After German unification the definition of identity, nation and sense of belonging have not followed the "geographical" or “territorial” canons of nineteenth-century, but rather follow most complex and articulated way. The personal and cultural history of the citizens of the East and those of the west Germany are substantially different as well as the artistic languages used in the narrative. The narratives of defining identity follow a complex route and are expressed on literary and filmic media. New German works of art produced at fist a “new semantization” of the past: The authors wanted to re-tell the events of division and reunification to give them a "sense." Then, 10 years after the unification, has spread the so-called Ostalgie, or nostalgia for the GDR without any political connotation, but with a retrospective appreciation for the few and modest advantages of socialism (especially solidarity as opposed to competition). But the real meaning of this Ostalgie was the affirmation of an original identity that recovered a different image space consisting in the old east-German imaginary mixed with the hopes and disappointments of the western affluent society. In fact the best Ostalgie-movies was written and shoot by directors born and living in West-Germany. After World War II, however, increased the presence of second and third generation of immigrants, born in Germany, German citizens, with a stranger linguistic-cultural background. The largest community of these "new Germans" consists of Turks who have provided, especially in recent decades, a decisive and original contribution to the renewal and revitalization of the German language and have traced very unique paths in German literature and film.

La definizione dell’identità tedesca dopo l’unificazione nonché la definizione di nazione e il senso di appartenenza non hanno seguito (e non seguono) i canoni ottocenteschi di tipo “territoriale”, bensì seguono percorsi più complessi e articolati. La storia personale e culturale dei cittadini dell’est e di quelli dell’ovest sono sostanzialmente diverse così come i linguaggi artistici usati nella narrazione. Non viene messo in discussione il concetto di “nazione” – anche durante la divisione si parlava di “due stati” e “una nazione” – bensì il concetto di identità. Le narrazioni dei percorsi di definizione di identità seguono un itinerario complesso e trovano supporti letterari e filmici. Dapprima si è proceduto a una risemantizzazione del passato. Gli autori hanno voluto ri-raccontare gli eventi della divisione e della riunificazione per conferire loro un “senso”. Poi, a circa un decennio dall’unificazione, si è diffusa la cosiddetta Ostalgie, ossia la nostalgia della Repubblica Democratica Tedesca senza alcun connotato politico, ma con un apprezzamento retrospettivo per quei pochi e modesti vantaggi del socialismo reale (prezzi politici dei beni di prima necessità, aasili nido, mense, affitti bloccati, ecc.). Ma il vero senso di questa Ostalgie era l’affermazione di un’identità originaria che recuperava un immaginario diverso da quello occidentale. La doppia identità non è una novità nella storia della cultura tedesca, basti pensare ai cittadini tedeschi di religione ebraica. Nel secondo dopoguerra, però, si è sviluppato un fenomeno che ha subito un’accelerazione dopo la caduta del muro: ossia la presenza di una serie di emigrati di seconda e terza generazione, nati in Germania, cittadini tedeschi, e tuttavia provenienti da altre aree linguistico-culturali. La maggiore comunità di questi “nuovi tedeschi” è costituita dai turchi che hanno fornito, soprattutto negli ultimi decenni un decisivo e originale contributo al rinnovamento e alla rivitalizzazione della lingua tedesca e hanno tracciato percorsi molto singolari nella produzione letteraria e cinematografica.

Identità Multipla. Heimat e identità culturale nella Germania unita / Ponzi, Mauro. - STAMPA. - (2013), pp. 11-185.

Identità Multipla. Heimat e identità culturale nella Germania unita

PONZI, Mauro
2013

Abstract

After German unification the definition of identity, nation and sense of belonging have not followed the "geographical" or “territorial” canons of nineteenth-century, but rather follow most complex and articulated way. The personal and cultural history of the citizens of the East and those of the west Germany are substantially different as well as the artistic languages used in the narrative. The narratives of defining identity follow a complex route and are expressed on literary and filmic media. New German works of art produced at fist a “new semantization” of the past: The authors wanted to re-tell the events of division and reunification to give them a "sense." Then, 10 years after the unification, has spread the so-called Ostalgie, or nostalgia for the GDR without any political connotation, but with a retrospective appreciation for the few and modest advantages of socialism (especially solidarity as opposed to competition). But the real meaning of this Ostalgie was the affirmation of an original identity that recovered a different image space consisting in the old east-German imaginary mixed with the hopes and disappointments of the western affluent society. In fact the best Ostalgie-movies was written and shoot by directors born and living in West-Germany. After World War II, however, increased the presence of second and third generation of immigrants, born in Germany, German citizens, with a stranger linguistic-cultural background. The largest community of these "new Germans" consists of Turks who have provided, especially in recent decades, a decisive and original contribution to the renewal and revitalization of the German language and have traced very unique paths in German literature and film.
2013
978-88-97414-54-4
La definizione dell’identità tedesca dopo l’unificazione nonché la definizione di nazione e il senso di appartenenza non hanno seguito (e non seguono) i canoni ottocenteschi di tipo “territoriale”, bensì seguono percorsi più complessi e articolati. La storia personale e culturale dei cittadini dell’est e di quelli dell’ovest sono sostanzialmente diverse così come i linguaggi artistici usati nella narrazione. Non viene messo in discussione il concetto di “nazione” – anche durante la divisione si parlava di “due stati” e “una nazione” – bensì il concetto di identità. Le narrazioni dei percorsi di definizione di identità seguono un itinerario complesso e trovano supporti letterari e filmici. Dapprima si è proceduto a una risemantizzazione del passato. Gli autori hanno voluto ri-raccontare gli eventi della divisione e della riunificazione per conferire loro un “senso”. Poi, a circa un decennio dall’unificazione, si è diffusa la cosiddetta Ostalgie, ossia la nostalgia della Repubblica Democratica Tedesca senza alcun connotato politico, ma con un apprezzamento retrospettivo per quei pochi e modesti vantaggi del socialismo reale (prezzi politici dei beni di prima necessità, aasili nido, mense, affitti bloccati, ecc.). Ma il vero senso di questa Ostalgie era l’affermazione di un’identità originaria che recuperava un immaginario diverso da quello occidentale. La doppia identità non è una novità nella storia della cultura tedesca, basti pensare ai cittadini tedeschi di religione ebraica. Nel secondo dopoguerra, però, si è sviluppato un fenomeno che ha subito un’accelerazione dopo la caduta del muro: ossia la presenza di una serie di emigrati di seconda e terza generazione, nati in Germania, cittadini tedeschi, e tuttavia provenienti da altre aree linguistico-culturali. La maggiore comunità di questi “nuovi tedeschi” è costituita dai turchi che hanno fornito, soprattutto negli ultimi decenni un decisivo e originale contributo al rinnovamento e alla rivitalizzazione della lingua tedesca e hanno tracciato percorsi molto singolari nella produzione letteraria e cinematografica.
Cultura tedesca; doppia identità culturale; Ostalgie; scrittori turco-tedeschi
03 Monografia::03a Saggio, Trattato Scientifico
Identità Multipla. Heimat e identità culturale nella Germania unita / Ponzi, Mauro. - STAMPA. - (2013), pp. 11-185.
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