second home but the opportunity to experiment and materialize his visionary art, never limited to a mere search of virtuosity and monumentality. Educated and associated to the milanaise school, he transfers and adapts to the new world his language full of symbols and references to the past. The palaces Barolo (1919-23) in Buenos Aires and Salvo (1922-28) in Montevideo are emblematic in this respect. In both it is evident the symbolism characteristic of the temples of Masonic lodges and especially the idea of the architect as creative genius. Placed s on the two opposite sides of the estuary of the River Plate, the two buildings take on the significance of “Pillars of Hercules”, with their lighthouses that dilogues at a distance, but also the possible evocation of the Jachin and Boaz columns of the Temple of Solomon, built using the same proportions dictated by God for the Tabernacle.
2015
Italia-Argentina andata e ritorno. Migrazioni professionali, relazioni architettoniche, trasformaioni urbane
9788891612366
Nei primi decenni del Novecento, alla modernizzazione di Buenos Aires da “gran aldea” a moderna metropoli capace di competere con le capitali europee porta il suo contributo il giovane architetto italiano Mario Palanti. Per lui l’Argentina non sarà solo una seconda patria, ma un’occasione per sperimentare e materializzare la sua arte visionaria, mai circoscritta però ad una mera ricerca del virtuosismo e della monumentalità. Formato e legato alla scuola milanese, trasferisce e adatta nel nuovo mondo il suo linguaggio ricco di simboli e di richiami al passato. I palazzi Barolo (1919-23) a Buenos Aires e Salvo (1922-28) a Montevideo sono emblematici sotto questo profilo. In entrambi si ritrova evidente la simbologia caratteristica dei tempi delle logge massoniche e soprattutto l’idea dell’architetto come genio creatore. Posti sui lati opposti dell’estuario del Rio della Plata, i due edifici assumono la valenza di “colonne d’Ercole”, con i loro fari che dialogano a distanza, ma anche una probabile evocazione delle colonne Jachin e Boaz del Tempio di Salomone eretto utilizzando le stesse proporzioni dettate da Dio per il Tabernacolo.
Mario Palanti; architettura argentina; architettura e massoneria, architettura salomonica
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Architettura e massoneria. Le architetture argentine di Mario Palanti / PORTOGHESI TUZI, Stefania. - STAMPA. - (2015), pp. 181-199.
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