The centrality of the Roman government in the political, in the dissemination and nell'amm inistrazione apparatus of the Catholic faith, and in the management literature and other forms of communication its propaganda, however, took the body, even outside of the structure of the departments. The City of the modern era was an institutional reality, topographical, architectural and cultural heritage in itself creative and propagator: communis homeland of Christians in the face of national fragmentation, linguistic and ethnic specificities of the different religious orders and multiple historical legacies that always countersigned most areas of diffusion of the Catholic religion. The facilities for the reception of pilgrims, bodies International in which they were spoken many idioms, colleges, academies and brotherhoods multilingual, stimulated by the policy of indulgences and conversions, they gradually take in Rome, between the fifteenth and seventeenth centuries, a centrality that was

La centralità romana nel governo politico, nella diffusione e nell’amm inistrazione dell’apparato della fede cattolica, nonché nella gestione della letteratura e delle altre forme delle sua comunicazione propagandistica, prese tuttavia corpo anche al di fuori della struttura dei dicasteri. L’Urbe dell’epoca moderna fu una realtà istituzionale, topografica, architettonica e culturale in sé creatrice e propagatrice: communis patria dei cristiani a fronte delle frammentazioni nazionali, linguistiche e etniche, delle specificità dei diversi ordini religiosi e dei plurimi retaggi storici che sempre più contraddistinguevano le aree di diffusione della religione cattolica. Le strutture di accoglienza dei pellegrini, gli organismi internazionali in cui venivano parlati numerosi idiomi, i collegi, le accademie e le confraternite plurilinguistiche, stimolate dalla politica delle indulgenze e delle conversioni, fecero progressivamente assumere a Roma, tra XV e XVII secolo, una centralità che costituì il prerequisito simbolico indispensabile alla “giurisdizione sul mondo” incarnata dall’opera di Propaganda3. In conseguenza di questo processo, nel corso del XVI secolo Roma mutò stabilmente la sua struttura e la sua fisionomia: dall’epoca di Giulio II a quella di Sisto V e Clemente VIII, l’aggregato di eredità medioevale, per diversi aspetti caotico, si trasformò in un moderno tessuto urbano, che sarebbe durato, sebbene demograficamente depauperato, fino alla città primo-ottocentesca

Ad ultimos usque terrarum terminos in fide propaganda: un’introduzione / Gaetano, Sabatini; Strangio, Donatella. - 5(2014), pp. 7-18.

Ad ultimos usque terrarum terminos in fide propaganda: un’introduzione

STRANGIO, Donatella
2014

Abstract

The centrality of the Roman government in the political, in the dissemination and nell'amm inistrazione apparatus of the Catholic faith, and in the management literature and other forms of communication its propaganda, however, took the body, even outside of the structure of the departments. The City of the modern era was an institutional reality, topographical, architectural and cultural heritage in itself creative and propagator: communis homeland of Christians in the face of national fragmentation, linguistic and ethnic specificities of the different religious orders and multiple historical legacies that always countersigned most areas of diffusion of the Catholic religion. The facilities for the reception of pilgrims, bodies International in which they were spoken many idioms, colleges, academies and brotherhoods multilingual, stimulated by the policy of indulgences and conversions, they gradually take in Rome, between the fifteenth and seventeenth centuries, a centrality that was
2014
Ad ultimos usque terrarum terminos in fide propaganda Roma fra promozione e difesa della fede in età moderna
9788878533653
La centralità romana nel governo politico, nella diffusione e nell’amm inistrazione dell’apparato della fede cattolica, nonché nella gestione della letteratura e delle altre forme delle sua comunicazione propagandistica, prese tuttavia corpo anche al di fuori della struttura dei dicasteri. L’Urbe dell’epoca moderna fu una realtà istituzionale, topografica, architettonica e culturale in sé creatrice e propagatrice: communis patria dei cristiani a fronte delle frammentazioni nazionali, linguistiche e etniche, delle specificità dei diversi ordini religiosi e dei plurimi retaggi storici che sempre più contraddistinguevano le aree di diffusione della religione cattolica. Le strutture di accoglienza dei pellegrini, gli organismi internazionali in cui venivano parlati numerosi idiomi, i collegi, le accademie e le confraternite plurilinguistiche, stimolate dalla politica delle indulgenze e delle conversioni, fecero progressivamente assumere a Roma, tra XV e XVII secolo, una centralità che costituì il prerequisito simbolico indispensabile alla “giurisdizione sul mondo” incarnata dall’opera di Propaganda3. In conseguenza di questo processo, nel corso del XVI secolo Roma mutò stabilmente la sua struttura e la sua fisionomia: dall’epoca di Giulio II a quella di Sisto V e Clemente VIII, l’aggregato di eredità medioevale, per diversi aspetti caotico, si trasformò in un moderno tessuto urbano, che sarebbe durato, sebbene demograficamente depauperato, fino alla città primo-ottocentesca
fide propaganda; Roma; secc. XVI-XVII
02 Pubblicazione su volume::02c Prefazione/Postfazione
Ad ultimos usque terrarum terminos in fide propaganda: un’introduzione / Gaetano, Sabatini; Strangio, Donatella. - 5(2014), pp. 7-18.
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