L’età dell’informazione ha drasticamente variato la nostra concezione di tempo. I ritmi scanditi dalle ruote dentate della civiltà industriale sono stati soppiantati dal tempo digitale, quello della simultaneità, in cui tempi differenti si sovrappongono. Il modello di città che ne nasce è un modello nuovo, ibrido per definizione, che alla sequenzialità della catena di montaggio sostituisce la simultaneità delle reti, a un tempo e uno spazio meccanicistici sostituisce la coincidenza degli eventi e la compresenza delle funzioni, allo zoning e alla monofunzionalità avvicenda combinazione di usi e attività differenti. Se la città moderna è stata il frutto della giustapposizione, e l’oggettività del corpo edilizio ne è stato il riflesso, la città contemporanea è la città dell’intreccio in cui essenze disparate si fondono. L’opera di Ben van Berkel e Caroline Bos non può non essere riletta all’interno di questo paradigma. Le loro ricerche assumono un ruolo emblematico nella trasposizione del modello digitale in un’architettura inclusiva, integrata ed a-gerarchica, in cui ciclicità e continuità rimpiazzano la linearità e la separazione tipiche della civiltà industriale. I nuovi pattern generativi e la continuità geometrico-topologica sostituiscono gli schemi tipologici prefissati.
Sincronie strutturali / DE FRANCESCO, Gaetano; Loiudice, Pasquale; Massaro, Saverio; Santarelli, Isabella. - STAMPA. - 2(2015), pp. 73-83.
Sincronie strutturali
DE FRANCESCO, GAETANO;LOIUDICE, PASQUALE;MASSARO, SAVERIO;SANTARELLI, ISABELLA
2015
Abstract
L’età dell’informazione ha drasticamente variato la nostra concezione di tempo. I ritmi scanditi dalle ruote dentate della civiltà industriale sono stati soppiantati dal tempo digitale, quello della simultaneità, in cui tempi differenti si sovrappongono. Il modello di città che ne nasce è un modello nuovo, ibrido per definizione, che alla sequenzialità della catena di montaggio sostituisce la simultaneità delle reti, a un tempo e uno spazio meccanicistici sostituisce la coincidenza degli eventi e la compresenza delle funzioni, allo zoning e alla monofunzionalità avvicenda combinazione di usi e attività differenti. Se la città moderna è stata il frutto della giustapposizione, e l’oggettività del corpo edilizio ne è stato il riflesso, la città contemporanea è la città dell’intreccio in cui essenze disparate si fondono. L’opera di Ben van Berkel e Caroline Bos non può non essere riletta all’interno di questo paradigma. Le loro ricerche assumono un ruolo emblematico nella trasposizione del modello digitale in un’architettura inclusiva, integrata ed a-gerarchica, in cui ciclicità e continuità rimpiazzano la linearità e la separazione tipiche della civiltà industriale. I nuovi pattern generativi e la continuità geometrico-topologica sostituiscono gli schemi tipologici prefissati.File | Dimensione | Formato | |
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