si analizzano nascita ed evoluzione del “sistema delle conferenze” ponendo particolare attenzione sulle funzioni che per via legislativa sono state via via attribuite alle conferenze. Si analizzano i vincoli che gli atti delle conferenze producono su Stato e regioni e, infine, alla luce della contenzioso costituzionale tra Stato e regione Marche si analizza il principio di leale collaborazione tra Stato e regioni. Dall’analisi emerge che il sistema delle conferenze, sebbene abbia assunto un ruolo crescente nei processi decisionali, non sia tuttavia in grado di assicurare un’adeguata partecipazione dei territori, in generale, e delle regioni, in particolare, al procedimento legislativo centrale. Ciò anche in considerazione del fatto che, la Corte costituzionale, benché nelle sue prime decisioni post Titolo V aveva più volte fatto riferimento al principio di leale collaborazione per assicurare la partecipazione dei livelli di governo coinvolti, successivamente, ha progressivamente attenuato la carica del principio di leale collaborazione affermando che «non è individuabile un fondamento costituzionale all’obbligo di procedure legislative ispirate alla leale collaborazione tra Stato e regioni» e che nel principio di leale collaborazione «non si riscontra l’esigenza di specifici strumenti costituzionalmente vincolati di concretizzazione del principio stesso». Inoltre, sono stati evidenziati i numerosi difetti del sistema delle conferenze, primo fra tutti, la loro scarsa rappresentatività.
I Raccordi cooperativi tra lo Stato e la Regione / Ferroni, Francesca; L., Di Majo; L., Pianesi. - STAMPA. - (2012), pp. 317-334.
I Raccordi cooperativi tra lo Stato e la Regione
FERRONI, FRANCESCA;
2012
Abstract
si analizzano nascita ed evoluzione del “sistema delle conferenze” ponendo particolare attenzione sulle funzioni che per via legislativa sono state via via attribuite alle conferenze. Si analizzano i vincoli che gli atti delle conferenze producono su Stato e regioni e, infine, alla luce della contenzioso costituzionale tra Stato e regione Marche si analizza il principio di leale collaborazione tra Stato e regioni. Dall’analisi emerge che il sistema delle conferenze, sebbene abbia assunto un ruolo crescente nei processi decisionali, non sia tuttavia in grado di assicurare un’adeguata partecipazione dei territori, in generale, e delle regioni, in particolare, al procedimento legislativo centrale. Ciò anche in considerazione del fatto che, la Corte costituzionale, benché nelle sue prime decisioni post Titolo V aveva più volte fatto riferimento al principio di leale collaborazione per assicurare la partecipazione dei livelli di governo coinvolti, successivamente, ha progressivamente attenuato la carica del principio di leale collaborazione affermando che «non è individuabile un fondamento costituzionale all’obbligo di procedure legislative ispirate alla leale collaborazione tra Stato e regioni» e che nel principio di leale collaborazione «non si riscontra l’esigenza di specifici strumenti costituzionalmente vincolati di concretizzazione del principio stesso». Inoltre, sono stati evidenziati i numerosi difetti del sistema delle conferenze, primo fra tutti, la loro scarsa rappresentatività.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.