The geopark of Lucoli upland starts from a thesis: for living in a territory exposed to earthquakes it is necessary to know it “from the inside”. It is important, thus, to cohabit with the fragility of the earth, as the habitat is a direct expression of the forms and structures of the geomorphology. In other words, the earth is not only a physical space that gives hospitality to its inhabitants, but it is a living organism – with its own complexity – able to contribute directly to the identity of a place and of the ways of living. Lucoli upland is strongly influenced by the phenomena of the dolines and sinkholes, caves and glacial cirques, quarrying and sediments of bauxite. These are not only the features of the landscape – which provide a rich and unique plant and animal biodiversity – they also represent the signs of an articulate and fascinating anthropological history of the place. The harsh and mineral environment fosters the development of pastoralism, which was practiced as “vertical” transhumance. Because of the orography and hydrography of these mountains, flock of sheep and goats used to go to the high mountain during the winter months and this had a direct result in the economic development of the area as well as in the culture and social structure. The study of the geomorphological characteristics of the earth lucoliana, hence, suggested the idea of a geopark in order to transform the tourist walk into an experience of knowledge regarding the values of the land. Through the geopark, the aim is also to integrate the tourism function with the scientific research and, therefore, involving institutes and geological laboratories of the university of L’Aquila. An equipped system of paths integrated with a network of seismic risks should promote the knowledge of the traditions of the area together with the development of a sensibility to the phenomena of the earth. The geology of this upland is strongly influenced by the peoples who inhabited this ancient territory. Consequently the geopark network of paths follows the paths of the transhumance and the slopes recently open by CAI Abruzzo to show the heritage of the land lucoliana and its geodiversity. More in detail, the project has been planned following a double line, one dynamic and characterized by portals and poles in the “sensitive” points of the path to sign landscape features geomorphological phenomena; the other one static represented by the “house of the earth lucoliana”, an eco-museum to exhibit the geomorphological history of the territory – the karst topography, faults, mines bauxite, carbonaie, glacial cirques – to introduce the public to discover this land and experience indoors what you can find outdoors.

Un geoparco dell’altopiano di Lucoli prende le mosse da una tesi: per abitare un territorio esposto ai terremoti, bisogna imparare a conoscerlo “dal di dentro”, convivendo con la fragilità della terra perché l’habitat è espressione diretta della forma e dalla struttura geomorfologici. In sostanza la terra non è soltanto un ambiente che ospita, ma è anche un organismo vivente dotato di una propria complessità che partecipa attivamente all’identità dei luoghi e influenza direttamente i modi dell’abitare. I fenomeni delle doline e degli inghiottitoi, delle grotte e dei circhi glaciali, delle cave e dei sedimenti di bauxite così diffusi nell’altopiano lucoliano non sono soltanto dei caratteri del paesaggio che ha dato vita ad una biodiversità vegetale e animale ricca e unica nel suo genere, ma anche i segni di una vicenda antropologica molto articolata e affascinante. In un ambiente aspro e minerale qual’è quello dell’altopiano lucoliano era naturale che si sviluppasse la pastorizia che a sua volta è stata praticata come transumanza “verticale” delle greggi di pecore e capre ai pascoli di alta montagna durante i mesi invernali in funzione dell’orografia e idrografia di queste montagne, determinando lo sviluppo economico del territorio e incidendo sulla struttura cultura e sociale. È dunque lo studio della peculiarità geomorfologica della terra lucoliana ad aver suggerito l’idea di un geoparco, per trasformare la passeggiata turistica in un’esperienza di conoscenza dei valori della terra, immaginando di integrare la funzione turistica con quella scientifica coinvolgendo gli istituti geologici e i laboratori di ricerca dell’università dell’Aquila. Un sistema di percorsi attrezzati e combinati con una rete di monitoraggio dei rischi sismici dovrebbe riunire la conoscenza delle culture materiali e immateriali di questo territorio con lo sviluppo di una sensibilità verso i fenomeni della terra anche. La geologia dell’altopiano è infatti illuminante della storia dei popoli che hanno abitato questo territorio così antico. La rete di percorsi del geoparco segue i tracciati dei tratturi della transumanza e le piste aperte più recentemente del CAI Abruzzo per rendere fruibile il patrimonio della terra lucoliana e la sua geodiversità, Nello specifico il progetto è stato impostato intorno ad un doppio registro, quello dinamico costituito un allestimento puntuale di portali e di pali nei punti “sensibili” dei percorsi per segnalare fenomeni e caratteri del paesaggio geomorfologico e quello statico rappresentato dalla “casa della terra lucoliana”, un ecomuseo dove esporre la storia dei geofenomeni del territorio - il carsismo, le faglie, le miniere di bauxite, le carbonaie, le radure, i laghi glaciali – allo scopo di introdurre il pubblico alla scoperta di questa terra e ritrovare al chiuso quanto può fare esperienza all’aperto.

Immaginando un geopark dell'altopiano di Lucoli / Criconia, A.. - STAMPA. - (2014), pp. 391-403.

Immaginando un geopark dell'altopiano di Lucoli

A. CRICONIA
2014

Abstract

The geopark of Lucoli upland starts from a thesis: for living in a territory exposed to earthquakes it is necessary to know it “from the inside”. It is important, thus, to cohabit with the fragility of the earth, as the habitat is a direct expression of the forms and structures of the geomorphology. In other words, the earth is not only a physical space that gives hospitality to its inhabitants, but it is a living organism – with its own complexity – able to contribute directly to the identity of a place and of the ways of living. Lucoli upland is strongly influenced by the phenomena of the dolines and sinkholes, caves and glacial cirques, quarrying and sediments of bauxite. These are not only the features of the landscape – which provide a rich and unique plant and animal biodiversity – they also represent the signs of an articulate and fascinating anthropological history of the place. The harsh and mineral environment fosters the development of pastoralism, which was practiced as “vertical” transhumance. Because of the orography and hydrography of these mountains, flock of sheep and goats used to go to the high mountain during the winter months and this had a direct result in the economic development of the area as well as in the culture and social structure. The study of the geomorphological characteristics of the earth lucoliana, hence, suggested the idea of a geopark in order to transform the tourist walk into an experience of knowledge regarding the values of the land. Through the geopark, the aim is also to integrate the tourism function with the scientific research and, therefore, involving institutes and geological laboratories of the university of L’Aquila. An equipped system of paths integrated with a network of seismic risks should promote the knowledge of the traditions of the area together with the development of a sensibility to the phenomena of the earth. The geology of this upland is strongly influenced by the peoples who inhabited this ancient territory. Consequently the geopark network of paths follows the paths of the transhumance and the slopes recently open by CAI Abruzzo to show the heritage of the land lucoliana and its geodiversity. More in detail, the project has been planned following a double line, one dynamic and characterized by portals and poles in the “sensitive” points of the path to sign landscape features geomorphological phenomena; the other one static represented by the “house of the earth lucoliana”, an eco-museum to exhibit the geomorphological history of the territory – the karst topography, faults, mines bauxite, carbonaie, glacial cirques – to introduce the public to discover this land and experience indoors what you can find outdoors.
2014
La montagna resiliente. Sicurezza, coesione e vitalità nella ricostruzione dei territori abruzzesi
978-88-7462-669-4
Un geoparco dell’altopiano di Lucoli prende le mosse da una tesi: per abitare un territorio esposto ai terremoti, bisogna imparare a conoscerlo “dal di dentro”, convivendo con la fragilità della terra perché l’habitat è espressione diretta della forma e dalla struttura geomorfologici. In sostanza la terra non è soltanto un ambiente che ospita, ma è anche un organismo vivente dotato di una propria complessità che partecipa attivamente all’identità dei luoghi e influenza direttamente i modi dell’abitare. I fenomeni delle doline e degli inghiottitoi, delle grotte e dei circhi glaciali, delle cave e dei sedimenti di bauxite così diffusi nell’altopiano lucoliano non sono soltanto dei caratteri del paesaggio che ha dato vita ad una biodiversità vegetale e animale ricca e unica nel suo genere, ma anche i segni di una vicenda antropologica molto articolata e affascinante. In un ambiente aspro e minerale qual’è quello dell’altopiano lucoliano era naturale che si sviluppasse la pastorizia che a sua volta è stata praticata come transumanza “verticale” delle greggi di pecore e capre ai pascoli di alta montagna durante i mesi invernali in funzione dell’orografia e idrografia di queste montagne, determinando lo sviluppo economico del territorio e incidendo sulla struttura cultura e sociale. È dunque lo studio della peculiarità geomorfologica della terra lucoliana ad aver suggerito l’idea di un geoparco, per trasformare la passeggiata turistica in un’esperienza di conoscenza dei valori della terra, immaginando di integrare la funzione turistica con quella scientifica coinvolgendo gli istituti geologici e i laboratori di ricerca dell’università dell’Aquila. Un sistema di percorsi attrezzati e combinati con una rete di monitoraggio dei rischi sismici dovrebbe riunire la conoscenza delle culture materiali e immateriali di questo territorio con lo sviluppo di una sensibilità verso i fenomeni della terra anche. La geologia dell’altopiano è infatti illuminante della storia dei popoli che hanno abitato questo territorio così antico. La rete di percorsi del geoparco segue i tracciati dei tratturi della transumanza e le piste aperte più recentemente del CAI Abruzzo per rendere fruibile il patrimonio della terra lucoliana e la sua geodiversità, Nello specifico il progetto è stato impostato intorno ad un doppio registro, quello dinamico costituito un allestimento puntuale di portali e di pali nei punti “sensibili” dei percorsi per segnalare fenomeni e caratteri del paesaggio geomorfologico e quello statico rappresentato dalla “casa della terra lucoliana”, un ecomuseo dove esporre la storia dei geofenomeni del territorio - il carsismo, le faglie, le miniere di bauxite, le carbonaie, le radure, i laghi glaciali – allo scopo di introdurre il pubblico alla scoperta di questa terra e ritrovare al chiuso quanto può fare esperienza all’aperto.
Ricostruzione post-terremoto; paesaggio e architettura; parco geologico; reconstruction post-earthquakes; landscape and architecture; geological park.
02 Pubblicazione su volume::02a Capitolo o Articolo
Immaginando un geopark dell'altopiano di Lucoli / Criconia, A.. - STAMPA. - (2014), pp. 391-403.
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