Il libro tratta i seguenti argomenti: Parte I - La comunicazione verbale persuasiva - L’arte dell’argomentazione - La “tremenda forza” delle parole 1. Introduzione 2. Persuadere o convincere 3. Oratoria e “trascinamento delle folle” 1. Benito Mussolini, Gustav Le Bon e gli artifici retorici 1.1. Le strategie degli strumenti verbali di un “Capopopolo” 1.2. La prosodia, i toni e le pause 4. Contesti e pertinenza dei temi da trattare 5. Le premesse dell’argomentazione convincente 6. Il “linguaggio comune” nelle strategie di adesione dell’inter- locutore alle tesi dell’oratore, la curva temporale della “fisiologia dell’attenzione”, l’“ars consolatoria” 7. La preparazione di un discorso 1. L’ordine di decrescente forza di convincimento degli argomenti 1.1. Argomenti concernenti “il reale”: i fatti, le verità, le presunzioni 1.2. Argomenti concernenti “il preferibile” (i valori concreti ed astratti, le gerarchie, i luoghi del preferibile, i proverbi, gli slogans e le parole d’ordine, le “modalità dell’argomentazione”: a) assertiva, b) ingiuntiva, c) interrogativa, d) ottativa) 8. Le tecniche discorsive 9. La costruzione degli schemi argomentativi persuasivi 1. I procedimenti di associazione 1.1. Argomenti “quasi logici”: contraddizione e incompatibilità, identità totale o parziale, reciprocità, transitività, argomenti derivati da relazioni matematiche e geometriche 1.2. Argomenti convincenti perché collegati a giudizi già universalmente accettati: legami di successione e legami di coesistenza 1.3. Argomenti convincenti perché traggono fondamento di realtà da procedimenti quali: l’esempio, L’illustrazione, il modello, l’analogia, la metafora, l’allegoria e l’aforisma 2. I procedimenti di dissociazione 10. Esemplificazione: anatomia di un dibattito al microscopio 11. La persuasione forense 1. Elementi determinanti la persuasività del messaggio forense 2. Note di tecnica oratoria forense 3. I 10 effetti persuasivi forensi 12. “Strategie verbali” ed incisività emozionale (L’azione delle strategie verbali sui due emisferi cerebrali) 1. Le modalità linguistico-comportamentali di diretto accesso all’emisfero destro (emisfero emozionale) 2. Le modalità linguistico-comportamentali che determinano il “crollo delle resistenze critiche” e l’utilizzazione dell’emisfero razionale (Emisfero sinistro) 3. Un esempio di comunicazione persuasiva tra l’autore e il lettore Bibliografia Parte II - Comunicazione non verbale 1. Brevi cenni storici (Della Porta, Lavater, Lombroso) 2. L’attenta osservazione della “mimica” (L’espressione patologica, l’intensità e la durata, i fattori culturali) 3. La scala di comunicazione non verbale 4. Caratteri indicali della comunicazione non verbale 1. L’aspetto 2. L’andatura e l’abbigliamento 3. Il comportamento spaziale 4. La postura 5. Il contatto fisico 5. Segni “logici” della comunicazione non verbale 1. Gli emblemi 2. I segni illustratori 6. Segni “analogici” (emotivi) della comunicazione non verbale: “la fuga inconscia di informazioni non verbali” 1. I gesti inconsci regolatori 2. Il viso e le manifestazioni dell’emozione 3. I gesti inconsci adattatori o manipolatori (auto-adattatori; etero-adattatori; oggetto-adattatori) 7. Aspetti vocali e non verbali del parlato 1. Segni prosodici e segni paralinguistici 2. Contenuto emotivo del parlato rilevabile dai segni vocali non verbali 8. I “segnali di accesso” positivo o negativo del messaggio comunicativo efficace 1. I movimenti oculari 2. I “segnali di accesso” gestuali 3. Le alterazioni delle escursioni respiratorie 4. I mutamenti di atteggiamento e di tono muscolare 5. I mutamenti di tono, di voce e di cadenza 6. I predicati verbali sensoriali e l’accesso “visivo”, “auditivo” e “cenestesico”. 9. In tema di scoperta ed esame della “simulazione” e della “menzogna” 10. Quando L’espressione non rispecchia i reali contenuti idea- tivi del soggetto (La dissimulazione delle emozioni, l’inadeguatezza delle emozioni ai contenuti ideativi) 11. La comunicazione della musica e nelle arti visive. Il teatro 1. La musica come esperienza percettiva e come espressione creativa 2. Effetti biologici della stimolazione sonora: la biosonica 3. Effetti psicologici della stimolazione sonora: la psicosonica 3.1. Effetti emotivi 3.2. Effetti cognitivi 3.3. Effetti sinestesici 4. Applicazioni terapeutiche: la musicoterapia e “le immagini mentali” 5. Arti visive e teatro 5.1. Il lavoro dell’attore e la tecnica Stanislavskij 5.2. Attività di regia e strategie subliminali 5.3. I colori Bibliografia Parte III - L’individuo come “Oggetto di manipolazione sociale” 1. Il “conformismo patologico di gruppo” (La dinamica del consenso e del dissenso) 2. Il “lavaggio del cervello” e la “obbedienza cieca” 1. La spirale demoniaca della fascinazione dello Stato e i tipi di tortura in relazione agli obiettivi; “l’abuso di potere” e la soglia di tolleranza allo stress nei tutori dell’ordine; una ricerca sulla tendenza all’autoritarismo da parte degli agenti di custodia 2. I mezzi subdoli di interrogatorio e di coercizione psicologia; come la domanda può influenzare la risposta: ricerche; il codice di procedura penale nel nocumento alla spontaneità e sincerità delle risposte 3. Sistema persuasorio e suicidi collettivi; meccanismi di disimpegno morale nella psicodinamica della formazione di un terrorista e nei cambiamenti di fede e di culto religioso, dal Cristianesimo al Satanismo; la sindrome di Stoccolma e le tappe della manipolazione psicologica adottata da alcune sette religiose 3. “Il plagio” tra persistenza e negazione nella poliedricità dei rapporti interumani 1. Il vuoto legislativo e il progetto di legge 2. Il confronto tra le dinamiche psicoterapiche e la manipola- zione di alcune sette religiose 3. Il “processo di cambiamento” e la diminuzione del “potere volitivo” 4. Gli abituali ambiti relazionali dove si creano “condizioni di influenzamento” 5. In tema di revisione critico-giuridica del concetto di plagio 6. La classificazione degli omicidi nelle Sette, in relazione alle motivazioni a compiere l’atto 4. Mezzi di comunicazione di massa: influenzamento e persua- sione (I rapporti Mc Bride e UNESCO sullo studio dei problemi della comunicazione nel mondo: a) Le positività più emergenti, b) alcune peplessità;) 5. Mass Media: verità oggettive o lavaggio del cervello? (La deformazione e la costruzione di nuove realtà) 1. I meccanismi delle strategie della persuasione nei Mass Media 2. Le 10 regole per distruggere un avversario politico o un antagonista commerciale 3. Emisferi cerebrali e recettività di messaggio 6. Le strategie della persuasione pubblicitaria (La pubblicità subliminale e le ricerche sulla recettività del nostro cervello in occasione di momenti di “vuoto di potere logico-critico-analitico”) 7. Mass Media e infanzia 1. Le teorie dell’“apprendimento sociale”, della “frustrazione- aggressione” e “la teoria psicoanalitica” 2. Uno sguardo al futuro: la necessità di norme etiche di rego- lamentazione 8. Mass Media e criminalità: panoramica delle ricerche inter- nazionali 1. Effetto Werther e attività suicidaria per imitazione (ricerche e sperimentazioni più emblematiche) 2. Il fenomeno dei Baby Killers, dei Serial Killers - FBI - e la testimoniata attività omicidiaria per imitazione 3. Conclusioni 4. Schema della gerarchia dei mezzi di comunicazione in base alle potenzialità di coinvolgimento Bibliografia
Le Strategie della Comunicazione Umana -La Persuasione, Le influenze socialiì, I Mass Media / Mastronardi, Vincenzo. - STAMPA. - (2013), pp. 1-387.
Le Strategie della Comunicazione Umana -La Persuasione, Le influenze socialiì, I Mass Media
MASTRONARDI, Vincenzo
2013
Abstract
Il libro tratta i seguenti argomenti: Parte I - La comunicazione verbale persuasiva - L’arte dell’argomentazione - La “tremenda forza” delle parole 1. Introduzione 2. Persuadere o convincere 3. Oratoria e “trascinamento delle folle” 1. Benito Mussolini, Gustav Le Bon e gli artifici retorici 1.1. Le strategie degli strumenti verbali di un “Capopopolo” 1.2. La prosodia, i toni e le pause 4. Contesti e pertinenza dei temi da trattare 5. Le premesse dell’argomentazione convincente 6. Il “linguaggio comune” nelle strategie di adesione dell’inter- locutore alle tesi dell’oratore, la curva temporale della “fisiologia dell’attenzione”, l’“ars consolatoria” 7. La preparazione di un discorso 1. L’ordine di decrescente forza di convincimento degli argomenti 1.1. Argomenti concernenti “il reale”: i fatti, le verità, le presunzioni 1.2. Argomenti concernenti “il preferibile” (i valori concreti ed astratti, le gerarchie, i luoghi del preferibile, i proverbi, gli slogans e le parole d’ordine, le “modalità dell’argomentazione”: a) assertiva, b) ingiuntiva, c) interrogativa, d) ottativa) 8. Le tecniche discorsive 9. La costruzione degli schemi argomentativi persuasivi 1. I procedimenti di associazione 1.1. Argomenti “quasi logici”: contraddizione e incompatibilità, identità totale o parziale, reciprocità, transitività, argomenti derivati da relazioni matematiche e geometriche 1.2. Argomenti convincenti perché collegati a giudizi già universalmente accettati: legami di successione e legami di coesistenza 1.3. Argomenti convincenti perché traggono fondamento di realtà da procedimenti quali: l’esempio, L’illustrazione, il modello, l’analogia, la metafora, l’allegoria e l’aforisma 2. I procedimenti di dissociazione 10. Esemplificazione: anatomia di un dibattito al microscopio 11. La persuasione forense 1. Elementi determinanti la persuasività del messaggio forense 2. Note di tecnica oratoria forense 3. I 10 effetti persuasivi forensi 12. “Strategie verbali” ed incisività emozionale (L’azione delle strategie verbali sui due emisferi cerebrali) 1. Le modalità linguistico-comportamentali di diretto accesso all’emisfero destro (emisfero emozionale) 2. Le modalità linguistico-comportamentali che determinano il “crollo delle resistenze critiche” e l’utilizzazione dell’emisfero razionale (Emisfero sinistro) 3. Un esempio di comunicazione persuasiva tra l’autore e il lettore Bibliografia Parte II - Comunicazione non verbale 1. Brevi cenni storici (Della Porta, Lavater, Lombroso) 2. L’attenta osservazione della “mimica” (L’espressione patologica, l’intensità e la durata, i fattori culturali) 3. La scala di comunicazione non verbale 4. Caratteri indicali della comunicazione non verbale 1. L’aspetto 2. L’andatura e l’abbigliamento 3. Il comportamento spaziale 4. La postura 5. Il contatto fisico 5. Segni “logici” della comunicazione non verbale 1. Gli emblemi 2. I segni illustratori 6. Segni “analogici” (emotivi) della comunicazione non verbale: “la fuga inconscia di informazioni non verbali” 1. I gesti inconsci regolatori 2. Il viso e le manifestazioni dell’emozione 3. I gesti inconsci adattatori o manipolatori (auto-adattatori; etero-adattatori; oggetto-adattatori) 7. Aspetti vocali e non verbali del parlato 1. Segni prosodici e segni paralinguistici 2. Contenuto emotivo del parlato rilevabile dai segni vocali non verbali 8. I “segnali di accesso” positivo o negativo del messaggio comunicativo efficace 1. I movimenti oculari 2. I “segnali di accesso” gestuali 3. Le alterazioni delle escursioni respiratorie 4. I mutamenti di atteggiamento e di tono muscolare 5. I mutamenti di tono, di voce e di cadenza 6. I predicati verbali sensoriali e l’accesso “visivo”, “auditivo” e “cenestesico”. 9. In tema di scoperta ed esame della “simulazione” e della “menzogna” 10. Quando L’espressione non rispecchia i reali contenuti idea- tivi del soggetto (La dissimulazione delle emozioni, l’inadeguatezza delle emozioni ai contenuti ideativi) 11. La comunicazione della musica e nelle arti visive. Il teatro 1. La musica come esperienza percettiva e come espressione creativa 2. Effetti biologici della stimolazione sonora: la biosonica 3. Effetti psicologici della stimolazione sonora: la psicosonica 3.1. Effetti emotivi 3.2. Effetti cognitivi 3.3. Effetti sinestesici 4. Applicazioni terapeutiche: la musicoterapia e “le immagini mentali” 5. Arti visive e teatro 5.1. Il lavoro dell’attore e la tecnica Stanislavskij 5.2. Attività di regia e strategie subliminali 5.3. I colori Bibliografia Parte III - L’individuo come “Oggetto di manipolazione sociale” 1. Il “conformismo patologico di gruppo” (La dinamica del consenso e del dissenso) 2. Il “lavaggio del cervello” e la “obbedienza cieca” 1. La spirale demoniaca della fascinazione dello Stato e i tipi di tortura in relazione agli obiettivi; “l’abuso di potere” e la soglia di tolleranza allo stress nei tutori dell’ordine; una ricerca sulla tendenza all’autoritarismo da parte degli agenti di custodia 2. I mezzi subdoli di interrogatorio e di coercizione psicologia; come la domanda può influenzare la risposta: ricerche; il codice di procedura penale nel nocumento alla spontaneità e sincerità delle risposte 3. Sistema persuasorio e suicidi collettivi; meccanismi di disimpegno morale nella psicodinamica della formazione di un terrorista e nei cambiamenti di fede e di culto religioso, dal Cristianesimo al Satanismo; la sindrome di Stoccolma e le tappe della manipolazione psicologica adottata da alcune sette religiose 3. “Il plagio” tra persistenza e negazione nella poliedricità dei rapporti interumani 1. Il vuoto legislativo e il progetto di legge 2. Il confronto tra le dinamiche psicoterapiche e la manipola- zione di alcune sette religiose 3. Il “processo di cambiamento” e la diminuzione del “potere volitivo” 4. Gli abituali ambiti relazionali dove si creano “condizioni di influenzamento” 5. In tema di revisione critico-giuridica del concetto di plagio 6. La classificazione degli omicidi nelle Sette, in relazione alle motivazioni a compiere l’atto 4. Mezzi di comunicazione di massa: influenzamento e persua- sione (I rapporti Mc Bride e UNESCO sullo studio dei problemi della comunicazione nel mondo: a) Le positività più emergenti, b) alcune peplessità;) 5. Mass Media: verità oggettive o lavaggio del cervello? (La deformazione e la costruzione di nuove realtà) 1. I meccanismi delle strategie della persuasione nei Mass Media 2. Le 10 regole per distruggere un avversario politico o un antagonista commerciale 3. Emisferi cerebrali e recettività di messaggio 6. Le strategie della persuasione pubblicitaria (La pubblicità subliminale e le ricerche sulla recettività del nostro cervello in occasione di momenti di “vuoto di potere logico-critico-analitico”) 7. Mass Media e infanzia 1. Le teorie dell’“apprendimento sociale”, della “frustrazione- aggressione” e “la teoria psicoanalitica” 2. Uno sguardo al futuro: la necessità di norme etiche di rego- lamentazione 8. Mass Media e criminalità: panoramica delle ricerche inter- nazionali 1. Effetto Werther e attività suicidaria per imitazione (ricerche e sperimentazioni più emblematiche) 2. Il fenomeno dei Baby Killers, dei Serial Killers - FBI - e la testimoniata attività omicidiaria per imitazione 3. Conclusioni 4. Schema della gerarchia dei mezzi di comunicazione in base alle potenzialità di coinvolgimento BibliografiaI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.