Nella letteratura scientifica e divulgativa il migrante italiano di fine Ottocento viene generalmente descritto come una persona analfabeta e priva di qualificazione che è stata costretta ad adattarsi a lavori umili e malpagati nei contesti di destinazione. Una lettura originale del fenomeno migratorio che ha coinvolto migliaia di contadini, invece, permetterebbe di capovolgere tale punto di vista e di recuperare e valorizzare le conoscenze specifiche del mondo rurale che molti migranti italiani hanno portato di là dalle Alpi finendo per creare territori ricchi di segni d’italianità che ancora oggi è possibile rintracciare in molti paesi. Se è vero che l’emigrazione ha sradicato da valli e campagne le persone catapultandole tra strade polverose e palazzine fatiscenti nelle città in crescita, è pur vero che allo stesso tempo l’emigrazione ha permesso a migliaia di contadini di applicare conoscenze e tecnologie ampiamente sperimentate nella Penisola e nelle isole anche in territori estranei al clima e al suolo italiani, riuscendo a far fiorire terre impervie e quasi sterili diffondendo vitigni nostrani, tecniche agricole e cultura enologica. Nel presente articolo si studia il ruolo degli emigranti viticoltori nella creazione di paesaggi.

I viticoltori italiani: una emigrazione ad alta qualificazione? / Cristaldi, Flavia. - STAMPA. - (2015), pp. 394-403.

I viticoltori italiani: una emigrazione ad alta qualificazione?

CRISTALDI, Flavia
2015

Abstract

Nella letteratura scientifica e divulgativa il migrante italiano di fine Ottocento viene generalmente descritto come una persona analfabeta e priva di qualificazione che è stata costretta ad adattarsi a lavori umili e malpagati nei contesti di destinazione. Una lettura originale del fenomeno migratorio che ha coinvolto migliaia di contadini, invece, permetterebbe di capovolgere tale punto di vista e di recuperare e valorizzare le conoscenze specifiche del mondo rurale che molti migranti italiani hanno portato di là dalle Alpi finendo per creare territori ricchi di segni d’italianità che ancora oggi è possibile rintracciare in molti paesi. Se è vero che l’emigrazione ha sradicato da valli e campagne le persone catapultandole tra strade polverose e palazzine fatiscenti nelle città in crescita, è pur vero che allo stesso tempo l’emigrazione ha permesso a migliaia di contadini di applicare conoscenze e tecnologie ampiamente sperimentate nella Penisola e nelle isole anche in territori estranei al clima e al suolo italiani, riuscendo a far fiorire terre impervie e quasi sterili diffondendo vitigni nostrani, tecniche agricole e cultura enologica. Nel presente articolo si studia il ruolo degli emigranti viticoltori nella creazione di paesaggi.
2015
Rapporto Italiani nel Mondo
9788862444255
emigrazione; Italia; vitivinicoltura
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
I viticoltori italiani: una emigrazione ad alta qualificazione? / Cristaldi, Flavia. - STAMPA. - (2015), pp. 394-403.
File allegati a questo prodotto
File Dimensione Formato  
Cristaldi_Viticoltori_Italiani_2015.pdf

solo gestori archivio

Note: viticoltori italiani
Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 830 kB
Formato Adobe PDF
830 kB Adobe PDF   Contatta l'autore
Cristaldi_Front_Viticoltori-italiani_2015.pdf

solo gestori archivio

Tipologia: Versione editoriale (versione pubblicata con il layout dell'editore)
Licenza: Tutti i diritti riservati (All rights reserved)
Dimensione 821.81 kB
Formato Adobe PDF
821.81 kB Adobe PDF   Contatta l'autore

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/834162
Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact