Discovering the Archaeologists of Europe - DISCO2014 è la prima ricerca statisticamente sistematica che viene condotta sulla popolazione di archeologi attivi in Italia: partito nel 2012 e finanziato dal Lifelong Learning Programme della Comunità Europea, il progetto ha come coordinatore internazionale lo York Archaeological Trust, e coinvolge 22 organizzazioni continentali di 20 nazionalità diverse. La ricerca è alla sua seconda edizione, ma è la prima volta che coinvolge anche il nostro Paese: l'esigenza di una nuova edizione è scaturita dalla necessità di analizzare le condizioni degli archeologi, i numeri della professione, le opportunità di lavoro alla luce della crisi economica che ormai da circa 6 anni caratterizza l'Occidente e il nostro continente in particolare. In Italia dall'inizio della crisi nel solo settore dell'edilizia, quello in cui ricade buona parte dell'archeologia da campo, sono stati persi 446.000 posti di lavoro, con un crollo degli investimenti nel settore del 30%. Per quanto riguarda il MiBACT, nel solo 2012-2013 sono stati tagliati dal Governo 100.000.000 € di fondi, con una riduzione del 58% dei fondi destinati alla tutela. L'Università ha perso in due anni, secondo i dati ufficiali reperibili sul sito del MIUR, il 20% dei posti stabili di archeologi, ridotti a 371 unità per 37 facoltà. Sono questi i numeri da cui siamo partiti, cercando di costruire, proprio attraverso i numeri, l'identikit di una professione che, più di altre, rischia di sparire.
Discovering the Archaeologists of Italy 2012-14 / Pintucci, Alessandro; Elisa, Cella; Tommaso, Magliaro; Donata, Zirone. - ELETTRONICO. - (2014).
Discovering the Archaeologists of Italy 2012-14
PINTUCCI, Alessandro;
2014
Abstract
Discovering the Archaeologists of Europe - DISCO2014 è la prima ricerca statisticamente sistematica che viene condotta sulla popolazione di archeologi attivi in Italia: partito nel 2012 e finanziato dal Lifelong Learning Programme della Comunità Europea, il progetto ha come coordinatore internazionale lo York Archaeological Trust, e coinvolge 22 organizzazioni continentali di 20 nazionalità diverse. La ricerca è alla sua seconda edizione, ma è la prima volta che coinvolge anche il nostro Paese: l'esigenza di una nuova edizione è scaturita dalla necessità di analizzare le condizioni degli archeologi, i numeri della professione, le opportunità di lavoro alla luce della crisi economica che ormai da circa 6 anni caratterizza l'Occidente e il nostro continente in particolare. In Italia dall'inizio della crisi nel solo settore dell'edilizia, quello in cui ricade buona parte dell'archeologia da campo, sono stati persi 446.000 posti di lavoro, con un crollo degli investimenti nel settore del 30%. Per quanto riguarda il MiBACT, nel solo 2012-2013 sono stati tagliati dal Governo 100.000.000 € di fondi, con una riduzione del 58% dei fondi destinati alla tutela. L'Università ha perso in due anni, secondo i dati ufficiali reperibili sul sito del MIUR, il 20% dei posti stabili di archeologi, ridotti a 371 unità per 37 facoltà. Sono questi i numeri da cui siamo partiti, cercando di costruire, proprio attraverso i numeri, l'identikit di una professione che, più di altre, rischia di sparire.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.