La relazione tra nuovo ed esistente, la valorizzazione delle caratteristiche spaziali dello stabilimento industriale, la sperimentazione di soluzioni che utilizzano i prodotti impiegati nella lavorazione per dare forma a uno spazio sensoriale e polimaterico, costituiscono le linee guida della ristrutturazione e dell’ampliamento del Museo e della Scuola del Cioccolato all’interno della fabbrica Perugina, un intervento che ha avuto inizio nel 2007 e si è concluso nel 2012. L’intervento si compone di due nuclei distinti ma correlati. Al piano terra si trovano: il foyer d’ingresso con gli spazi di ricevimento e di accoglienza; la Scuola con gli ambienti di deposito, preparazione e lavaggio; il Museo con il punto vendita. Viceversa al piano primo vi sono: la zona degustazione; lo spazio mostra con macchinari, foto e filmati storici; la passerella che consente di osservare dall’alto le linee di produzione dei Baci, delle uova e dei cioccolatini. Il foyer è caratterizzato da una serie di piani che articolano lo spazio e individuano ambiti funzionali diversi. Le superfici si dispongono secondo una griglia geometrica “aperta” dove gli elementi scorrono l’uno rispetto all’altro, avanzano o retrocedono, si protendono all’esterno, per legare il nuovo intervento con le membrature strutturali della fabbrica e con i funghi in cemento utilizzati a copertura dell’originario ingresso dei “colletti bianchi”. I materiali utilizzati rispondono alla logica geometrico-compositiva del progetto ed evidenziano giaciture e allineamenti: le superfici in acciaio corten, legno, vetro o pvc, sono disposte in modo che ciascun elemento accentui la propria identità in rapporto con piani di diversa tessitura e matericità. All’esterno il foyer si apre verso l’area di ingresso dei visitatori: le preesistenti tamponature sono state sostituite da pareti interamente vetrate, che consentono l’ingresso della luce e la vista del panorama circostante. All’interno di queste ampie specchiature si inseriscono gli elementi in acciaio corten che alludono al passato industriale della Perugina evocando, al contempo, il colore del cioccolato. Il “caldo” metallo connota le pensiline, alcuni pannelli di chiusura e la rampa di accesso, dove la ringhiera e il corrimano in ferro verniciato rendono ancora una volta il senso del rapporto tra materiali e strutture diverse. Il progetto è risolto per forti contrasti: tra componenti fragili e resistenti, tra superfici lisce e scabre, tra elementi che riflettono la luce e altri che l’assorbono, in un gioco di trasparenze e rifrazioni continuamente mutevoli. Particolarmente significativa è la vista di notte, quando all’interno della scura sagoma della fabbrica emerge il telo in pvc stampato e retroilluminato del foyer, un segnale urbano tanto forte da essere percepito dalla strada. L’acciaio caratterizza anche gli interni e gli arredi, soprattutto nell’evidente contrasto con le pareti di legno dell’ingresso e del punto vendita: il corten riveste alcuni setti esterni che “entrano” nel spazio di accoglienza, suddivide ambienti diversi, dà forma ai banchi della reception e dell’esposizione dei prodotti. L’esigenza di mantenere una forte sinergia tra il Museo e la Scuola ha suggerito di sfruttare le differenti quote esistenti; gli ambienti si aprono l’uno sull’altro in un gioco di inquadrature, compenetrazioni e affacci che permettono di cogliere l’articolazione degli spazi quasi da ogni zona della Casa: dal foyer alcuni tagli sulla parete di legno consentono di percepire gli interni della Scuola, dal punto vendita ci si affaccia sullo spazio di ingresso alla Casa mentre dal Museo, attraverso un’ampia vetrata, si vedono il maestro e gli allievi intenti nella preparazione dei dolci. Anche il livello espositivo è caratterizzato da alcuni affacci sui percorsi di accesso alla fabbrica e, soprattutto, sui reparti di produzione brulicanti di macchinari e di operai al lavoro. Dopo quello della Ferrari, il polo Perugina costituisce il museo aziendale più visitato d’Italia.

Museo e Scuola del Cioccolato Perugina / Petrangeli, Maurizio; Guglielmi, Laura. - (2012).

Museo e Scuola del Cioccolato Perugina

PETRANGELI, MAURIZIO;GUGLIELMI, LAURA
2012

Abstract

La relazione tra nuovo ed esistente, la valorizzazione delle caratteristiche spaziali dello stabilimento industriale, la sperimentazione di soluzioni che utilizzano i prodotti impiegati nella lavorazione per dare forma a uno spazio sensoriale e polimaterico, costituiscono le linee guida della ristrutturazione e dell’ampliamento del Museo e della Scuola del Cioccolato all’interno della fabbrica Perugina, un intervento che ha avuto inizio nel 2007 e si è concluso nel 2012. L’intervento si compone di due nuclei distinti ma correlati. Al piano terra si trovano: il foyer d’ingresso con gli spazi di ricevimento e di accoglienza; la Scuola con gli ambienti di deposito, preparazione e lavaggio; il Museo con il punto vendita. Viceversa al piano primo vi sono: la zona degustazione; lo spazio mostra con macchinari, foto e filmati storici; la passerella che consente di osservare dall’alto le linee di produzione dei Baci, delle uova e dei cioccolatini. Il foyer è caratterizzato da una serie di piani che articolano lo spazio e individuano ambiti funzionali diversi. Le superfici si dispongono secondo una griglia geometrica “aperta” dove gli elementi scorrono l’uno rispetto all’altro, avanzano o retrocedono, si protendono all’esterno, per legare il nuovo intervento con le membrature strutturali della fabbrica e con i funghi in cemento utilizzati a copertura dell’originario ingresso dei “colletti bianchi”. I materiali utilizzati rispondono alla logica geometrico-compositiva del progetto ed evidenziano giaciture e allineamenti: le superfici in acciaio corten, legno, vetro o pvc, sono disposte in modo che ciascun elemento accentui la propria identità in rapporto con piani di diversa tessitura e matericità. All’esterno il foyer si apre verso l’area di ingresso dei visitatori: le preesistenti tamponature sono state sostituite da pareti interamente vetrate, che consentono l’ingresso della luce e la vista del panorama circostante. All’interno di queste ampie specchiature si inseriscono gli elementi in acciaio corten che alludono al passato industriale della Perugina evocando, al contempo, il colore del cioccolato. Il “caldo” metallo connota le pensiline, alcuni pannelli di chiusura e la rampa di accesso, dove la ringhiera e il corrimano in ferro verniciato rendono ancora una volta il senso del rapporto tra materiali e strutture diverse. Il progetto è risolto per forti contrasti: tra componenti fragili e resistenti, tra superfici lisce e scabre, tra elementi che riflettono la luce e altri che l’assorbono, in un gioco di trasparenze e rifrazioni continuamente mutevoli. Particolarmente significativa è la vista di notte, quando all’interno della scura sagoma della fabbrica emerge il telo in pvc stampato e retroilluminato del foyer, un segnale urbano tanto forte da essere percepito dalla strada. L’acciaio caratterizza anche gli interni e gli arredi, soprattutto nell’evidente contrasto con le pareti di legno dell’ingresso e del punto vendita: il corten riveste alcuni setti esterni che “entrano” nel spazio di accoglienza, suddivide ambienti diversi, dà forma ai banchi della reception e dell’esposizione dei prodotti. L’esigenza di mantenere una forte sinergia tra il Museo e la Scuola ha suggerito di sfruttare le differenti quote esistenti; gli ambienti si aprono l’uno sull’altro in un gioco di inquadrature, compenetrazioni e affacci che permettono di cogliere l’articolazione degli spazi quasi da ogni zona della Casa: dal foyer alcuni tagli sulla parete di legno consentono di percepire gli interni della Scuola, dal punto vendita ci si affaccia sullo spazio di ingresso alla Casa mentre dal Museo, attraverso un’ampia vetrata, si vedono il maestro e gli allievi intenti nella preparazione dei dolci. Anche il livello espositivo è caratterizzato da alcuni affacci sui percorsi di accesso alla fabbrica e, soprattutto, sui reparti di produzione brulicanti di macchinari e di operai al lavoro. Dopo quello della Ferrari, il polo Perugina costituisce il museo aziendale più visitato d’Italia.
File allegati a questo prodotto
Non ci sono file associati a questo prodotto.

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/760282
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact