L’articolo ha come tema i rapporti sussistenti fra piazza S. Pietro, nella sua formalizzazione barocca, ed i successivi interventi tesi ad includere, in un unico soggetto storico e architettonico, il rapporto con la città. L’argomento della Piazza, quindi, si amplia: dalla connessione tra essa ed il Borgo alle scelte di base che modificano i problemi formali dell’ordine architettonico e della deformazione delle sue connessioni sintattiche. La capacità creativa berniniana legata alla “poetica dell’occhio”, che permette la necessità di risolvere con il porticato della piazza il problema insorto dall’eccessiva larghezza della facciata del Maderno, è il risultato di relazioni e proporzioni conseguenziali ben individuabili. Il saggio, partendo dalla rilettura e dallo sviluppo di dette relazioni, tende a spostare l’attenzione dal dibattito circa l’apertura della spina di Borgo all’ulteriore problema che seguì relativo alla definizione architettonica delle testate sul lato del colonnato del Bernini e sulla nuova visione che si venne ad avere della Basilica di San Pietro. Egli conforma l’attuale piazza Pio XII come terminazione di via della Conciliazione e, al tempo stesso, come spazio antistante piazza S. Pietro attraverso due moduli (i propilei e le loro testate) alla progettazione dei quali l’architetto stabilisce relazioni legate ad una capacità percettiva connessa alla visione in 3D dovuta alla “stereopsi”. Vengono ripercorsi i tratti essenziali di questo episodio urbanistico e architettonico, ne vengono individuati i limiti, ma anche l’importanza per la conoscenza della figura artistica di Piacentini e della sua esplicita volontà di non sottrarsi al rapporto dialettico con il contesto preesistente altamente qualificato.
Piazza Pio Xll a Roma. Ideazione e compimento di un complesso spazio urbano e architettonico / Lerza, Gianluigi. - STAMPA. - XIV/2014(2015), pp. 415-441.
Piazza Pio Xll a Roma. Ideazione e compimento di un complesso spazio urbano e architettonico
LERZA, Gianluigi
2015
Abstract
L’articolo ha come tema i rapporti sussistenti fra piazza S. Pietro, nella sua formalizzazione barocca, ed i successivi interventi tesi ad includere, in un unico soggetto storico e architettonico, il rapporto con la città. L’argomento della Piazza, quindi, si amplia: dalla connessione tra essa ed il Borgo alle scelte di base che modificano i problemi formali dell’ordine architettonico e della deformazione delle sue connessioni sintattiche. La capacità creativa berniniana legata alla “poetica dell’occhio”, che permette la necessità di risolvere con il porticato della piazza il problema insorto dall’eccessiva larghezza della facciata del Maderno, è il risultato di relazioni e proporzioni conseguenziali ben individuabili. Il saggio, partendo dalla rilettura e dallo sviluppo di dette relazioni, tende a spostare l’attenzione dal dibattito circa l’apertura della spina di Borgo all’ulteriore problema che seguì relativo alla definizione architettonica delle testate sul lato del colonnato del Bernini e sulla nuova visione che si venne ad avere della Basilica di San Pietro. Egli conforma l’attuale piazza Pio XII come terminazione di via della Conciliazione e, al tempo stesso, come spazio antistante piazza S. Pietro attraverso due moduli (i propilei e le loro testate) alla progettazione dei quali l’architetto stabilisce relazioni legate ad una capacità percettiva connessa alla visione in 3D dovuta alla “stereopsi”. Vengono ripercorsi i tratti essenziali di questo episodio urbanistico e architettonico, ne vengono individuati i limiti, ma anche l’importanza per la conoscenza della figura artistica di Piacentini e della sua esplicita volontà di non sottrarsi al rapporto dialettico con il contesto preesistente altamente qualificato.File | Dimensione | Formato | |
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