"Le oasi dell'identità", torna alla luce Palazzo Bonocore e si inaugura il museo multimediale, 13 ottobre 2015 „ Martedì 13 ottobre alle 20 a Palazzo Bonocore, per le vie dei Tesori, sarà inaugurato “Le oasi dell’identità”, un vero e proprio museo multimediale sul patrimonio culturale immateriale siciliano, realizzato nell’ambito del progetto omonimo. Un progetto ideato da Luca Ruzza con Lucio Tambuzzo per I WORLD, finanziato dal PO FESR Linea di Intervento 312 A. L’inaugurazione di Palazzo Bonocore è fissata per martedì 13 ottobre alle 20, all’interno dei percorsi de Le Vie dei Tesori, il Festival promosso in sinergia da diverse istituzioni con capofila l’Università, in corso per altre tre week end fino all’1 novembre. Martedì dalle 22 alle 24 il museo sarà aperto al pubblico con ingresso gratuito (max 25 spettatori per volta). Piazza Pretoria, per l’occasione, sarà investita da fasci di videomapping che invaderanno palazzi, chiese e residenze attorno giungendo alla fontana. Nei prossimi tre week end de Le Vie dei Tesori, Palazzo Bonocore aprirà il sabato e la domenica dalle 10,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 18. Ingresso con la visita del Palazzo. Da novembre, il museo entrerà nel circuito cittadino, con orari e biglietti definiti. Un museo in un settecentesco palazzo appena restaurato, di proprietà della Curia: sullo sfondo dei soffitti affrescati, dove si rincorrono amorini, putti e fanciulle, scorrono i tesori intangibili della Sicilia: il ciclo del grano, l’Opera dei pupi, la vita delle tonnare, i colori solari delle ceramiche tradizionali, la coltivazione dell’uva Zibibbo. Per ognuno di questi tesori, si susseguono le immagini che si sfogliano su enormi video wall: punto di partenza sono gli scatti di Melo Minnella e gli studi dell’antropologo Ignazio Buttitta, qui tradotti in immagini. Il visitatore si troverà immerso in un mondo “liquido” e avvolgente e sarà aiutato a crearsi un percorso visivo ed emozionale dentro l’Isola. Il museo prevede un itinerario tematico suddiviso in ambienti, con sequenze video wall per un totale di 67 minuti di proiezioni. Nelle prime due sale protagonista è la terra: il mondo contadino con i suoi riti “incisi” nel lavoro e nella fatica, e le tradizioni che scandiscono la vita quotidiana. Nel secondo percorso tematico – nella Sala del Cubo – prenderà forma il talento artigiano di pupari e ceramisti, e la devozione popolare si vestirà a festa per celebrare i suoi santi. Infine, nelle ultime due sale, sono protagonisti il paesaggio - di terra, di mare -, le furenti liturgie della mattanza – quelle di ieri e quelle di oggi – e il cibo. In ognuna delle sale saranno esposti oggetti ed esempi di arte siciliana: dalle ceramiche ai pupi, dalle piastrelle ai gioielli. La storia. Palazzo Bonocore è una residenza aristocratica edificata all’inizio del XVI secolo: Il primo proprietario è Francesco Di Carlo che lo acquista nel 1547. Nel 1593 passa nelle mani del senatore di Palermo Stefano Conte, poi ai Gastone. Intorno alla metà del ‘700 Francesco Gastone, presidente del Tribunale, fece ampliare il palazzo per la figlia Margherita che sposa Francesco Antonio Lo Faso, duca di Serradifalco. I duchi abiteranno Palazzo Bonocore fino al 1829; ed è proprio ai Serradifalco che si deve la nuova facciata di gusto neoclassico su piazza Pretoria. Nel 1873 un ricco negoziante, Salvatore Bonocore, acquista il palazzo dall’ultima erede dei Lo Faso, Giuseppina Fardella. L’edificio oggi è di proprietà di privati, tranne il piano nobile che appartiene alla Curia Arcivescovile di Palermo che lo ha appena restaurato. La facciata su piazza Pretoria ha un pronao neoclassico; dallo scalone d’onore si accede ai saloni del piano nobile in parte affrescati. Piazza Pretoria è chiusa su tre dei quattro lati: sulla piazza si affacciano il Palazzo Pretorio (sede del Comune) costruito nel XIV secolo e ristrutturato nel XIX secolo; la chiesa di Santa Caterina (fine del XVI secolo), e i due palazzi Bonocore e Bordonaro, fra i quali la discesa dei “musici” che immette sul Cassaro. Sul quarto lato della piazza, di fronte la chiesa di S. Giuseppe dei Teatini, una scalinata porta su via Maqueda. Al centro della piazza, la fontana Pretoria, commissionata nel 1551 da Don Luigi di Toledo - fratello di Eleonora granduchessa di Toscana e moglie di Cosimo de’ Medici - per il suo giardino di Firenze, realizzato dallo scultore fiorentino Francesco Camilliani fra il 1552 e il 1555 ed oltre. Ma Don Luigi non era in ottime condizioni economiche e fu costretto a vendere la fontana - con la mediazione del fratello Garçia (già viceré di Sicilia) - al Senato palermitano. La fontana venne acquistata l’8 gennaio 1573 per 20.000 scudi. Nel 1574, composta in 644 pezzi, la fontana giunse via mare, da Firenze a Palermo; al suo seguito, era pure Camillo, figlio di Francesco Camilliani, che provvide ad adattare, completare e sistemare i vari pezzi, fra il 1574 e il 1584 circa. SCHEDA TECNICA Ideazione e direzioneLuca Ruzza e Lucio Tambuzzo Ambienti multimediali Pino Di Buduo Allestimento istallazione multimediale Luca Ruzza - OpenLab Company srl Ricerca contenuti e realizzazione Teatro Potlach Editing, montaggio ed effetti speciali Mario Cristofaro, Gioele Stella Elaborazione immagini Daniela Dispoto Sound editing Bernardo Vercelli Consulenza artistica Laura Colombo Contributi sonori Fondazione Ignazio Buttitta Consulenza scientifica Ignazio Emanuele Buttitta Testi di Antonino Frenda - Fotografie di Melo Minnella “

Oasi delle Identità / Ruzza, Luca; Lucio, Tambuzzo. - (2015). (Intervento presentato al convegno Allestimento multimediale tenutosi a Palermo nel ottobre 2015 - marzo 2016).

Oasi delle Identità

RUZZA, LUCA;
2015

Abstract

"Le oasi dell'identità", torna alla luce Palazzo Bonocore e si inaugura il museo multimediale, 13 ottobre 2015 „ Martedì 13 ottobre alle 20 a Palazzo Bonocore, per le vie dei Tesori, sarà inaugurato “Le oasi dell’identità”, un vero e proprio museo multimediale sul patrimonio culturale immateriale siciliano, realizzato nell’ambito del progetto omonimo. Un progetto ideato da Luca Ruzza con Lucio Tambuzzo per I WORLD, finanziato dal PO FESR Linea di Intervento 312 A. L’inaugurazione di Palazzo Bonocore è fissata per martedì 13 ottobre alle 20, all’interno dei percorsi de Le Vie dei Tesori, il Festival promosso in sinergia da diverse istituzioni con capofila l’Università, in corso per altre tre week end fino all’1 novembre. Martedì dalle 22 alle 24 il museo sarà aperto al pubblico con ingresso gratuito (max 25 spettatori per volta). Piazza Pretoria, per l’occasione, sarà investita da fasci di videomapping che invaderanno palazzi, chiese e residenze attorno giungendo alla fontana. Nei prossimi tre week end de Le Vie dei Tesori, Palazzo Bonocore aprirà il sabato e la domenica dalle 10,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 18. Ingresso con la visita del Palazzo. Da novembre, il museo entrerà nel circuito cittadino, con orari e biglietti definiti. Un museo in un settecentesco palazzo appena restaurato, di proprietà della Curia: sullo sfondo dei soffitti affrescati, dove si rincorrono amorini, putti e fanciulle, scorrono i tesori intangibili della Sicilia: il ciclo del grano, l’Opera dei pupi, la vita delle tonnare, i colori solari delle ceramiche tradizionali, la coltivazione dell’uva Zibibbo. Per ognuno di questi tesori, si susseguono le immagini che si sfogliano su enormi video wall: punto di partenza sono gli scatti di Melo Minnella e gli studi dell’antropologo Ignazio Buttitta, qui tradotti in immagini. Il visitatore si troverà immerso in un mondo “liquido” e avvolgente e sarà aiutato a crearsi un percorso visivo ed emozionale dentro l’Isola. Il museo prevede un itinerario tematico suddiviso in ambienti, con sequenze video wall per un totale di 67 minuti di proiezioni. Nelle prime due sale protagonista è la terra: il mondo contadino con i suoi riti “incisi” nel lavoro e nella fatica, e le tradizioni che scandiscono la vita quotidiana. Nel secondo percorso tematico – nella Sala del Cubo – prenderà forma il talento artigiano di pupari e ceramisti, e la devozione popolare si vestirà a festa per celebrare i suoi santi. Infine, nelle ultime due sale, sono protagonisti il paesaggio - di terra, di mare -, le furenti liturgie della mattanza – quelle di ieri e quelle di oggi – e il cibo. In ognuna delle sale saranno esposti oggetti ed esempi di arte siciliana: dalle ceramiche ai pupi, dalle piastrelle ai gioielli. La storia. Palazzo Bonocore è una residenza aristocratica edificata all’inizio del XVI secolo: Il primo proprietario è Francesco Di Carlo che lo acquista nel 1547. Nel 1593 passa nelle mani del senatore di Palermo Stefano Conte, poi ai Gastone. Intorno alla metà del ‘700 Francesco Gastone, presidente del Tribunale, fece ampliare il palazzo per la figlia Margherita che sposa Francesco Antonio Lo Faso, duca di Serradifalco. I duchi abiteranno Palazzo Bonocore fino al 1829; ed è proprio ai Serradifalco che si deve la nuova facciata di gusto neoclassico su piazza Pretoria. Nel 1873 un ricco negoziante, Salvatore Bonocore, acquista il palazzo dall’ultima erede dei Lo Faso, Giuseppina Fardella. L’edificio oggi è di proprietà di privati, tranne il piano nobile che appartiene alla Curia Arcivescovile di Palermo che lo ha appena restaurato. La facciata su piazza Pretoria ha un pronao neoclassico; dallo scalone d’onore si accede ai saloni del piano nobile in parte affrescati. Piazza Pretoria è chiusa su tre dei quattro lati: sulla piazza si affacciano il Palazzo Pretorio (sede del Comune) costruito nel XIV secolo e ristrutturato nel XIX secolo; la chiesa di Santa Caterina (fine del XVI secolo), e i due palazzi Bonocore e Bordonaro, fra i quali la discesa dei “musici” che immette sul Cassaro. Sul quarto lato della piazza, di fronte la chiesa di S. Giuseppe dei Teatini, una scalinata porta su via Maqueda. Al centro della piazza, la fontana Pretoria, commissionata nel 1551 da Don Luigi di Toledo - fratello di Eleonora granduchessa di Toscana e moglie di Cosimo de’ Medici - per il suo giardino di Firenze, realizzato dallo scultore fiorentino Francesco Camilliani fra il 1552 e il 1555 ed oltre. Ma Don Luigi non era in ottime condizioni economiche e fu costretto a vendere la fontana - con la mediazione del fratello Garçia (già viceré di Sicilia) - al Senato palermitano. La fontana venne acquistata l’8 gennaio 1573 per 20.000 scudi. Nel 1574, composta in 644 pezzi, la fontana giunse via mare, da Firenze a Palermo; al suo seguito, era pure Camillo, figlio di Francesco Camilliani, che provvide ad adattare, completare e sistemare i vari pezzi, fra il 1574 e il 1584 circa. SCHEDA TECNICA Ideazione e direzioneLuca Ruzza e Lucio Tambuzzo Ambienti multimediali Pino Di Buduo Allestimento istallazione multimediale Luca Ruzza - OpenLab Company srl Ricerca contenuti e realizzazione Teatro Potlach Editing, montaggio ed effetti speciali Mario Cristofaro, Gioele Stella Elaborazione immagini Daniela Dispoto Sound editing Bernardo Vercelli Consulenza artistica Laura Colombo Contributi sonori Fondazione Ignazio Buttitta Consulenza scientifica Ignazio Emanuele Buttitta Testi di Antonino Frenda - Fotografie di Melo Minnella “
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/810485
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact