Di postmodernità, postmodernismo e di Altro. Il Dizionario dei Chazari di Milorad Pavić.

An analysis of the Serbian novel The Dictionary of the Khazars by Milorad Pavić from the point of view of the crisis of the symbolic order of to-day. The text, which was composed on the eve of Yugoslav dissolution, has powerfully contributed to the end of sharing a common truth by Serbs and Croats and, more in general, it bears witness to the impossibility for great literary texts to continue nowadays to influence our ethical and cultural behaviour .

Proposta di analisi del romanzo in questione sullo sfondo della crisi dell'ordine simbolico nella civiltà postmoderna serba. Nella finzione di Pavic la verità, che si diffrange nella giustapposizione di microdiscorsi non concatenabili secondo una chiara gerarchia di valori, assume connotazioni politico-ideologiche ben precise alla viglia della dissoluzione della ex-Jugoslavia. Nella misura in cui il grande Altro del linguaggio – il luogo situato al di là di ogni interlocutore in carne ed ossa, dal quale ci viene il nostro stesso messaggio rovesciato – viene rigettato e che, dunque, non è più possibile fondare la dimensione dell'alterità, si innesca un processo di svuotamento della significazione che, come conseguenza, porta il piccolo altro del simile ad occupare il davanti della scena. La conseguenza catastrofica di tale fatto è che al mancato riconoscimento simbolico dell'Altro (in forza del quale il simile veniva percepito come qualcuno con cui condividere una comunità di godimento) si sotituisce una visione del simile come straniero (che vale solo in quanto possessore dei beni di cui gode e che voglio strappargli per goderne a mia volta). Al patto simbolico che fondava la civiltà subentra una relazione di tipo paranoico, scatenante l'erotismo della violenza e dell'uccisione reali, e la possibilità di una verità condivisa viene da quel momento in poi denegata.