Prosegue l’iniziativa di recupero sistematico delle Prolusioni e dei Discorsi inaugurali agli anni accademici nel periodo compreso tra i due conflitti mondiali. L’occasione data dal centenario dalla “Grande guerra”invita ancora una volta a riflettere sulla contrapposizione tra Cultura e Civilizzazione esposta dall’antinomia tra Cultura e Stato di potenza, ovvero, tra quest’ultimo e lo Stato di diritto. Il monito espresso dallo stesso Sanarelli non ha perso difatti né d’attualità né di valore, se, oggi come ieri, innegabile appare che: «L’opera della civiltà consist[a] (…) nel sostituire, sempre più, nella società umana, il diritto alla forza (…) [in quanto] Solamente la forza, ispirata dal diritto, può servirsi della scienza, per diffondere le grandi idee di civiltà e di progresso che, prima o poi, finiscono sempre col trionfare nel mondo, perché la missione principale della scienza è quella di far conoscere la verità» (ivi, p. 29). Il Discorso inaugurale del Prof. Sanarelli, pronunciato nell’Aula Magna della R. Università di Roma l’11 Novembre 1915, ripercorre con una lunga analisi in che modo la cultura tedesca del periodo abbia ricostruito le possibili invarianze tra forza e diritto, ponendo il suo accento, alternativamente, sul come questi due elementi possano rappresentare, l’uno per l’altro, o l’aspetto strumentale o quello finalistico. Sebbene le riflessioni ivi contenute abbiano avuto come autore un Maestro della scienza medica italiana, dal 1920 Senatore del Regno, e, dal 1922 al 1923 Rettore della Regia Università di Roma, queste possono essere di valido sussidio sia nello studio delle scienze politiche che del diritto. Esse risultano tanto più preziose quanto più si prenda in considerazione come, la volontà dei reggitori di una qualsiasi comunità o Stato di rendere la vita dei governati il più possibile conforme alle individuali aspirazioni, si scontri necessariamente con l’ambivalenza degli strumenti a loro disposizione, per metà conoscitivi e per metà pratici; condizione per cui, la stessa scienza sul governo, nel corso della storia possa trovarsi ad essere soggetta a sue rifondazioni, causate dall’emersione di nuovi principi o circostanze di fatto.

“La cultura germanica e la guerra per l’egemonia mondiale”: Prolusioni agli anni accademici della Università di Roma “La Sapienza” 1914-1948. Giuseppe Sanarelli, La cultura germanica e la guerra per l’egemonia mondiale, Prolusione all’a.a. 1915-1916 dell’Università di Roma / Ferraro, Simone. - In: NOMOS. - ISSN 2279-7238. - ELETTRONICO. - (2014).

“La cultura germanica e la guerra per l’egemonia mondiale”: Prolusioni agli anni accademici della Università di Roma “La Sapienza” 1914-1948. Giuseppe Sanarelli, La cultura germanica e la guerra per l’egemonia mondiale, Prolusione all’a.a. 1915-1916 dell’Università di Roma

FERRARO, SIMONE
2014

Abstract

Prosegue l’iniziativa di recupero sistematico delle Prolusioni e dei Discorsi inaugurali agli anni accademici nel periodo compreso tra i due conflitti mondiali. L’occasione data dal centenario dalla “Grande guerra”invita ancora una volta a riflettere sulla contrapposizione tra Cultura e Civilizzazione esposta dall’antinomia tra Cultura e Stato di potenza, ovvero, tra quest’ultimo e lo Stato di diritto. Il monito espresso dallo stesso Sanarelli non ha perso difatti né d’attualità né di valore, se, oggi come ieri, innegabile appare che: «L’opera della civiltà consist[a] (…) nel sostituire, sempre più, nella società umana, il diritto alla forza (…) [in quanto] Solamente la forza, ispirata dal diritto, può servirsi della scienza, per diffondere le grandi idee di civiltà e di progresso che, prima o poi, finiscono sempre col trionfare nel mondo, perché la missione principale della scienza è quella di far conoscere la verità» (ivi, p. 29). Il Discorso inaugurale del Prof. Sanarelli, pronunciato nell’Aula Magna della R. Università di Roma l’11 Novembre 1915, ripercorre con una lunga analisi in che modo la cultura tedesca del periodo abbia ricostruito le possibili invarianze tra forza e diritto, ponendo il suo accento, alternativamente, sul come questi due elementi possano rappresentare, l’uno per l’altro, o l’aspetto strumentale o quello finalistico. Sebbene le riflessioni ivi contenute abbiano avuto come autore un Maestro della scienza medica italiana, dal 1920 Senatore del Regno, e, dal 1922 al 1923 Rettore della Regia Università di Roma, queste possono essere di valido sussidio sia nello studio delle scienze politiche che del diritto. Esse risultano tanto più preziose quanto più si prenda in considerazione come, la volontà dei reggitori di una qualsiasi comunità o Stato di rendere la vita dei governati il più possibile conforme alle individuali aspirazioni, si scontri necessariamente con l’ambivalenza degli strumenti a loro disposizione, per metà conoscitivi e per metà pratici; condizione per cui, la stessa scienza sul governo, nel corso della storia possa trovarsi ad essere soggetta a sue rifondazioni, causate dall’emersione di nuovi principi o circostanze di fatto.
2014
Ferraro, Simone
06 Curatela::06a Curatela
“La cultura germanica e la guerra per l’egemonia mondiale”: Prolusioni agli anni accademici della Università di Roma “La Sapienza” 1914-1948. Giuseppe Sanarelli, La cultura germanica e la guerra per l’egemonia mondiale, Prolusione all’a.a. 1915-1916 dell’Università di Roma / Ferraro, Simone. - In: NOMOS. - ISSN 2279-7238. - ELETTRONICO. - (2014).
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