The original affirmation, in the Age of Renaissance, of subjectivity as modern form of psychological organization of man, in contrast to ascription, dominant in previous centuries, happens in the form of “in itself” subjectivity, still not fully aware. It starts from the presupposition that the partial system of science, to which is delegated the task to determine the truth with inter-subjective obliging certainty, is able to do it on the base of an absolute methodological unity, through the execution of measurements, the development of experiments, the discovery of universal laws. With the evolution of “in itself” subjectivity to the more advanced form of “for itself” subjectivity, which happens from the Enlightenment, the system of science finds necessary to articulate in disciplines, which allow a more efficient organization of knowledge, potting to an end the intellectual disorder of previous ages. Every discipline finds as well necessary to provide itself with a specific methodologic expertise, functional to the sort of relations which plans to investigate. However, for several centuries, some authors, from the positivist Comte, to the neo-positivist Carnap, remain fastened to the epistemological presuppositions of “in itself” subjectivity, which claims to subjugate the whole science, despite its subdivision in disciplines had happened from long time, to a forced methodological unity. This, in the name of a pretended first place of physics and of those they call “exact sciences”.

L’originaria affermazione, all’epoca del Rinascimento, della soggettività come moderna forma di organizzazione psichica dell’uomo, che si contrappone all’ascrittività dominante nei secoli precedenti, ha luogo nella forma della soggettività in sé, non ancora pienamente consapevole, e parte dal presupposto che il sistema parziale della scienza, cui è stato delegato il compito di stabilire la verità con certezza intersoggettivamente obbligante, possa farlo sulla base di un’assoluta unità metodologica, attraverso lo svolgimento di misurazioni, la condotta di esperimenti e la scoperta di leggi universali. Ma con l’evoluzione della soggettività in sé nella più matura e consapevole forma della soggettività per sé, che ha luogo a partire dall’Illuminismo, il sistema della scienza trova necessario articolarsi in discipline, che permettano una organizzazione più efficiente del sapere, mettendo fine al disordine intellettuale delle epoche precedenti, e ciascuna disciplina si deve necessariamente dotare di un corredo metodologico specifico, funzionale al tipo di relazioni che si propone di indagare. Tuttavia, ancora per secoli, diversi autori, dal positivista Comte al neopositivista Carnap, rimangono ancorati ai presupposti epistemologici della soggettività in sé, che pretende di assoggettare tutta la scienza, nonostante la sua ripartizione in discipline autonome sia avvenuta ormai da tempo, ad una pretesa unità metodologica, nel nome di un presunto primato della fisica e di quelle che definiscono come “scienze esatte”.

Subjetividad en sí y unidad metodológica de la ciencia / SCARCELLA PRANDSTRALLER, Stefano. - STAMPA. - (2015), pp. 275-277.

Subjetividad en sí y unidad metodológica de la ciencia

SCARCELLA PRANDSTRALLER, STEFANO
2015

Abstract

The original affirmation, in the Age of Renaissance, of subjectivity as modern form of psychological organization of man, in contrast to ascription, dominant in previous centuries, happens in the form of “in itself” subjectivity, still not fully aware. It starts from the presupposition that the partial system of science, to which is delegated the task to determine the truth with inter-subjective obliging certainty, is able to do it on the base of an absolute methodological unity, through the execution of measurements, the development of experiments, the discovery of universal laws. With the evolution of “in itself” subjectivity to the more advanced form of “for itself” subjectivity, which happens from the Enlightenment, the system of science finds necessary to articulate in disciplines, which allow a more efficient organization of knowledge, potting to an end the intellectual disorder of previous ages. Every discipline finds as well necessary to provide itself with a specific methodologic expertise, functional to the sort of relations which plans to investigate. However, for several centuries, some authors, from the positivist Comte, to the neo-positivist Carnap, remain fastened to the epistemological presuppositions of “in itself” subjectivity, which claims to subjugate the whole science, despite its subdivision in disciplines had happened from long time, to a forced methodological unity. This, in the name of a pretended first place of physics and of those they call “exact sciences”.
2015
Las Ciencias Sociales ¿seguirán imitando a las Ciencias Duras? Un Simposio a Distancia
978-987-3707-09-4
L’originaria affermazione, all’epoca del Rinascimento, della soggettività come moderna forma di organizzazione psichica dell’uomo, che si contrappone all’ascrittività dominante nei secoli precedenti, ha luogo nella forma della soggettività in sé, non ancora pienamente consapevole, e parte dal presupposto che il sistema parziale della scienza, cui è stato delegato il compito di stabilire la verità con certezza intersoggettivamente obbligante, possa farlo sulla base di un’assoluta unità metodologica, attraverso lo svolgimento di misurazioni, la condotta di esperimenti e la scoperta di leggi universali. Ma con l’evoluzione della soggettività in sé nella più matura e consapevole forma della soggettività per sé, che ha luogo a partire dall’Illuminismo, il sistema della scienza trova necessario articolarsi in discipline, che permettano una organizzazione più efficiente del sapere, mettendo fine al disordine intellettuale delle epoche precedenti, e ciascuna disciplina si deve necessariamente dotare di un corredo metodologico specifico, funzionale al tipo di relazioni che si propone di indagare. Tuttavia, ancora per secoli, diversi autori, dal positivista Comte al neopositivista Carnap, rimangono ancorati ai presupposti epistemologici della soggettività in sé, che pretende di assoggettare tutta la scienza, nonostante la sua ripartizione in discipline autonome sia avvenuta ormai da tempo, ad una pretesa unità metodologica, nel nome di un presunto primato della fisica e di quelle che definiscono come “scienze esatte”.
metodologia; scienza; legge; misurazione; esperimento
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Subjetividad en sí y unidad metodológica de la ciencia / SCARCELLA PRANDSTRALLER, Stefano. - STAMPA. - (2015), pp. 275-277.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/787208
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