Il lavoro costituisce la rielaborazione di un intervento al Convegno su “Prospettive di riforma del sistema italiano della responsabilità dell’ente da reato anche alla luce della comparazione tra ordinamenti”, tenutosi presso l'Università La Sapienza di Roma il 12-13 dicembre 2014. Nello specifico, viene trattato il tuttora problematico tema dei modelli organizzativi, la cui adozione ed efficace attuazione comporta nel sistema vigente l'esonero da responsabilità a favore dell'ente per i reati commessi nel suo interesse o vantaggio. I maggiori problemi, in punto di determinatezza, attengono in massima parte alla disciplina generale di cui al d.lgs. n. 231/01 (artt. 6 e 7), dove il legislatore delegato sembra aver fatto riferimento ad un generico prototipo d’impresa, senza tenere conto della varietà e delle singole specificità degli enti interessati. Migliore è la situazione nella disciplina di settore, in particolare quella in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro (d.lgs. n. 81/08), assai più dettagliata nel prescrivere i requisiti della relativa modellistica. Un rimedio alle carenze del d.lgs. n. 231/01 viene indicato da molti nelle Linee guida per la costruzione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. N. 231/2001: un documento che, dall’entrata in vigore della normativa, viene periodicamente pubblicato da Confindustria per offrire un concreto aiuto alle imprese e associazioni Senonché, trattasi di atto di natura privatistica, che dunque non può costituire fonte di diritto penale, come verrebbe a costituire ove chiamato ad integrare il disposto degli artt. 6 e 7 d.lgs. n. 231/01. Del resto, pressoché nessuno, ormai, dubita più circa la natura penalistica della responsabilità degli enti; cosicché l’indeterminatezza delle norme in commento è problema la cui soluzione può competere al solo legislatore. Altra carenza evidenziata nel d.lgs. n. 231/01 riguarda la responsabilità degli enti nei gruppi di imprese, rispetto alla quale, anzi, il d.lgs. suddetto risulta addirittura inapplicabile. Conclude il lavoro una breve ricognizione delle aporie verificatesi in materia di reati societari a seguito delle ultime riforme
Problemi attuali del sistema dei modelli organizzativi / Coco, Paola. - STAMPA. - (2015), pp. 117-141. - PUBBLICAZIONI DEL DIPARTIMENTO DI SCIENZE GIURIDICHE, UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA LA SAPIENZA.
Problemi attuali del sistema dei modelli organizzativi
COCO, Paola
2015
Abstract
Il lavoro costituisce la rielaborazione di un intervento al Convegno su “Prospettive di riforma del sistema italiano della responsabilità dell’ente da reato anche alla luce della comparazione tra ordinamenti”, tenutosi presso l'Università La Sapienza di Roma il 12-13 dicembre 2014. Nello specifico, viene trattato il tuttora problematico tema dei modelli organizzativi, la cui adozione ed efficace attuazione comporta nel sistema vigente l'esonero da responsabilità a favore dell'ente per i reati commessi nel suo interesse o vantaggio. I maggiori problemi, in punto di determinatezza, attengono in massima parte alla disciplina generale di cui al d.lgs. n. 231/01 (artt. 6 e 7), dove il legislatore delegato sembra aver fatto riferimento ad un generico prototipo d’impresa, senza tenere conto della varietà e delle singole specificità degli enti interessati. Migliore è la situazione nella disciplina di settore, in particolare quella in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro (d.lgs. n. 81/08), assai più dettagliata nel prescrivere i requisiti della relativa modellistica. Un rimedio alle carenze del d.lgs. n. 231/01 viene indicato da molti nelle Linee guida per la costruzione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo ex D. Lgs. N. 231/2001: un documento che, dall’entrata in vigore della normativa, viene periodicamente pubblicato da Confindustria per offrire un concreto aiuto alle imprese e associazioni Senonché, trattasi di atto di natura privatistica, che dunque non può costituire fonte di diritto penale, come verrebbe a costituire ove chiamato ad integrare il disposto degli artt. 6 e 7 d.lgs. n. 231/01. Del resto, pressoché nessuno, ormai, dubita più circa la natura penalistica della responsabilità degli enti; cosicché l’indeterminatezza delle norme in commento è problema la cui soluzione può competere al solo legislatore. Altra carenza evidenziata nel d.lgs. n. 231/01 riguarda la responsabilità degli enti nei gruppi di imprese, rispetto alla quale, anzi, il d.lgs. suddetto risulta addirittura inapplicabile. Conclude il lavoro una breve ricognizione delle aporie verificatesi in materia di reati societari a seguito delle ultime riformeFile | Dimensione | Formato | |
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