Il testo analizza il rapporto tra magistratura e politica, o meglio la politica della giustizia durante il regime in una duplice chiave. Da un lato, ponendo in luce gli stretti legami con il precedente regime liberale, dall’altro, evidenziando le forzature insite nel nuovo governo autoritario (come i processi gestiti in modo politico, o l’istituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato). In questa duplice lettura la vecchia categoria della «continuità» tra età liberale e fascismo è ancora di molto aiuto: grazie anche alle «vischiosità» del sistema giudiziario (e più in generale di quello amministrativo) si ritrovano delle persistenze, infatti, accanto a delle rotture dell’ordinamento. Questo approccio aiuta a cogliere e a comprendere la coesistenza di elementi di continuità e di cambiamento che caratterizzano la via italiana verso una «nuova» giustizia «totalitaria». Se si guarda alla magistratura e alla politica della giustizia attraverso le strutture del Ministero, è possibile vedere il ruolo centrale svolto dai vertici e da alcuni settori del corpo giudiziario, a cominciare dalla Corte di cassazione, nel dare supporto ai guardasigilli e nell’orientare le politiche del regime.
La magistratura e la politica della giustizia durante il fascismo attraverso le strutture del ministero della Giustizia / Meniconi, Antonella. - STAMPA. - (2015), pp. 79-95.
La magistratura e la politica della giustizia durante il fascismo attraverso le strutture del ministero della Giustizia
MENICONI, ANTONELLA
2015
Abstract
Il testo analizza il rapporto tra magistratura e politica, o meglio la politica della giustizia durante il regime in una duplice chiave. Da un lato, ponendo in luce gli stretti legami con il precedente regime liberale, dall’altro, evidenziando le forzature insite nel nuovo governo autoritario (come i processi gestiti in modo politico, o l’istituzione del Tribunale speciale per la difesa dello Stato). In questa duplice lettura la vecchia categoria della «continuità» tra età liberale e fascismo è ancora di molto aiuto: grazie anche alle «vischiosità» del sistema giudiziario (e più in generale di quello amministrativo) si ritrovano delle persistenze, infatti, accanto a delle rotture dell’ordinamento. Questo approccio aiuta a cogliere e a comprendere la coesistenza di elementi di continuità e di cambiamento che caratterizzano la via italiana verso una «nuova» giustizia «totalitaria». Se si guarda alla magistratura e alla politica della giustizia attraverso le strutture del Ministero, è possibile vedere il ruolo centrale svolto dai vertici e da alcuni settori del corpo giudiziario, a cominciare dalla Corte di cassazione, nel dare supporto ai guardasigilli e nell’orientare le politiche del regime.File | Dimensione | Formato | |
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