Prima che la sociologia si occupasse di definire e studiare la cultura molti pensatori e di più discipline si sono dedicati a delinearne il significato. In questo processo secolare che parte dal pensiero antico sono state sviluppate definizioni per quanto possibile oggettive che, però, hanno inevitabilmente accolto i riflessi del contesto storico e sociale in cui sono state prodotte. Quanto mai queste influenze sono state essenziali rispetto al concetto di cultura che attiene proprio alle dimensioni prodotte da più individui nello stare insieme in determinate coordinate spazio-temporali. In effetti, prima di cultura, era il termine greco paideia a definire il concetto più vicino a quello che si sarebbe sviluppato successivamente: grazie alla vita insieme agli altri, l’uomo disciplinava i suoi istinti, apprendeva regole e agiva verso obiettivi comuni con gli altri. Lo sviluppo della civiltà greca delle pólis è documentato in tal senso dalle analisi filosofiche che riconoscono una particolare centralità ai processi di formazione dell’individuo con l’acquisizione di regole, valori, strumenti e tecniche sempre più necessarie per la convivenza sociale e partecipazione alla vita sociale. Il termine cultura (dal latino colere, coltivare) appare dapprima nella civiltà latina facendo esplicito riferimento al patrimonio di valori da apprendere e agli strumenti formativi necessari per educare l’individuo allo stare insieme agli altri, elevandolo da una condizione primitiva di lotta l’uno contro l’altro per la sopravvivenza. Si tratta di un’accezione classica che ha attraversato il Medioevo, l’Umanesimo, il Rinascimento fino all’affacciarsi della modernità, consolidandosi nelle espressioni culturali più varie – letteratura, arte, musica, filosofia – ma sempre riferibili all’individuo e al proprio patrimonio intellettuale affinato dall’educazione e dall’apprendimento di queste forme culturali.
La cultura per i classici della sociologia / Nocenzi, Mariella. - STAMPA. - (2015), pp. 55-70.
La cultura per i classici della sociologia
NOCENZI, Mariella
2015
Abstract
Prima che la sociologia si occupasse di definire e studiare la cultura molti pensatori e di più discipline si sono dedicati a delinearne il significato. In questo processo secolare che parte dal pensiero antico sono state sviluppate definizioni per quanto possibile oggettive che, però, hanno inevitabilmente accolto i riflessi del contesto storico e sociale in cui sono state prodotte. Quanto mai queste influenze sono state essenziali rispetto al concetto di cultura che attiene proprio alle dimensioni prodotte da più individui nello stare insieme in determinate coordinate spazio-temporali. In effetti, prima di cultura, era il termine greco paideia a definire il concetto più vicino a quello che si sarebbe sviluppato successivamente: grazie alla vita insieme agli altri, l’uomo disciplinava i suoi istinti, apprendeva regole e agiva verso obiettivi comuni con gli altri. Lo sviluppo della civiltà greca delle pólis è documentato in tal senso dalle analisi filosofiche che riconoscono una particolare centralità ai processi di formazione dell’individuo con l’acquisizione di regole, valori, strumenti e tecniche sempre più necessarie per la convivenza sociale e partecipazione alla vita sociale. Il termine cultura (dal latino colere, coltivare) appare dapprima nella civiltà latina facendo esplicito riferimento al patrimonio di valori da apprendere e agli strumenti formativi necessari per educare l’individuo allo stare insieme agli altri, elevandolo da una condizione primitiva di lotta l’uno contro l’altro per la sopravvivenza. Si tratta di un’accezione classica che ha attraversato il Medioevo, l’Umanesimo, il Rinascimento fino all’affacciarsi della modernità, consolidandosi nelle espressioni culturali più varie – letteratura, arte, musica, filosofia – ma sempre riferibili all’individuo e al proprio patrimonio intellettuale affinato dall’educazione e dall’apprendimento di queste forme culturali.File | Dimensione | Formato | |
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